Armi USA fuori controllo in Afghanistan

Secondo la community internet BuzzFeed, gli Stati Uniti non sarebbero in grado di controllare la situazione degli armamenti forniti negli ultimi dieci anni alle Forze di Sicurezza Nazionali Afghane (ANSF), 740.000 unità pari a US$ 626.000 milioni. Citando il report 14-84-AR pubblicato nel luglio scorso dall’Ispettore Speciale dell’Agenzia per la Ricostruzione dell’Afghanistan (SIGAR), BuzzFeed spiega che il numero di armi di piccolo calibro inviate a Kabul dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti potrebbe non essere corrispondente alle 460.000 autorizzate. Il problema riguarderebbe sia le pistole sia i fucili d’assalto, con un eccesso di 83.000 AK-47 rispetto a quelli richiesti per soddisfare le esigenze dell’ANSF. Perse anche le tracce di 1/5 delle 250.000 armi arrivate a Kabul nel 2009, 46.000 unità per le quali non sono mai stati registrati i numeri di serie.

Dal 2010 il Pentagono è tenuto a tenere traccia del flusso e della destinazione finale delle armi fornite al Pakistan e all’Afghanistan; il monitoraggio avrebbe però subito dei ritardi a causa di una serie di problemi tecnici che hanno afflitto le banche dati SCIP e OVERLORD utilizzate per il controllo. Secondo il Deposito centrale degli armamenti dell’esercito afghano non ci sarebbe traccia di almeno il 10% del materiale pervenuto; secondo quanto pubblicato sul report il problema sarebbe invece più vasto. Il 43% dei 474.823 numeri di serie registrati su OVERLORD (203.888 armi leggere) risulta duplicato o perso; ripetuti due e tre volte i record relativi ai numeri di serie di oltre 20.000 armi leggere, 24.520 su OVERLORD e 22.806 su SCIP; mancante la data di spedizione o di arrivo in 50.304 registrazioni su OVERLORD e 59.938 su SCIP.

L’ispettore speciale del SIGAR, John F. Sopko, si è detto molto preoccupato per la possibilità che parte dei carichi giunti in Afghanistan possano finire nelle mani degli insorti per essere poi usati contro i civili e militari afghani e contro il personale USA che opera nel Paese. A riguardo, dalla contea di Arlington, in Virginia, il Dipartimento della Difesa ha comunque ricordato che secondo le procedure, una volta avvenuto il trasferimento, la responsabilità delle armi ricevute ricade sul governo afghano; a tal proposito il portavoce del Pentagono, Maggiore Bradlee Avots, avrebbe infatti affermato che questa prassi viene applicata in tutti i Paesi che ricevono aiuti militari dagli Stati Uniti.

Foto: AFP, Isaf

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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