Contro i video del Califfo la RAI si autocensura

La propaganda del Califfato in Italia fa proprio paura se la RAI ha deciso di “autocensurarsi” e non mandarli in onda. Il direttore  generale Luigi Gubitosi (nella foto sotto) ha detto nei giorni scorsi davanti alla commissione diritti Internet a Montecitorio presieduta da Laura Boldrini che  “la Rai non manderà in onda video dell’Isis ma  solo frammenti mediati da giornalisti”.

“Come azienda di servizio pubblico, dopo un periodo di analisi e riflessione abbiamo preso una decisione molto netta: non manderemo in onda il racconto che l’Isis produce per la sua propaganda e ci limiteremo ad estrarne di volta in volta frammenti descritti e mediati dal lavoro dei nostri giornalisti”.  Lo ha detto il dg Rai, Luigi Gubitosi, nel corso dell’audizione davanti alla commissione diritti Internet a Montecitorio, presieduta da Laura Boldrini.

“Una decisione forte, consapevole e secondo me dovuta e coerente – ha aggiunto il direttore generale – con il punto 12 (della Dichiarazione dei diritti in Internet, ndr) ‘Sicurezza in Rete’ in cui a fianco alla non ammissione della limitazione del pensiero si inserisce la garanzia per la tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti negativi quale incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza”.

L’impressione però è che più della violenza presente nei video del Califfato, si tema l’efficacia del messaggio a quanto pare capace di far inorridire noi occidentali ma al tempo stesso di motivare e mobilitare molti  musulmani desiderosi di aderire al Califfato.

L’autocensura di una grande azienda pubblica d’informazione nei confronti della propaganda  del Califfato la dice lunga sulla capacità dell’Italia (e più in generale dell’Occidente) di confrontarsi con i tagliagole islamisti (anche solo sul piano mediatico) e sulla forza dei valori che siamo in grado di opporre a quelli dell’IS.

Molto più facile fare gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia con la scusa di non voler dare visibilità alla propaganda del nemico. Tanto chi per i più vari motivi vorrà vedere i video integrali dell’IS potrà continuare a cercarli sul web senza attendere certo i TG delle reti RAI.

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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