Report Defence iQ sugli elicotteri militari nel mondo

Secondo il recentissimo rapporto sul mercato elicotteristico mondiale 2016-2017 redatto dall’inglese Defence IQ l’intero settore è attualmente sotto pressione su due distinti fronti.
Il segmento militare è costantemente influenzato dalle pressioni sui bilanci della Difesa in gran paerte del mondo mentre il settore civile soffre soprattutto nell’off-shore, dove lo scivolo recente dei prezzi del greggio ha segnato negativamente il comparto e sta influenzando anch’esso negativamente la richiesta di elicotteri ad esso dedicati.

Tuttavia, rileva il report, la visione a medio e lungo termine dei mercati è promettente e la crescita delle vendite potrebbe essere alle porte: nel settore militare infatti nuove tecnologie (quali ad esempio l’alta velocità, nuovi materiali compositi, nuovi propulsori, tecnologia tilt rotor, etc.) dovrebbero essere collaudate e completate entro il prossimo decennio e da ciò potrebbe scaturire un’eccellente espansione dello spettro operativo delle macchine ad ala rotante intese anche come aumento delle funzionalità e delle prestazioni nell’ambito civile.

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Ci sono dunque forti fattori di crescita anche per il mercato militare globale, nonostante le continue e costanti limitazioni di finanziamento da parte dei governi.
Infine, conclude Defence IQ snocciolando dati numerici nell’ambito militare, ci sono ben 20.790 elicotteri in servizio in 153 paesi nel mondo con un’ulteriore incremento di 3.402 nuovi velivoli ordinati da più di 60 nazioni.

Il più diffuso alla data odierna è lo statunitense S-70/UH-60 con ben 3.600 attualmente in servizio seguito dalla famiglia dei Mil Mi-8/17 con circa 2.550 esemplari in servizio (ma ricordiamo con ben 12.000 esemplari finora realizzati dal suo primo volo avvenuto nel 24 giugno del 1961).
L’insieme di questi due tipi di elicotteri rappresenta nello specifico il 29% della flotta elicotteristica militare mondiale.

Foto: Sikorsky e Russian Helicopters

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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