Gli USA hanno speso 104 miliardi in Afghanistan

di Ugo Caltagirone – ANSA

Dopo anni di guerra, la frustrazione Usa per l’instabile situazione dell’Afghanistan può essere racchiusa in una cifra: 104 miliardi di dollari in aiuti stanziati dal 2002 ad oggi a beneficio di Kabul. Più di quanto gli Stati Uniti spesero per il piano Marshall, quello che permise all’Europa di riemergere dalle macerie della Seconda guerra mondiale. Ma con risultati evidentemente diversi. Si tratta di un dato destinato a far riflettere l’amministrazione americana, contenuto in un rapporto del Pentagono inviato al segretario alla Difesa Chuck Hagel e ai membri del Congresso. Sono 259 pagine redatte dall’ufficio dello Special Inspector General for Afghanistan Raconstruction (SIGAR), in cui si spiega come tra il 1948 e il 1952 furono versati 13,4 miliardi di dollari per permettere a ben 16 nazioni del Vecchio Continente (tra cui l’Italia) e alle loro economie di ripartire: cifra che aggiornate al tasso di inflazione odierno ammonta a 103,4 miliardi di dollari.

Ebbene questa cifra in Afghanistan è stata superata. Nel rapporto si sottolinea come il piano Marshall, a differenza di quanto accade per il Paese asiatico, non prevedeva la creazione e l’addestramento di forze militari. Ma si mette comunque in evidenza come a fronte di un enorme sforzo finanziario pagato dai contribuenti americani i risultati ottenuti siano drammaticamente deludenti su tutti i fronti: da quello della sicurezza a quelli dello sviluppo dell’economia e della democrazia. Sul banco degli imputati la corruzione dilagante nel Paese ma anche una cattiva programmazione da parte dell’amministrazione Usa, fatta di errori di strategia e di valutazione.

Cifre alla mano, si spiega nel dossier, quasi due terzi degli investimenti americani in Afghanistan, 62 miliardi di dollari, sono andati per la ricostruzione delle forze militari e di polizia, che però ora sono cresciute ad un livello tale che supera le capacità di sostegno finanziario da parte di  Kabul. Così, anche se il governo afghano riuscisse a realizzare il taglio di queste forze del 35% entro il 2017, i previsti 4,1 miliardi l’anno per pagare 228.000 tra soldati e poliziotti rappresentano comunque una cifra enorme, quasi il doppio delle entrate fiscali dello stato.

Nel rapporto si fanno poi le pulci a come sono stati spesi gli altri soldi stanziati dal Congresso americano, spesso – si sottolinea – in progetti agricoli e infrastrutture inadeguate al territorio e alla cultura di quel Paese. Come – si evidenzia – il fallito tentativo di frenare la coltivazione dei papaveri per la produzione di oppio per privare i talebani di una vitale fonte di finanziamento. Senza parlare poi del lavoro incompiuto sul fronte della ricostruzione politica e democratica, con la corruzione che dilaga e le ultime elezioni che a causa di un farraginoso meccanismo di voto non permettono ancora di avere un chiaro vincitore.

Foto: Reuters e  Us DoD

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