La divisione russa per l’information warfare

La Russia continua a rafforzarsi nel campo della guerra di informazione. La conferma, da Mosca, è arrivata dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, che, intervenendo in Parlamento e rispondendo a una domanda circa la necessità di ricreare il Dipartimento per la contro-propaganda, ha parlato il 23 febbraio di una divisione delle truppe russe che si occupa specificamente di “information warfare”. Secondo Shoigu la divisione è “molto più efficiente e più forte rispetto al controllo (di epoca sovietica) che si chiamava contro-propaganda”.

Si tratta forse della prima ammissione pubblica che una divisione delle Forze russe si occupi di dossier che riguardano non solo gli attacchi hacker, ma anche l’influenza sui media. In precedenza il vice presidente della Commissione Difesa e Sicurezza del Consiglio della Federazione (il senato russo) Franz Klintsevich aveva parlato dell’esistenza di truppe per le operazioni di informazione, stabilite in Russia “di recente”, ma le notizie a tale riguardo erano state definite top secret, classificate.

Già nel marzo 2012, il vice primo ministro russo Dmitry Rogozin aveva parlato della necessità di creare un ‘Cyber Command’ nelle Forze armate russe. Mentre nel 2013, il ministero della Difesa ha creato una società scientifica, che forma specialisti militari nel settore delle tecnologie dell’informazione. Avevano già cominciato a chiamarli “kibervoyskami” (cyber truppe), ma ufficiosamente.

Tutto questo avviene sulla scia di uno scontro aperto con gli Usa, che accusano la Russia di avere tentato di influenzare le elezioni americane con attacchi informatici e con Mosca guardata con crescente timore e sospetto da varie cancellerie occidentali in vista di importanti scadenze elettorali, dall’Olanda alla Francia alla Germania (il Guardian ha invece paventato la possibilità che gruppi legati a Mosca fossero dietro i cyber attacchi dello scorso anno ai danni della Farnesina).

All’inizio del 2017 l’Fbi, la Cia e l’Nsa hanno rilasciato una versione pubblica del rapporto sull’intervento russo nelle elezioni presidenziali americane. Il neo presidente Donald Trump ha provato a respingere questa tesi, ma secondo l’intelligence degli Stati Uniti, l’ordine è stato dato da Vladimir Putin personalmente, e le attività iniziarono nel 2014. Tuttavia, le agenzie Usa ancora non hanno fornito prove conclusive di un legame tra i servizi segreti russi e i cosiddetti “hacker russi”. Secondo alcuni osservatori, questo sarebbe legato alla volontà di non voler tradire eventuali infiltrati.

Fonte Cyber Affairs

Foto Ministero della Difesa Russo

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