Sette nuove basi cinesi negli arcipelaghi del Mar Cinese meridionale

Pechino ha costruito in maniera unilaterale sette nuove basi negli arcipelaghi contesi del Mar Cinese Meridionale. Lo ha reso noto l’ammiraglio Harry Harris (nella foto sotto), a capo del Comando dell’Us Navy nel Pacifico, manifestando preoccupazione per la crescente potenza militare della Cina nella regione: “Pechino tenta di affermare una sovranità de facto sulle aree marittime contese, militarizzando ulteriormente le sue basi artificiali”.

In un’udienza del Comitato per i servizi armati del Congresso Usa, Harris ha riferito che le nuove strutture includono “hangar per aeromobili, caserme, strumentazioni radar, postazioni armate e piste di atterraggio lunghe 3 chilometri”, idonee quindi ai cargo militari e ai velivoli da combattimento.

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Sfruttando alcune ambiguità del diritto internazionale, Pechino rivendica una fetta consistente di quell’area marittima e degli arcipelaghi che la compongono incluse le isole Spratly e Paracel, isole contese da Vietnam, Taiwan, Filippine, Brunei e Malaysia. Per garantirsi il controllo delle importanti rotte marittime che attraversano queste acque (più di un terzo del mercato globale), il governo cinese ha avviato la costruzione di una serie di isole artificiali, con impianti militari e fari.

Harris definisce le rivendicazioni territoriali di Pechino “coordinate, metodiche e strategiche” e accusa il governo cinese di “usare il potere militare ed economico per erodere il libero e aperto ordine internazionale”. Per contrastare le mire espansionistiche della Cina, gli Usa contano sugli storici alleati della regione.

L’ammiraglio afferma che l’alleanza con il Giappone “non è mai stata più forte” e che quella con la Corea del Sud è “corazzata”. Harris, destinato a diventare il prossimo ambasciatore degli Stati Uniti in Australia, ha elogiato anche l’alleanza tra Washington e Canberra, dichiarando che l’Australia è “una delle chiavi per un ordine internazionale basato sulle regole”.

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Anche Londra ha deciso di inviare nella regione una nave da guerra che salperà dall’Australia il mese prossimo e attraverserà il Mar Cinese meridionale, per affermare i diritti sulla libertà di navigazione nelle acque al centro di una disputa internazionale che vede protagonista la Cina, come ha affermato Gavin Williamson, ministro della Difesa britannico.

Williamson ha confermato che l’HMS Sutherland (fregata Type 23), arriverà in Australia alla fine di questa settimana.

“Navigherà attraverso il Mar Cinese meridionale (sulla via di ritorno) e chiarirà che la nostra marina ha il diritto di farlo”, ha detto al termine di una visita di due giorni a Sydney e Canberra (nella foto sotto).

Williamson non ha chiarito se la fregata farà rotta entro le 12 miglia nautiche da un territorio conteso o un’isola artificiale costruita dai cinesi, come in passato hanno fatto navi statunitensi, ma riferisce: “Il Regno unito sostiene in modo fermo l’approccio statunitense al riguardo”.

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A gennaio Pechino ha dichiarato di aver inviato una nave da guerra per cacciare un cacciatorpediniere americano che aveva “violato” la sua sovranità. Secondo Williamson, è importante che alleati degli Stati Uniti come la Gran Bretagna e l’Australia “affermino i propri valori” nel Mar Cinese meridionale.

Williamson ha ribadito la necessità di vigilare su “qualsiasi forma di intento maligno” di Pechino, che cerca di diventare una superpotenza globale.

“L’Australia e la Gran Bretagna vedono la Cina come un Paese di grandi opportunità, ma non dovremmo essere ciechi di fronte alle ambizioni cinesi e dobbiamo difendere i nostri interessi di sicurezza nazionale”, ha detto.

Foto: Royal Navy, Forces Network e South China Morning Post

 

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