Intermarine: nella Legge Navale spunta una doppia commessa

di Luca Peruzzi da Il Secolo XIX del  2 gennaio 2016

La società Intermarine del gruppo Immsi sarebbe stata prescelta dal ministero della Difesa per la fornitura delle due unità veloci multiruolo per il supporto operativo delle forze speciali, previste dalla cosiddetta Legge Navale, secondo quanto risulta al Secolo XIX.

Un accordo tecnico-economico fra la Direzione Armamenti Navali di SegreDifesa e la società Intermarine sarebbe stato stipulato prima delle feste natalizie, perla realizzazione delle due piattaforme speciali denominate Unpav (Unità Navale Polivalente Altissima Velocità), previste dal programma di costruzioni navali finanziato con la cosiddetta Legge Navale.

In aggiunta alla realizzazione, allestimento e consegna delle due unità, l’accordo comprenderebbe anche il supporto in servizio e logistico perdieci anni al pari di quanto già avvenuto per tutte le altre unità di nuova concezione previste dalla Legge Navale.

Il contratto definitivo, il cui valore dovrebbe essere di circa 40 milioni di euro, compreso il supporto in servizio e logistico decennale, dovrebbe essere siglato secondo quanto risulta al Secolo XIX, in un periodo temporale determinato nel primo trimestre del 2016, dopo il vaglio del ministero dello Sviluppo Economico, destinato a fornirne il finanziamento.

La scelta di Intermarine per la realizzazione di queste unità è stata principalmente determinata dall’esperienza nel settore delle costruzioni in materiali compositi dalle elevate capacità e prestazioni, che ha portato alla realizzazione di oltre 40 unità contromisure mine per otto di-verse Marine mondiali e numerose unità veloci per compiti militari e paramilitari.

Secondo quanto è stato re-so di dominio pubblico per queste unità caratterizzate da riservati e stringenti requisitid’impiego, in aggiunta alla realizzazione in materiali compositi con ridotta segnatura radar e infrarossa, le due piattaforme tipo Upnav sarebbero caratterizzate da una velocità massima di 40 nodi e dalla capacità di trasporto di una ventina di operatori del Comsubin , oltre al relativo equipaggiamento dedicato, fra cui due battelli veloci per l’infiltrazione, esfiltrazione e controllo, in aggiunta all’equipaggio di una decina di elementi.

Si tratterebbe di unità da circa 40 metri e 150 tonnellate di dislocamento, con un sistema di navigazione, comando, controllo e comunicazioni all’avanguardia, protezione balistica per le aree vitali e un armamento comprendente mitragliatrici da 12,7 (anche a controllo remotizzato), 7,62 mm e lanciagranate da 40 mm.

La stipula dell’accordo e la successiva aggiudicazione del contratto per la realizzazione delle due piattaforme tipo Unpav , rappresenta il momento di completamento della prima fase del programma di rinnovamento della flotta della Marina Militare, fortemente voluto e sostenuto dall’attuale Capo di Stato Maggiore ammiraglio Giuseppe De Giorgi. (nella foto a fianco)

Foto Marina Militare

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