Iraq: anche Mosul in mano ai qaedisti dell'ISIS

aggiornato alle ore 16

L’avanzata delle milizie jihadiste sunnite spaventa l’Iraq, incapace di opporre una resistenza militare e una credibile iniziatuva politica avll’avanzata dei qaedisti in tutto il nord ovest del Paese. I guerriglieri qaedisti hanno preso il controllo di gran parte di Mosul, città della provincia settentrionale di Ninive. Con uno spettacolare colpo di mano contro il governo di Baghdad a guida sciita, gli uomini dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) si sono impadroniti di alcuni edifici-chiave, di fatto assumendo il controllo della città che si trova 400 chilometri a nord di Baghdad. I ribelli guidati da Abu Bakr Al Bagdadi, leader dell’ISIS, hanno anche preso il controllo del carcere, da cui sono evasi 2.725 detenuti. Il governatore locale, Ethal Nujaifi, è riuscito a fuggire, ma da una località sconosciuta ha confermato che l’esercito iracheno è “crollato” e si è ritirato praticamente senza dare battaglia. Nonostante i massicci acquisti di armi moderne in USA e Russia le forze di Baghdad hanno mostrato nelle battaglie degli ultimi mesi imperizia e incapacità oltre a uno spirito combattivo al limite del ridicolo la cui responsabilità non può non ricadere sui vertivi delle forze armate.

Il governo è sconvolto e il premier Nuri al-Maliki ha ha chiesto al Parlamento di dichiarare lo stato di emergenza. I miliziani avevano già il controllo di Falluja e di alcuni quartier di Samarra, sacra agli sciiti. La cattura di Mosul da parte dell’Isis, una delle molteplici sanguinarie espressioni di al-Qaeda, segue quattro giorni di feroci combattimenti nella città e in altre zone nel nord.

La città ha un milione e mezzo di abitanti, per lo più arabi sunniti ma anche minoranze turche, turcomanne e cristiane, e la sua conquista assesta un duro colpo agli sforzi di Baghdad di combattere i miliziani sunniti, che hanno riguadagnato terreno in Iraq l’anno scorso e si sono spinti su Mosul nei giorni passati. Non solo: sull’altro lato del confine, in Siria, il Paese da tre anni sconvolto da una guerra civile di cui non si vede la fine, i combattenti di Isil, una delle forze ribelli che stano cercando di cacciare il presidente Bashar al-Assad, hanno preso il controllo delle fasce di territorio orientale, proprio al confine con l’Iraq.

Il gruppo jihadista sta cercando di istituire uno Stato islamico collegando il territorio a cavallo tra la Siria orientale e l’Iraq occidentale. Il presidente del parlamento iracheno, Osama al Najafi, ha chiesto aiuto al governo della regione autonoma del Kurdistan iracheno per la riconquista di Mosul. Ma intanto decine di famiglie di Baghdad stanno lasciando la capitale irachena per fuggire verso le regioni meridionali dopo lo shock provocato dall’offensiva delle milizie qaediste. Il portavoce delle forze speciali irachene, Saad Maan, non ha escluso che i miliziani islamici possano attaccare anche le sedi governative di Baghdad; il funzionario della sicurezza irachena ha invece assicurato che “al momento le ambasciate sono completamente al sicuro e protette dalle nostre forze di polizia”. Anche la zona dell’aeroporto di Baghdad sembra essere sicura e non è stato al momento istituito alcun coprifuoco.

Da Mosul sono in fuga circa 500 mila persone, un terzo delòla popolazione urbana, alcuni a piedi si portano via quel che riescono, altri in auto con i loro averi ammassati su portapacchi improvvisati sul tetto. Posta nel nord del Paese, a un centinaio di chilometri dal confine con la Turchia, Mosul, la vecchia Ninive, antica capitale dell’impero assiro, è posta sulla riva orientale del Tigri è un nodo strategico da cui passano merci, persone e armi, dalla Siria verso l’Iraq. Agricoltura e sfruttamento dei pozzi petroliferi, di cui è ricca la regione circostante, sono la principale ricchezza.

Miliziani sarebbero guidati da Abdullah Yusuf, conosciuto come Abu Bakr al Khatuni, il leader dello Stato islamico di Iraq e Siria (Isis) a Mosul. Lo hanno riferito fonti vicine al gruppo terroristico all’emittente televisiva “al-Hadath”. Al Khatuni avrebbe 44 anni e sarebbe originario proprio di Mosul. E’ lui, secondo le fonti, a guidare in queste ore l’offensiva delle milizie qaediste nell’area settentrionale dell’Iraq. Nelle ultime ore, sotto il controllo dell’Isis è finita non solo Mosul, terza città dell’Iraq, ma l’intera provincia di Ninive, secondo quanto riferito dal presidente del parlamento di Baghdad, Osama al Najafi.

Foto: popolazione in fuga da Mosul (AP)

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