Macedonia: foreign fighters tra gli immigrati

di Luca Susic

Come riporta il Jutarnji List, in occasione del meeting di sabato fra i vertici della diplomazia europea, il Ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ha riferito alla stampa l’allarme lanciato ai partecipanti all’incontro dal suo omologo macedone Nikola Poposki.

Il politico dell’ex repubblica jugoslava, infatti, ha avvisato la UE del fatto che le autorità del suo Paese, durante i controlli eseguiti sugli immigrati diretti verso la Serbia, hanno individuato anche alcuni foreign fighters (anche di origine balcanica) provenienti dai fronti siriano, iracheno e afghano. Intervenendo alla TV Slovena, inoltre, lo stesso Poposki ha denunciato la scarsa attenzione prestata al suo Paese in questa fase delicata, evidenziando come, a fronte di oltre 130mila ingressi dall’inizio dell’anno (e più di 45mila solo nell’ultimo mese e mezzo), l’unico aiuto concreto ricevuto consti in 18mila euro donati alla Croce Rossa Macedone.

Negli ultimi giorni, comunque, è arrivata anche la notizia che il famoso Lavdrim Muhaxheri (nella foto a sinistra), considerato da alcuni come il personaggio di spicco dell’estremismo islamico kosovaro e, più in generale, balcanico, non è affatto morto come era stato riportato nei mesi scorsi da alcune fonti.

Il sito in lingua albanese Koha.net, infatti, analizzando un recente filmato pubblicato dall’ISIS ha dimostrato che uno degli uomini che vi compare è proprio il jihadista che si presumeva defunto. In aggiunta a ciò, è interessante anche notare che dopo un breve periodo di riassestamento seguito alla massiccia chiusura di portali e account in lingua serbo-croata vicini allo Stato Islamico, la propaganda destinata all’ex-jugoslava ha ripreso vigore.

Nella giornata di ieri in uno dei blog maggiormente visitati è comparso un post destinato ai “profughi siriani che cercano una vita e un futuro migliore nei Paesi infedeli e nei quali si combatte contro l’Islam da quando questo esiste”, avvisandoli del fatto che lo scopo dell’Europa è convertirli al Cristianesimo.

Di questa pratica vengono accusati tutti gli Stati che accolgono i profughi, con particolare riferimento alla Germania, e a sostegno di tale tesi viene anche riportato in grassetto un verso del Corano in cui si ricorda che “né gli Ebrei né i Cristiani saranno mai soddisfatti di te finché non avrai accettato la loro fede”.

Secondo gli autori, comunque, tutto ciò non sarebbe una novità, perché le forze “giudaico-cristiane” avrebbero “fatto pratica” già in Africa, dove gli investimenti nel sistema educativo sarebbero serviti per cristianizzare gli aderenti all’Islam.

Il testo si conclude poi con un accorato appello ai musulmani, che vengono inviati a ritornare alla propria Fede e al Califfato, dove “regna la felicità portata da Allah e non quella di Angela Merkel o Barack Obama”.

Foto:  Getty Images, Video Grab e Stato Islamico

Triestino, analista indipendente e opinionista per diverse testate giornalistiche sulle tematiche balcaniche e dell'Europa Orientale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Trieste - Polo di Gorizia. Ha recentemente pubblicato per Aracne il volume “Aleksandar Rankovic e la Jugoslavia socialista”.

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