ISAF: abbandonato il 90 per cento delle basi afghane

La Coalizione internazionale ha già abbandonato 700 delle basi che aveva costituito in Afghanistan, ossia il 90 per cento del totale, in previsione del ritiro completo dal Paese entro il 2014. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Pajhwok. In una intervista esclusiva, il portavoce della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), generale Heinz Feldmann, ha sostenuto che questo e’ stato possibile perche’ le forze afghane hanno confermato di saper mantenere il controllo della sicurezza sulla gran parte del territorio nazionale. ”Durante la sua presenza in Afghanistan dal 2001 – ha sostenuto l’alto ufficiale – l’Isaf ha avuto il controllo di 800 basi piccole e grandi. Ma ora il loro numero e’ sceso a 100, e stiamo lavorando insieme al ministero delle Finanze afghano per decidere quali basi debbano essere trasmesse alle forze di sicurezza afghane”. Il generale Feldmann si e’ infine detto ottimista sulla capacita’ di esercito e polizia afghani di assicurare la protezione del territorio nazionale e che questo si vedrà comunque in occasioni delle prossime elezioni presidenziali dell’aprile 2014. Nel nsettore Occidentale a guida italiana è previsto l’abbandono della base di Farah City durante il prossimo turno di missione affidato alla Brigata Aosta che sta per rimpiazzare gli alpini della Julia, quindi entro febbraio del 2014. Dopo resteranno sotto controllo italiano solo la base di Shindand (inserita in un complesso militare statunitense) e quella di Camp Arena all’aeroporto Herat, che verrà mantenuta anche nei prossimi anni per le esigenze della missione addestrativa della Nato “Resolute Support” a cui l’Italia parteciperà mantenendo il comando del settore occidentale e schierando circa un migliaio di soldati. Nel distretto del Gulistan (provincia di Farah) dal quale gli italiani si sono ritirati un anno or sono, si sono registrati nei giorni scorsi duri scontri tra talebani e forze di sicurezza che hanno causato la morte di almeno 83 persone (72 insorti e 11 poliziotti). Secondo il quotidiano online Khaama Press, che cita le autorità’ di Herat, tutto è cominciato nella tarda serata di domenica nell’area di Chakab quando gli insorti hanno attaccato un convoglio della Forza di protezione pubblica afghana (Appf). La battaglia, hanno infine detto, è terminata soltanto dopo l’alba del 19 agosto.

Foto: Fob italiana in Gulistan (G., Gaiani)

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