La Russia sta sviluppando un nuovo drone intercettore ad alta velocità

 

Un’azienda russa sta conducendo ricerche e sviluppo su un prototipo di drone intercettore ad alta velocità progettato per l’ingaggio e la neutralizzazione di UAV (Unmanned Aerial Vehicles) da ricognizione e droni kamikaze a lungo raggio. Questo progetto sottolinea la crescente rilevanza della guerra aerea con droni, con entrambe le parti impegnate in una corsa all’innovazione tecnologica per contrastare le minacce aeree nemiche.

In un teatro operativo caratterizzato dall’impiego di UAV da ricognizione ad ala fissa e droni kamikaze a lungo raggio, quali le varie serie russe Shahed-Geran, Lancet, Supercam S350, Forpost-RU, Orlan-10 (nella foto), Merlin-VR, KUB, Molniya-2 e ucraine AN-196 “Lyuti”, Seth, Leleka, etc. il nuovo intercettore russo si propone come un sistema di difesa aerea avanzato in grado di intercettare e neutralizzare le minacce prima che possano raggiungere obiettivi strategici.

Secondo le recenti informazioni trapelate il nuovo drone è stato progettato con capacità di intercettazione ad alta velocità attraverso l’uso di radar avanzati, dotato di sistemi di targeting a bordo e di elevata manovrabilità per affrontare minacce aeree.

D’altra parte, a differenza dei sistemi di difesa aerea che si basano sui tradizionali missili terra-aria dal costo tutt’altro che irrisorio, gli UAV intercettori offrono una soluzione economica per contrastare attacchi di droni di massa.

Innegabilmente l’impiego massiccio di droni da parte di Russia e Ucraina ha ridefinito il campo di battaglia stimolando lo sviluppo di nuove strategie di difesa. L’Ucraina ha adottato un approccio proattivo, implementando intercettori in grado di neutralizzare i droni nemici attraverso impatti fisici o interferenze elettroniche.

Ma anche la Russia sta intensificando i propri sforzi con l’obiettivo di rafforzare le difese aeree contro gli attacchi di droni in sciame. L’introduzione di un drone intercettore ad alta velocità rappresenta un’evoluzione significativa nella dottrina russa offrendo una capacità di risposta più dinamica rispetto ai sistemi esistenti.

Nonostante la scarsità di informazioni, gli analisti militari riconoscono questo sviluppo come parte di un trend più ampio, che vede la proliferazione di intercettori economici e performanti per fronteggiare la sempre più crescente minaccia dei droni, attori principali delle guerre del XXI secolo.

Foto: Ministero Difesa Russo

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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