Focus Indo-Pacifico: l’USAF ripristina l’aeroporto di Tinian

USAF e US Navy stanno lavorando alla riattivazione della base aerea di Tinian, da dove nell’agosto 1945 decollarono i due bombardieri B-29 che effettuarono il bombardamento nucleare su Hiroshima e Nagasaki e che all’epoca era l’aeroporto più grande del mondo.
Le immagini satellitari mostrano l’entità dei lavori svolti partire da dicembre 2023 per ripristinare circa 7 milioni di metri quadrati dell’area militare incentrata intorno all’aeroporto di North Field, sull’isola di Tinian che fa parte con altre 13 isole del Commonwealth statunitense delle Isole Marianne Settentrionali (CNMI), a circa 120 miglia a nord-est di Guam, territorio statunitense che ospita importanti basi aeree e navali statunitensi.
Il ripristino delle infrastrutture militari di Tinian 80 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ha l’obiettivo di predisporre una serie di installazioni in grado di contrastare le forze cinesi in caso di crisi o conflitto, ripristinando oltre 7 milioni di metri quadrati di piste e infrastrutture dell’era della seconda guerra mondiale nello storico North Field.
L’aeroporto era stato originariamente creato base avanzata per i raid dei bombardieri B-29 sul Giappone imperiale e viene ristrutturato per offrire nuovamente un nodo di proiezione di potenza aerea prezioso in una futura lotta di alto livello nella regione contro la Cina.
Una serie di immagini satellitari di North Field scattate tra il 3 dicembre 2023 e il 29 gennaio 2025 da Planet Labs illustra in modo lampante quanto sia diventata estesa la ricostituzione dell’aeroporto abbandonato.
Le immagini mostrano la progressiva rimozione delle piste, delle vie di rullaggio e di altre infrastrutture precedentemente ricoperte di vegetazione.
Ulteriori immagini satellitari di Planet Labs mostrano i lavori in corso per espandere ulteriormente l’aeroporto internazionale di Tinian a sud del North Field, che servirà anche a supportare le operazioni militari statunitensi nella regione. Come si vede di seguito, un nuovo piazzale molto grande e una via di rullaggio adiacente sono in costruzione a nord della pista esistente dell’aeroporto.
Altre strutture, tra cui nuovi impianti di stoccaggio del carburante presso il porto principale di Tinian all’estremità meridionale dell’isola, sono incluse nel progetto di ristrutturazione della base aerea del valore di 409 milioni di dollari in cinque anni.
Progetto varato nell’aprile 2024 con i lavori sono affidati al 356th Expeditionary Civil Engineer Group (ECEG) di stanza presso la Andersen Air Force Base di Guam che ha ripulito ormai integralmente la vecchia infrastruttura dalla rigogliosa vegetazione che aveva invaso le piste e le altre strutture e bonificato ordigni abbandonati nel 1946 quando la base venne chiusa.
L’appalto è affidato alla società texana Fluor, un’azienda di ingegneria e costruzione con sede a Irving, ma coinvolge anche unità militari come i genieri aeronautici del 513th Expeditionary Red Horse Squadron che asfaltano piste e piazzali del North Field.
“I nostri aviatori a Tinian stanno espandendo con successo le nostre opzioni di Agile Combat Employment per migliorare la deterrenza, aumentare la flessibilità e, se necessario, generare rapidamente potenza di combattimento”, ha affermato il capo di stato maggiore dell’aeronautica generale David W. Allvin in una dichiarazione all’epoca dell’avvio dei lavori. “Sono gli apripista per far progredire il nostro schema di manovra nell’Indo-Pacifico.”
La riattivazione della base di Tinian permetterà una maggiore dispersione dei velivoli di USAF, US Navy e USMC nel Pacifico, quanto mai necessaria dopo che un rapporto del gennaio 2024 redatto dal think-tank Hudson Institute valutò che solo 10 missili con testate dotate di submunizioni sarebbero sufficienti a neutralizzare tutti gli aerei e le riserve di carburante presenti nelle basi aeree statunitensi a Iwakuni in Giappone e Diego Garcia nell’Oceano Indiano.
Un altro report del think-tank Henry L. Stimson Center evidenziava il pericolo rappresentato dagli attacchi missilistici cinesi mirati solo a creare crateri sulle piste per ostacolare e ritardare le operazioni di volo nelle principali basi statunitensi nel Pacifico.
Gli Stati Uniti hanno dato il via ai lavori di ripristino anche di altri aeroporti utilizzati durante la Seconda guerra mondiale a a Peleliu, un’isola di Palau, e prevedono di avviare lavori analoghi a Yap, un’isola della Micronesia.
Foto: USAF, Archivio Storico USAF e Planet LAB

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