Tokyo apre all'export militare

All’inizio di aprile Il governo giapponese ha approvato le nuove linee guida sull’esportazione di armi, note come “i tre principi di trasferimento di equipaggiamenti per la difesa”, che nelle intenzioni dovrebbero contribuire a mantenere e promuovere la pace e la stabilità globale, nonché a rafforzare la produzione e i livelli tecnologici essenziali per la difesa dell’arcipelago. Si tratta del primo grande cambiamento in quasi mezzo secolo, trascorso all’insegna dell’embargo totale alla vendita all’estero di armi “made in Japan”.  Il premier Shinzo  Abe, impegnato a contrastare la minaccia cinese e nordcoreana,  vuole dare al Giappone un ruolo più attivo nella sicurezza globale e la decisione di aviare un pur modesto export militare solleva non pochi malumori a Pechino.
“Il Giappone darà ulteriori contributi alla pace e cercherà la cooperazione tecnologica nel settore delle attrezzature militari con gli Stati Uniti Usa e altri paesi” ha dichiarato il ministro della Difesa, Itsunori Onodera. L’export militare resta comunque vincolato a regole precise. Il primo principio vieta trasferimenti di equipaggiamenti ai Paesi coinvolti in conflitti armati o sotto embargo decretato da risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Il secondo richiede al governo di esaminare rigorosamente se le esportazioni di armi possano portare benefici alla sicurezza nazionale del Giappone, contribuire alla pace e promuovere la cooperazione internazionale. Il terzo principio infine afferma che l’uso delle armi per scopi diversi da quelli concordati e il trasferimento di armi verso un Paese terzo dovrebbe essere consentito solo qualora i destinatari abbiano preventivamente ottenuto il consenso di Tokyo. Finora il Giappone ha sviluppato numerosi programmi acquisendo e producendo su licenza armi ed equipaggiamenti statunitensi. Secondo la nuova normativa il Giappone potrà esportare materiale militare a Paesi che si trovano lungo le vie marittime per le quali transitano le indispensabili e vitali importazioni di petrolio e gas di Tokyo. A questo proposito, potrebbero essere interessati paesi come l’Indonesia, il Vietnam, le Filippine: non a caso Stati impegnati come il Giappone a fronteggiare l’espansionismo navale cinese. Pur sviluppando e producendo su licenza equipaggiamenti e mezzi di origine statunitense il Giappone è in grsdo di produrre ed esportare tutte le tipologie di armamenti inclusi veicoli terrestri, tank, blindati, artiglierie, aerei, elicotteri, elettronica, navi e sottomarini.

Foto: il premier nipponico Shinzo Abe (AP) e il nuovo blindato MCV 8×8 (Army Recgnition)

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