News da Mosca

Mil Mi-171 per il Perù
Ancora un nuovo successo commerciale per l’elicottero russo Mil Mi-171: secondo agenzie di stampa peruviane la scelta relativa ad un elicottero da utilizzare in compiti anti terrorismo e per la lotta al traffico della droga è ricaduta proprio sul velivolo russo Mil uscito vincente da una competizione che lo vedeva in gara con gli Eurocopter AS332 Super Puma e AS532 Cougars. Nella prima settimana di marzo una delegazione del governo della Federazione Russa si era recata a Lima per una serie di incontri con le autorità del Ministero della Difesa peruviana e per discutere insieme alle locali Forze armate peruviane i dettagli della proposta di Mosca. Il contratto per 24 elicotteri Mi-171 del valore di 486 milioni di dollari di cui 406 relativi ai velivoli (16 milioni e 950 mila dollari per ogni singolo elicottero) e la rimanente parte per ricambi, attrezzature, armamenti e formazione tecnica, prevede che la consegna di 21 elicotteri avverrà a partire dal prossimo anno mentre le rimanenti tre unità saranno consegnate nel 2015. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale La Republica il piano militare peruviano prevede di utilizzare gli elicotteri Mi-171 nelle valli dei fiumi Mantaro, Apurìmac ed Ene e nelle province di Junin, Yauli, Jauja, Concepción e Huancayo, al fine di intensificare le operazioni di intelligence volte a reprimere l’organizzazione terrorista Sendero Luminoso.

Malaysia e Sukhoi: accordo per la manutenzione dei Su-30MKM
Secondo un portavoce del Salone Aerospaziale malesiano LIMA 2013 (Langkawi International Maritime and Aerospace) svoltosi dal 26 al 30 marzo 2013, il costruttore russo Sukhoi e il Ministero della Difesa malese hanno firmato un contratto del valore di 100 milioni di dollari per la manutenzione tecnica dell’intera flotta dei caccia Sukhoi Su-30MKM (il cui suffisso sta per Modernizirovannyi Kommercheskiy Malesia – [versione] modernizzata esportazione Malesia). Il contratto in questione prevede la manutenzione tecnica nonché la cessione di parti di ricambio per i 18 caccia Su-30MKM in servizio presso la Royal Malaysian Air Force Ricordiamo per dovere di cronaca che nel 2003 la Malesia firmò un contratto del valore di 900 milioni di dollari con Irkut Co. per l’acquisto di 18 caccia Sukhoi; i primi due sono stati consegnati nel maggio 2007, quattro velivoli sono stati consegnati nel 2007 e altri quattro nel marzo 2008. Le consegne si sono concluse nell’agosto del 2009. Il Su-30MKM, variante del caccia multiruolo Flanker basato sul modello Su-30MK (a sua volta versione da esportazione del Su-30M), dispone di un pacchetto di tecnologie avioniche personalizzato costruito sulle specifiche tecniche emesse dagli agenti della RMAF. A proposito di caccia russi è bene ricordare inoltre che la Malesia dispone anche di 18 MiG-29N di cui solo dieci in condizioni di volare a causa della mancanza dei pezzi di ricambio, ed è proprio per questo motivo che il Ministro della difesa malesiano Zahid Hamidi ha dichiarato in occasione del salone aerospaziale l’apertura di una gara d’appalto per la sostituzione dei MiG-29N entro il biennio 2015-2016; questa la lista dei partecipanti alla competizione: Eurofighter Typhoon, Dassault Rafale, SAAB Jas-39 Gripen, F/A-18F Super Hornet e Sukhoi Su-30MKM.

24 Yak-130 d’addestramento per il Bangladesh
Il Salone Aerospaziale malesiano LIMA 2013 è stato prodigo di successi commerciali per la Russia; dopo il contratto con la Malesia del valore di 100 milioni di dollari relativo alla manutenzione di 18 caccia Sukhoi Su-30MKM si aggiunge l’affare col Bangladesh riguardante l’intenzione di acquisto di 24 aerei d’addestramento Yakovlev Yak-130 (Codice Nato “Mitten”). La dichiarazione resa durante il Salone Aerospaziale malese dal vice direttore generale di Rosoboronexport Viktor Komardin è stata la seguente: – “Il Bangladesh ha un’intera lista di armi che desidera ottenere, ma al momento questo è un segreto di Stato. Tuttavia rivelerò un piccolo segreto: l’acquisto degli aerei Yak-130 è un elemento molto significativo dei negoziati tra Russia e Bangladesh”. Come già ampiamente trattato nell’articolo apparso su AD nr. 136 – febbraio 2013 “Accordi tra Russia e Bangladesh”, in occasione della visita a Mosca del capo del governo del Bangladesh Sheikh Hasina avvenuta agli inizi del 2013, la Russia avrebbe concesso un credito di 1 miliardo di dollari per l’acquisto di armi e attrezzature militari di fabbricazione russa; a tal proposito Komardin ha aggiunto che i negoziati per l’acquisto dei velivoli addestratori Yak-130 dovrebbero avere inizio entro la primavera. Lo Yak-130 è un addestratore avanzato con spiccate doti di maneggevolezza, idoneo alla formazione dei piloti militari che debbano volare su aerei da combattimento di generazione “4+” e “5″ russi o occidentali; ha un raggio di azione di 1315 Km, un’autonomia di 2500 Km e può trasportare un carico operativo fino a 3000 kg tra cui una vasta gamma di armi aria-aria e aria-terra; è pertanto idoneo alle missioni da ricognizione e attacco leggero. Ricordiamo infine per dovere di cronaca che lo Yak-130 è stato scelto come addestratore dalle forze aeree russe (mentre scriviamo la Irkut sta portando avanti le consegne dei 65 velivoli ordinati da completare entro il 2020), e dalle forze aeree di Algeria (16) e Bielorussia (4); due nazioni hanno attualmente i contratti in sospeso per via dello stato attuale di conflitti interni quali Libia (6 velivoli, che potrebbero essere stati venduti in Kazakistan) e Siria (36). Voci non confermate citerebbero le forze aeree del Vietnam (8) e Mongolia (1); mentre un forte interesse è stato espresso anche dall’Indonesia.

Nuova consegna di MiG-31BM
Secondo un portavoce del Ministero della Difesa russo sono stati consegnati ad un’unità non meglio specificata alle dipendenze del Secondo Comando Operativo Forze e Difesa Aerea – Distretto Militare Centrale della VVS, un nuovo gruppo di intercettori MiG-31BM.Questa consegna – secondo le parole espresse dal Ministero – farebbe parte di un programma inteso a rafforzare l’unità aerea responsabile della sicurezza dello spazio aereo sopra la Siberia e al fine di proteggere l’apparato industriale sito nella suddetta zona.Con ogni probabilità l’unità destinataria del gruppo di MiG-31BM potrebbe essere la 6979^ base aerea di Kansk (ex 712 IAP – Reggimento Aviazione Caccia). Ricordiamo che il MiG-31BM (il  cui suffisso sta per Bolshaya Modernizatsiya – ampia modernizzazione) è una versione radicalmente modificata del MiG-31 dotata di avionica aggiornata, nuovi data link digitale e radar multimodale, di display e cockpit multifunzione a colori e di un sistema di controllo di fuoco più potente che consente l’utilizzo persino di armi aria-terra, dalle bombe guidate fino ai moderni missili antiradar Kh-31 (AS-17 “Krypton” per la NATO). Il MiG-31BM è in grado inoltre di rilevare bersagli aerei alla distanza di 320 km e colpirli alla distanza di 280 Km, monitorare contemporaneamente fino a 10 bersagli e ingaggiarne 6 simultaneamente; ha un raggio d’azione di 720 Km e una velocità massima di 3000 Km/h.  A proposito del programma di Stato russo in materia di armi per il periodo 2012-2020 saranno 60 i MiG-31 aggiornati allo standard BM; mentre il totale delle varie versioni a disposizione della VVS sarebbe secondo gli analisti militari stimabile tra i 146 e 198 esemplari.

Accordo tra Russian Helicopters e Denel Aviation
La Russian Helicopters e la sudafricana Denel Aviation hanno aperto a Johannesburg un centro MRO (maintenance, repair, and overhaul) assistenza, manutenzione, riparazione e revisione di elicotteri di produzione russa. Ricordiamo che tale accordo fu firmato nel settembre dello scorso anno in occasione del Salone Aerospaziale sudafricano Africa Aerospace and Defence 2012 tenutosi presso la base aerea militare di Waterkloof, a Pretoria. L’MRO Service Center è stato presentato in concomitanza con il vertice BRICS in Sud Africa che riunisce i capi di stato delle maggiori economie emergenti del mondo (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).  Dirigenti della Russian Helicopters e della  Denel Aviation hanno partecipato alla cerimonia di apertura, insieme ai potenziali nuovi acquirenti degli elicotteri russi. Russian Helicopters ha ovviamente fornito tutte le attrezzature necessarie per la creazione del nuovo centro e ha organizzato il corso di formazione dei dipendenti Denel Aviation presso la Novosibirsk Aircraft Repair Plant. Secondo Dmitry Petrov, direttore generale di Russian Helicopters: – “Aprire un centro di assistenza e manutenzione a Johannesburg costituisce un ulteriore passo verso la creazione di un sistema veramente globale di manutenzione e riparazione per gli elicotteri russi che la compagnia sta avviando, con una particolare attenzione ai mercati chiave in cui gli elicotteri russi godono di una forte richiesta. Questi mercati si trovano in Asia, Africa e America Latina. Una rete di centri di manutenzione e di riparazione di aerei è già installata e funzionante in Sud America, Asia, Unione europea e nella Comunità degli Stati Indipendenti”. “Gli operatori africani – ha commentato invece Michael Kgobe, CEO di Denel Aviation – possiedono una flotta di circa 600 elicotteri di fabbricazione russa, per lo più Mil Mi-8/17 e Ka-32. Una flotta di queste dimensioni ha bisogno di un moderno sistema per la manutenzione e l’assistenza tecnica che copra intere regioni africane. Il piano è quello di utilizzare la joint venture russo sudafricana come base per un grande centro servizi in grado di fornire un servizio post-vendita e la manutenzione per tutti i modelli di elicotteri di fabbricazione russa nell’Africa sub-sahariana, così come il servizio di revisione per gli elicotteri civili e militari, le apparecchiature e gli assemblaggi fabbricati in Russia.” La struttura ha già firmato dei contratti di manutenzione per cinque elicotteri e la previsione è quella di riparare almeno il 50% della flotta di elicotteri russi presenti sul continente; non ultimo – ha concluso Petrov – instaurare un sistema di servizi globale post-vendita significa anche affrontare il problema dei pezzi di ricambio contraffatti. Le compagnia e le sue società sussidiarie tracceranno in questo modo accuratamente il percorso di tutte le parti e gli assemblaggi inviati al mercato.”

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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