Focus Indo-Pacifico – Kim annuncia il potenziamento delle forze nucleari nordcoreane

 

Alla fine dello scorso mese di gennaio, i media statali nordcoreani evidenziavano la determinazione di Kim Jong Un a continuare il programma nucleare del paese. Il leader di Pyongyang, durante una visita presso un impianto di produzione di materiale nucleare, avrebbe messo in guardia i paesi ostili da un confronto “inevitabile” affermando che il 2025 sarà un “anno cruciale” per il rafforzamento delle forze nucleari della Corea del Nord.

La visita di Kim seguiva il test con missili da crociera strategici di Pyongyang, il primo da quando Trump è tornato alla Casa Bianca il 20 gennaio mentre si infittiscono le voci della raggiunta capacità di lanciare missili balistici con testata nucleare dai due sottomarini classe Sinpo/Gorae .

Il 3 febbraio la Corea del Nord ha criticato il piano dell’amministrazione Trump di potenziare la difesa missilistica dei territori alleati, promettendo di aumentare la propria deterrenza nucleare e altre capacità militari per autodifesa.

La Korean Central News Agency riportava che secondo un ente governativo nordcoreano gli Stati Uniti avrebbero evidentemente accelerato lo sviluppo congiunto di un sistema di intercettazione dei missili ipersonici con il Giappone e altri alleati, dispiegando al contempo sistemi di difesa più tecnologici in Corea del Sud, come il (già noto) THAAD (Terminal High Altitude Area Defense).

L’istituto ha accusato gli Stati Uniti di accelerare la ricerca dell’egemonia militare, affermando che ciò giustifica il continuo sviluppo delle capacità di autodifesa della Corea del Nord, ancorate alla deterrenza nucleare.

Secondo quanto riferito dal ministero dell’Unificazione della Corea del Sud, Pyongyang probabilmente intensificherà le sue attività militari, citando la designazione del 2025 come “anno dell’addestramento”. Infatti, In occasione del 77° anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare Coreano, il leader nordcoreano Kim Jong-un, l’8 febbraio, ha definito l’anno in corso “un anno di addestramento”, invitando a prepararsi alla guerra come richiesto dalla guerra moderna.

Nel frattempo, l’agenzia di stampa sudcoreana, Yonhap, riporta che un funzionario del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha dichiarato che Trump perseguirà l’obiettivo della “completa denuclearizzazione della Corea del Nord”, proprio come ha fatto nel suo primo mandato.

Trump, che ha avuto una rara serie di incontri con Kim durante il suo primo mandato, ha dichiarato in un’intervista della scorsa settimana che avrebbe contattato nuovamente il leader nordcoreano, definendo Kim un “ragazzo intelligente”. Durante il suo primo mandato, Trump ha incontrato Kim tre volte, a partire da un vertice storico a Singapore nel giugno 2018.

Ma il loro secondo vertice, tenutosi ad Hanoi nel 2019, non andò proprio a buon fine a causa della richiesta di alleggerimento delle sanzioni e di ciò che Pyongyang sarebbe stata disposta a cedere in cambio. Da sottolineare che il 25 febbraio scorso, Kevin Kim, vice segretario aggiunto per gli affari dell’Asia orientale e del Pacifico, responsabile delle questioni relative alla penisola coreana si è recato in Corea del Sud.

Fonti diplomatiche hanno dichiarato che si è trattato della prima visita di questo tipo da parte di un funzionario del Dipartimento di Stato americano dall’avvio della seconda amministrazione di Donald Trump. Ha incontrato i principali funzionari del ministero degli Esteri sudcoreano per discutere dell’alleanza bilaterale e delle questioni relative alla Corea del Nord.

Dal vertice di Hanoi, nel 2019, Kim jong-un, oltre ad affrontare importanti sfide economiche, politiche e di altro tipo all’interno della Corea del Nord, ha portato avanti il suo programma missilistico e sostiene di aver testato con successo un missile ipersonico, nonostante sia soggetto a severe sanzioni internazionali.

Molti analisti sono convinti che Pyongyang per portare avanti i programmi missilistici e nucleari utilizzi le criptovalute rubate dagli hacker nordcoreani. Secondo l’agenzia di spionaggio della Corea del Sud, negli ultimi cinque anni la Corea del Nord avrebbe rubato circa 1,2 miliardi di dollari in criptovalute e altri beni virtuali. Si tratta di una rara fonte di valuta estera, di cui la Corea del Nord ha estremo bisogno per sostenere la sua fragile economia a fronte delle intense sanzioni dell’ONU e della rigida chiusura dei confini durante la pandemia di coronavirus.

Inoltre, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha dichiarato che sta indagando su 58 sospetti attacchi informatici da parte della Corea del Nord tra il 2017 e il 2023, che hanno sottratto circa 3 miliardi di dollari per “contribuire, secondo quanto riferito, a finanziare lo sviluppo di armi di distruzione di massa del Paese”.

Negli ultimi quattro anni, durante l’amministrazione Biden, i contatti tra Stati Uniti e Corea del Nord sono stati molto limitati, mentre, adesso, le due parti potrebbero impegnarsi in un delicato braccio di ferro, avvicinandosi a potenziali negoziati sul programma nucleare nordcoreano.

Secondo quanto riportato dal sito 38north.org, il 2025 è l’ultimo anno per la Corea del Nord per concludere il “piano quinquennale” presentato all’ottavo Congresso del Partito nel gennaio 2021. Ciò significa che Pyongyang darà priorità alla realizzazione degli obiettivi ancora incompiuti presentati in questo piano, tra cui lo sviluppo e la sperimentazione di armi, rispetto a nuove iniziative – diplomatiche o di altro tipo.

Washington cerca di cambiare l’approccio verso Pyongyang sotto la guida del presidente Donald Trump e si profila la prospettiva di un vertice tra Trump e Kim Jong-un. Anche se appare piuttosto chiaro che il leader di Pyongyang non rinuncerà alle sue armi nucleari e che, al contrario, continuerà a rafforzare le sue capacità. Kim jong-un ha recentemente ribadito che la presenza di risorse strategiche statunitensi nella regione, le esercitazioni militari congiunte guidate dagli Stati Uniti e la cooperazione trilaterale USA-Corea del Sud-Giappone in materia di sicurezza rappresentano una grave sfida per la sicurezza.

A tal proposito, Corea del Sud e Stati Uniti stanno svolgendo l’esercitazione congiunta denominata “Freedom Shield” (dal 10 al 20 marzo) che comprende attività simulate al computer e sul campo, in tutti i domini, attraverso quello terrestre, marittimo, aereo, cibernetico e spaziale, integrati negli scenari di esercitazione per rafforzare l’interoperabilità. Pyongyang ha risposto con il lancio dimostrativo di missili.

Il 13 marzo il presidente americano Donald Trump ha ribadito di avere un “grande rapporto” con il leader nordcoreano Kim Jong Un, lasciando intendere di essere aperto a una ripresa del dialogo con Pyongyang. “Ho un grande rapporto con Kim, vedremo cosa succederà”, ha dichiarato rispondendo a una domanda sulla possibilità di ristabilire i rapporti con il dittatore nordcoreano.

“Lo farei. Avevo un ottimo rapporto con Kim Jong Un e la Corea del Nord”, ha spiegato. Il tycoon ha poi ricordato i suoi precedenti incontri con il leader nordcoreano: “Ci siamo incontrati a Singapore, poi in Vietnam, e ci siamo trovati molto bene. Abbiamo avuto un ottimo rapporto, e ancora oggi è così”.

Foto KCNA e YONHAP

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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