Per l’intelligence solo pochi "italiani" combattono in Siria

Adnkronos – ”Non c’è una falange qaidista italiana che si è trasferita in Siria per poi tornare in Italia allo scopo di commettere azioni sul nostro territorio. Le iniziali stime di 30-50 potenziali terroristi italiani partiti per il jihad in Siria si sono progressivamente ridimensionate e oggi le analisi più accurate fanno registrare la presenza di 10-15 persone, non necessariamente di nazionalità italiana ma anzi di origine straniera. Si tratta di persone, prevalentemente di origine siriana, che dal nostro Paese hanno raggiunto la Siria e non risulta che siano tornate in Italia”. Fonti degli apparati di sicurezza, contattate dall’Adnkronos, hanno commentato così l’allarme lanciato il 9 ottobre da Souad Sbai, ex parlamentare del Pdl e presidente dell’Associazione delle donne marocchine in Italia, sulla presenza di ”un nuovo pericolo terroristico in Italia” costituito da terroristi di ritorno dalla Siria. Finora, rilevano le stesse fonti, l’unico cittadino italiano che per certo ha lasciato l’Italia per raggiungere la Siria era Giuliano Delnevo, giovane genovese ucciso nel giugno scorso in Siria durante gli scontri tra le forze governative di Assad e i ribelli. Non solo: ”L’Italia e’ tra i Paesi meno coinvolti da questo fenomeno, anche perché i numeri dell’immigrazione siriana in Italia sono modesti se paragonati a quanto avviene in altri Paesi”.

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