Primo raid israeliano contro milizie del Califfato in Siria

Finora Israele si era limitato a colpire in territorio siriano depositi di armi delle forze governative dirette alle milizie Hezbollah, evitando di farsi coinvolgere nel conflitto in atto ai suoi confini ma senza nascondere l’ostilità nei confronti del regime di Bashar Assad alleato dell’Iran.

Il 23 ottobre, per la prima volta, i cacciabombardieri con la Stella di David hanno attaccato una milizia siriana ribelle legata allo Stato Islamico.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), Ong con sede a Londra, vicina ai ribelli moderati e che conta su una vasta rete di attivisti in tutto il Paese, i raid hanno colpito la città di Sahm al-Jolan, nell’ovest della provincia meridionale di Daraa.

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La stessa Ong attribuisce l’incursione ai velivoli israeliani, ha riferito dell’uccisione di 10 combattenti del gruppo Jaish Khaled Bin Walid (nella foto a lato), insieme a due donne ritenute mogli dei combattenti uccisi.

Il gruppo colpito nel maggio 2016 aveva giurato fedeltà al Califfo Abu Bakr al Baghdadi senza mai essere formalmente incorporato nell’organizzazione terroristica conterebbe su una milizia stimata in circa 1.200 combattenti attivi nella provincia di Daraa, lungo il confine con il Golan, che combattono sia le truppe di Damasco sia le altre formazioni ribelli legate all’Esercito Siriano Libero sostenute dagli Occidentali direttamente dal confine giordano.

Foto IDF e Ondus

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