In Iraq mille vittime in maggio e al-Qaeda prepara armi chimiche

Sono oltre un migliaio le persone uccise in Iraq a maggio in seguito a una nuova ondata di scontri settari nel Paese. Lo denunciano le Nazioni Unite, precisando che 1.045 persone hanno perso la vita e 2.397 sono rimaste ferite nell’ultimo mese nel Paese. In Iraq si è registrata una nuova escalation di violenza dalla fine dello scorso anno, quando è scoppiata la protesta della minoranza sunnita contro il governo a maggioranza sciita. Le accuse che i sunniti rivolgono nei confronti dell’esecutivo guidato da Nouri al-Maliki è di attuare una politica discriminatoria nei loro confronti. Secondo quanto precisato dalla missione di assistenza in Iraq dell’Onu (Unami), la provincia di Baghdad è quella dove si è registrato il maggior numero di vittime a maggio, con 532 civili uccisi e 1.285 feriti. ”E’ un triste record. I leader politici iracheni devono agire immediatamente per mettere fine a questo intollerabile spargimento di sangue”, ha detto Martin Kobler, inviato dell’Onu a Baghdad e responsabile dell’Unami. Il dato di maggio supera quello di aprile, dove 712 iracheni hanno perso la vita e che era stato considerato dalle Nazioni Unite il più alto numero di morti in Iraq dal 2008.
IL ministero della Difesa iracheno ha reso noto di aver smantellato due cellule di al-Qaeda che fabbricavano gas nervino sarin e vescicante iprite per attentati in Europa e in Nord America. Il gruppo era formato da due cellule una delle quali si occupava di produrre i veleni mentre l’altra forniva le istruzioni e coordinava il lavoro, ha spiegato il portavoce del ministero, Mohammed al-Askari. Il loro arresto è l’esito di una indagine condotta dalle autorità irachene insieme a quelle di agenzie di intelligence straniere.(I gas venivano elaborati e preparati in tre laboratori, dove sono stati trovati anche diversi modellini di aerei telecomandati e dunque in grado, ha spiegato il portavoce alla Bbc, di sganciare gli agenti chimici sull’obiettivo tenendosi a una distanza di “sicurezza” di circa 1,5 chilometri. I cinque uomini arrestati hanno confessato di far parte del complotto, probabilmente gestito da al Qaeda in Iraq, la stessa organizzazione che tra il 2006 e il 2007 fece detonare 16 bombe al cloro che non causarono morti ma avvelenarono diversi civili nel paese asiatico. L’uso di gas era stato in qualche modo prescritto dallo stesso Osama bin Laden cinque giorni prima della propria morte ad Abbottabad. In una lettera ai capi del ramo yemenita dell’organizzazione, il fondatore di al Qaeda suggeriva che prendessero in considerazione il “veleno” pur tenendo conto di “un’attenta considerazione di tutti gli aspetti legati al suo utilizzo, incluse le reazioni della politica e dei media”.

Con fonti Adnkronos e AGI

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