News da Mosca

Proseguono le consegne di elicotteri all’Iraq

Il Ministero della Difesa iracheno ha comunicato ufficialmente agli inizi di luglio di aver preso in consegna dalla Russia quattro elicotteri da combattimento avanzati. La dichiarazione non identifica il tipo specifico di velivolo ma è molto probabile che si tratti di elicotteri d’attacco Mil Mi-28NE Night Hunter, considerato che pochi giorni prima lo stesso Ministero iracheno aveva comunicato la consegna di elicotteri Mil Mi-35M.

Ricordiamo per dovere di cronaca che l’Iraq siglò nell’ottobre del 2012 un acquisto del valore di 4,3 miliardi di dollari per un insieme di armi tra cui elicotteri d’attacco Mil Mi-35M e Mil Mi-28NE e sistemi missilistici antiaerei “Pantsir-C1”.

 

Kamov Ka-62 e le sanzioni occidentali
Il CEO di Russian Helicopters Alexander Mikheev è stato interpellato dall’agenzia RIA Novosti in merito al progetto Kamov Ka-62 e alle sanzioni che dal marzo dello scorso anno i paesi occidentali hanno imposto contro la Russia in relazione alla situazione in Crimea.

Nonostante il raffreddamento delle relazioni con molti paesi occidentali infatti, Mikheev ha dichiarato che queste non hanno minimamente toccato la rete del progetto Ka-62: “I rapporti con i nostri partner occidentali rimangono intatti; il Ka-62 è un aeromobile civile e le sanzioni non si applicano a questo segmento.”

Il nuovo elicottero multiruolo medio Ka-62 è una delle ultime progettazioni della Russian Helicopters; è stato sviluppato tenendo conto dei più elevati standard in materia di sicurezza, eco-efficienza e risparmio di carburante e per la prima volta nella storia del settore elicotteristico russo il progetto è attuato in stretta collaborazione con partner stranieri: il Ka-62 è dotato infatti di motori Ardiden 3G da 1680 hp realizzati dalla francese Turbomeca, un sistema di alimentazione prodotto dalla Zodiac Aerospace (anche questa francese) e di un sistema di trasmissione austriaco sviluppato dalla società Zoerkler Gears GmbH & Co KG.

Il Ka-62 è sprovvisto della consueta architettura Kamov con rotori principali coassiali e contro-rotanti, bensì di un rotore principale a cinque pale e un fenestron (rotore incassato) nella coda, sistema idraulico a doppio circuito, carrello d’atterraggio con maggiori capacità di assorbimento d’urti e sedili ammortizzati per equipaggi e passeggeri; è stato progettato per il trasporto fino a 12-14 passeggeri o 2,5 tonnellate di carico mediante un’imbracatura esterna. Particolarmente adatti nelle operazioni off-shore e SAR il Ka-62 (derivato dalla versione militare Ka-60) ha già ottenuto ordini da società sudamericane (la Vertical de Aviación venuezelana e la  Atlas Táxi Aéreo brasiliana).

 

Anticipati i tempi di consegna dei motori RD-33
Il colosso statale russo Rostec ha annunciato che la controllata JSC United Engine Corporation ha completato prima del previsto un contratto stipulato con la Difesa russa la riparazione di una serie di motori russi RD-33 per caccia MiG-29:

Nonostante il contratto fissasse il termine entro il 15 novembre 2015, alla data del 24 giugno i lavori erano totalmente conclusi. Il direttore dell’impianto metalmeccanico di Mosca Amir Khakimov ha però sottolineato un altro aspetto certamente più importante dei tempi di consegna anticipati:

“Le riparazioni di questi motori erano divenute sempre più complesse perché un certo numero di parti erano realizzate da aziende ucraine”  ha dichiarato Khyamikov “Dopo la crisi russo-ucraina, Kiev ha infatti bloccato totalmente le esportazioni di prodotti militari verso il nostro paese. Sulla base del programma di sostituzione delle importazioni l’azienda ha abbandonato pertanto l’uso di componenti ucraini utilizzando invece, su decisione approvata dal Ministero della Difesa russo, parti realizzate dallo stabilimento di produzione JSC MPO-Rumyantsev”.

Questo fattore avrebbe così accelerato i tempi previsti per la realizzazione del lavoro e contemporaneamente proceduto all’eliminazione programmata e graduale della dipendenza tecnologica dal paese ucraino, programma che per inciso, sta toccando vari settori della tecnologia militare russa.

 

Aggiornamento dei Mi-17 slovacchi

Robert Fico attuale Primo Ministro della Slovacchia ha dichiarato che potrebbe essere firmato con la Russia un accordo per l’aggiornamento di elicotteri Mil Mi-17 attualmente in servizio con la Vzdušné sily Slovenskej republiky (o Aeronautica Militare slovacca).

“Spero che l’accordo per l’aggiornamento dei nostri Mi-17 sia firmato al più presto.” – ha dichiarato il Primo ministro slovacco, ribadendo inoltre l’interesse del paese all’aggiornamento del sistema di difesa aerea S-300 e al settore dell’aviazione civile russa con particolare riferimento al Sukhoi Superjet S-100.

Per inciso, secondo il Flightglobal l’Aeronautica Militare slovacca possiede attualmente tra le sue fila 14 esemplari di Mi-17 insieme a tre vecchi Mi-2.

 

I nuovi Tu-160 in servizio entro il 2023
L’agenzia di stampa russa TASS ha riportato le nuove recenti dichiarazioni rese del Vice Ministro della Difesa Yuri Borisov secondo cui entro il 2023 entrerà in regime la nuova produzione del bombardiere strategico Tupolev Tu-160 (“Blackjack” per la NATO).

A tal proposito avevamo approfondito il lancio della notizia su Analisi Difesa lo scorso giugno  quando in occasione della visita ufficiale allo stabilimento KAPO sito a Kazan, il Ministro della Difesa russo Shoigu aveva formalmente espresso l’interesse di Mosca nella ripresa della produzione del Tu-160.

La realizzazione dei nuovi Tu-160 nella variante modernizzata M2 andrebbe ad integrare così i 15 Tu-160 attualmente in via di graduale aggiornamento e la cui consegna dell’ultimo esemplare dovrebbe avvenire entro il 2019.

Questa decisione indica dunque la necessità russa del rafforzamento immediato della sua flotta di bombardieri strategici che preferisce al momento puntare su un progetto consolidato piuttosto che fare affidamento sul nuovo progetto PAK-DA il cui sviluppo sarà adesso posticipato in virtù della ripresa di produzione dei Tu-160.

FGoto: Novosti, Tupolev, JSC United Engine Corporation, Russian Helicopters e Difesa slovacca

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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