Luciolli: la Ue attui le misure sulla cyber sicurezza

Agenzia Nova – E’ di fondamentale importanza che le misure adottate dal Consiglio Ue in materia di cyber sicurezza siano attuate fermamente, destinando i fondi e le risorse necessarie: lo afferma oggi a Bruxelles il presidente dell’Atlantic Treaty Association (Ata), Fabrizio W. Luciolli, aprendo in Parlamento europeo la Conferenza internazionale “Nato, Ue e industria: cooperazione sulla cyber sicurezza”, promossa dall’Ata. Parlando in Europarlamento, “il tempio della democrazia europea”, Luciolli ricorda che la “comunità transatlantica è legata da una visione condivisa delle nostre libere democrazie, con Parlamenti liberi ed eletti da società libere, che sviluppano economie libere. Valori – sottolinea Luciolli – che sono oggi minacciati dal terrorismo e sfidati da attori statali e non statali, che stanno sfruttando il dominio cyber per minare i fondamenti dei nostri sistemi politici”.

Il presidente dell’Ata ha ricordato il cyber attacco di ieri alle infrastrutture critiche e quello del 23 giugno contro il Parlamento di Westminster. Quest’ultimo, ricorda Luciolli, giunge solo a un mese da quello che ha colpito 48 strutture del National Health Service (Nhc) del Regno Unito. “Il centro nazionale britannico sulla Cyber Security (Ncsc) – osserva Luciolli – ha investigato sul malware WannaCry che ha colpito il Nhs e altre organizzazioni a maggio, concludendo che la responsabilità è di un team di hacker nordcoreani”, mentre lo scorso maggio “la Russia è stata connessa all’hackeraggio dei sistemi informativi della Francia durante le presidenziali, con il furto di dati dalla campagna di Emmanuel Macron e la loro divulgazione al pubblico”. In precedenza “le agenzie di intelligence Usa avevano concluso” che, durante le presidenziali del 2016, “la Russia aveva hackerato e divulgato comunicazioni del Partito democratico, disseminando fake news con lo scopo di influenzare la campagna elettorale Usa”.

Luciolli cita anche una recente ricerca di Trend Micro (dal titolo “La macchina delle fake news: come i propagandisti fanno abuso di internet per manipolare il pubblico”), la quale sottolinea che nel 2017 la cyber propaganda è divenuta una delle aree principali per il cyber crimine. “In questo senso – avverte Luciolli – il Deep web offre un ampio menù di prodotti per influenzare l’opinione pubblica e le campagne elettorali: si chiedono 400 mila dollari per un anno di campagna di disinformazione politica”, “disordini in città possono essere sollevati con 200 mila dollari”, mentre “gettare discredito su un giornalista costa 55 mila dollari”.

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Tenendo conto di tutto questo, secondo Luciolli  (nella foto a fianco) “un approccio di sicurezza cooperativa è obbligatorio e la cooperazione Ue-Nato è di fondamentale importanza. In questa prospettiva – aggiunge – l’impressionante miglioramento sui 42 punti delle sette aree concordate per la cooperazione (10 di queste sulla guerra ibrida e il cyber) rappresentano il fondamento per il successo delle esercitazioni parallele e coordinate (Pace)”, svolte attraverso l’esercitazione della Nato per la gestione delle crisi (Cmx 17) e l’esercitazione dell’Ue Multi-Layer Crisis Management 2018 (Ml 18).

Luciolli ricorda anche le conclusioni del Consiglio Affari Esteri dell’Ue del 19 giugno a Lussemburgo, che ha messo a punto uno strumento per una risposta diplomatica congiunta dell’Ue alle attività cyber dolose, e che – sottolinea Luciolli – “rappresenta una pietra miliare nella cyber sicurezza”. Il presidente dell’Ata mette in guardia sul fatto che, “in molti casi, queste attività cyber sono sostanzialmente attività di spionaggio realizzate per scopi differenti dei diversi attori coinvolti. I metadata – sottolinea Luciolli – sono l’oro nero dei nostri tempi, e una loro raccolta dolosa condurrà probabilmente a una cyberwarfare, o potrà essere sfruttata per influenzare i cittadini e le elezioni, o i consumatori e i mercati”. Secondo Luciolli, infatti, un domani “chi controllerà questi big metadata con potenti algoritmi, specialmente quelli predittivi”, “avrà un potere dominante”.

Per il presidente dell’Ata è dunque “di fondamentale importanza che le misure adottate dal Consiglio Ue vengano attuate con fermezza, con i fondi e le risorse necessarie. La Nato e l’Ue – aggiunge Luciolli – devono potersi permettere capacità e intelligence credibili e aggiornate, per deterrere e rispondere, soprattutto nei casi degli attori statali, alle attività cyber dolose”. L’Atlantic Treaty Association (Ata), sottolinea Luciolli “a tal fine ha un ruolo unico da svolgere, nel connettere, come avvenuto oggi, le maggiori istituzioni internazionali e nazionali, insieme ai decisori politici chiave, la comunità imprenditoriale, i media, la più ampia opinione pubblica e le nuove generazioni”. (Beb)

Foto: 2BS Forum e Acunetix

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