Intesa più forte tra talebani, al-Qaeda e Rete Haqqani

Negli ultimi mesi i talebani afghani hanno intensificato i rapporti con la Rete Haqqani, che ha basi nel Waziristan pakistano, e anche con al-Qaeda che, pur ridimensionata, ha ancora una presenza operativa sul territorio afghano.

Circa un mese fa i media pachistani hanno confermato che la Rete Haqqani ha svolto un ruolo chiave nella composizione delle tensioni sviluppatesi dopo la morte del Mullah Omar e la nomina del nuovo leader talebano, il Mullah Akhtar Mansur.

Questi aveva già a suo tempo già nominato Sirajuddin Haqqani come uno dei suoi vice nella struttura dell’organizzazione, ma di recente un paziente lavoro di mediazione svolto dagli Haqqani ha permesso di dare soluzione alla crisi dovuta al rifiuto di alcuni comandanti di sottomettersi alla nuova leadership.

Così uno dei massimi leader dell’opposizione, il Mullah Abdul Qayyum Zakir, si è sottomesso a Mansur, mentre il figlio e il fratello del Mullah Omar, Mullah Yaqoob e Mullah Abdul Manan, hanno ottenuto posti rilevanti nella gerarchia dei talebani.

Gli Haqqani, considerati dagli Stati Uniti una delle più temibili organizzazioni terroristiche, sono stati responsabili di gravi attentati e attacchi in Afghanistan (specie a Kabul e nelle città del nord-est) che in generale non rivendicano.
A questo si aggiunge che secondo il generale Charles Cleveland, portavoce della missione ‘Resolute Support’ della Nato, i talebani stanno anche cercando di sviluppare una cooperazione con al Qaeda in modo da rafforzare le loro capacità militari.

L’alto ufficiale ha sottolineato che se pure al-Qaeda non rappresenta in Afghanistan uno specifico pericolo per il governo del presidente Ashraf Ghani, una associazione con i talebani potrebbe generare nuovi problemi alle forze di sicurezza afghane e alla Coalizione internazionale che le sostiene che ieri ha registrato la morte di due militari rumeni nella base aerea di Kandahar, uccisi da un uomo che vestiva l’uniforme dell’esercito afghano.

“Un soldato afghano ha aperto il fuoco contro i soldati romeni – ha riferito la fonte – durante una fase di addestramento, uccidendone due, e prima di essere ucciso a sua volta. Una versione che non coincide completamente con quella del portavoce del governo di Kandahar, Samin Khpalwak, secondo cui l’attaccante è stato catturato vivo.

Dall’inizio dell’anno sono 5 i militari alleati caduti in Afghanistan contro i 27 dell’anno scorso e i 75 del 2014 in base a dati che tengono conto anche dei morti in incidenti e per cause non legate allo scontro con gli insorti.

Perdite anche per i talebani, sempre ieri le forze di sicurezza afghane hanno ucciso almeno 28 ribelli talebani e altri 30 sono rimasti feriti nell’offensiva portata nel nord-est del paese nella provincia di Kunar. I talebani avevano lanciato durante la notte un attacco per prendere il controllo di tutti i messaggi di sicurezza nel distretto settentrionale di Ghaziabad.

Secondo il governatore della provincia, Wahidullah Kalimzai, un membro dell’esercito afghano è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti nell’attacco. Il gruppo talebano aveva annunciato i raid a Kunar nel mese di aprile.

(con fonti ANSA e Il Velino)

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