Russi in Siria: costi e sviluppi (imprevisti)

La Russia aveva programmato di spendere 1,2 miliardi di dollari nelle operazioni militari in Siria per tutto il 2016. Lo ha riferito una fonte governativa a Bloomberg; secondo gli esperti citati dall’agenzia, però, l’aumento delle truppe e dei mezzi voluto dal Cremlino dopo l’abbattimento del suo jet da parte di Ankara ha fatto raddoppiare i costi dell’intervento a sostegno del presidente Bashar al-Assad.

Stando alle stime del Royal United Services Institute (Rusi), un think-tank con base a Londra, a metà novembre Mosca spendeva circa 4 milioni di dollari al giorno, lievitati ora a 8 milioni di dollari, vale a dire quasi 3 miliardi di dollari su base annuale.

Sempre secondo il Rusi, citato da Bloomberg, la Russia ha sul campo 5.000 militari, più del doppio di quanto stimato all’inizio dei raid in Siria. Mentre Vladimir Putin continua a escludere un intervento di terra, centinaia di consiglieri militari sono già embedded nell’esercito siriano.

“Questa operazione durerà minimo un anno. Mi aspettavo di più da parte dell’esercito siriano”, ha detto a Bloomberg Frants Klintsevich, vice capo del Comitato Difesa del Senato russo.

La Russia continua a potenziare anche il dispositivo navale potenzialmente coinvolto nelle operazioni siriane.

Due navi lanciamissili hanno raggiunto la flotta russa del Mar Nero di stanza a Sebastopoli, in Crimea. Lo riferisce il capitano di vascello Viaceslav Trukhaciov, portavoce della flotta.

Le due navi, ‘Zelioni Dol’ e ‘Serpukhov’, sono dotate di missili da crociera a lungo raggio Kalibr-Nk: gli stessi lanciati contro obiettivi “dei terroristi” in Siria dalle navi della Flottiglia russa del Mar Caspio.

L’intensificazione  delle operazioni russe sembra dovuta alla necessità di concentrare gli sforzi sulle formazioni jihadiste ribelli e allo stesso tempo sullo Stato Islamico. “Daesh (Isis) controlla il 70% della Siria” ha detto ieri il ministro della Difesa russo Sergiei Shoigu aggiungendo che “i terroristi sono quasi 60mila e potrebbero espandersi nell’Asia Centrale e nel Caucaso”, Shoigu ha precisato che le forze armate russe hanno condotto in Siria oltre 4milamissioni  distruggendo oltre 8mila postazioni militari.

Di fatto in 70 giorni i russi hanno effettuato oltre la metà degli attacchi aerei messi a segno dalla Coalizione a guida statunitense in 14 mesi tra l’agosto 2014 e l’ottobre di quest’anno.

Ma la vera novità è che in Siria le forze russe sostengono anche alcune milizie dell’Esercito Libero Siriano, 5mila combattenti che hanno accettato di combattere insieme alle forze di Damasco contro lo Stato Islamico nelle province di Homs, Hama, Aleppo e Raqqa. Diamo loro copertura aerea, armi, munizioni e altro materiale” ha detto Vladimir Putin.

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