Gates contro Obama sull'Afghanistan: “non ci ha creduto”

Robert Gates, l’ex segretario alla Difesa, nell’amministrazione Bush prima e in quella Obama dopo, spara a zero sulla Casa Bianca del presidente americano Barack Obama, mettendo in evidenza le tensioni al suo interno in un momento cruciale per gli Stati Uniti, e criticandolo per l’Afghanistan: ”non credeva nella missione. La guerra non la riteneva sua”. La Casa Bianca replica secca: dopo averlo ringraziato per il suo lavoro, si definisce ”contraria” a tutte le sue tesi, difende il vice presidente Joe Biden dagli attacchi e precisa che Obama alla ”missione in Afghanistan crede fermamente”. In un libro di memorie che uscirà il 14 gennaio, e dal titolo ‘Duty Memories of a Secretary at War’, Gates non risparmia nessuno. Oltre al duro attacco a Obama per l’Afghanistan, critica il vice presidente Joe Biden, ”uomo di grande integrità che però ha sbagliato su quasi tutti i temi di politica estera e nazionale negli ultimi 40 anni”. Biden, secondo Gates, stava per lasciare l’amministrazione nel 2009 mentre l’amministrazione rivedeva la strategia sull’Afghanistan.

Non si salva neanche l’ex segretario di Stato Hillary Clinton, la cui opposizione all’aumento delle truppe in Iraq nel 2007 era solo ”politica” e legata alle primarie in Iowa. Uno spaccato, quello fotografato da Gates, che rischia di avere un impatto sulla possibile corsa alla presidenza di Hillary Clinton: proprio nel 2008 Hillary Clinton ha infatti iniziato a perdere terreno dopo che gli avversari l’hanno criticata per una risposta troppo politica sulla possibilità di concedere la patente agli immigrati illegali. Le critiche mosse da Gates a Obama per l’Afghanistan sono dure e dettagliate: il presidente aveva perso fiducia in tutte le strategie di guerra che aveva approvato e si era circondato di consiglieri impreparati e inadeguati. L’ex capo del pentagono descrive, a conferma della sua storia, un incontro alla Casa Bianca nel marzo del 2011 quando Obama espresse dubbi su David Petraeus e il presidente afgano Hamid Karzai. “mentre ero seduto lì pensavo: il presidente non ha fiducia nel suo generale, non sopporta Karzai, non crede nella sua strategia e non considera la guerra sua. per lui l’unica cosa è andare via” dall’Afghanistan, scrive Gates, precisando che anche quando inviò 30.000 soldati in più in Afghanistan non era convinto e assunse la decisione controvoglia. ”Il presidente era scettico, se non completamente convinto che quella strategia che aveva deciso avrebbe fallito”, mette in evidenza Gates, aggiungendo: ”non ho mai dubitato del sostegno di Obama alle truppe, ma solo del suo sostegno alla loro missione”. Gates critica il Congresso incompetente e la burocrazia del Pentagono: “Non solo avevo la guerra in Afghanistan e in Iraq contro al Qaida, ma dovevo anche lottare contro l’inerzia burocratica del Pentagono, superare i conflitti interni all’amministrazione, evitare l’abisso del Congresso e gli interessi limitati dei suoi membri”.

vignetta: neoavatara.com

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