MBDA ha presentato a Parigi i risultati nel 2024

L’annuale conferenza del gruppo MBDA, tenutasi a Parigi il 17 marzo, ha rappresentato per il CEO del gruppo, Eric Béranger, un momento molto importante per fare il punto sul gruppo e le relative strategie di sviluppo in un periodo di importanti stravolgimenti geostrategici repentini, che portano da una parte ad un’accelerazione ed incremento della produzione senza precedenti, e dall’altra a nuove necessità operative e quindi soluzioni che guardano a nuovi dominii come lo spazio, un sempre più esteso impiego dell’intelligenza artificiale ma anche alla produzione in alti volumi, come nel caso delle “loitering munition” o munizioni circuitanti.
Il tutto a fronte di importanti decisioni da parte dell’Europa sulla sovranità della propria capacità difensiva e di numeri finanziari del gruppo che continuano a crescere, accumulando record senza precedenti.
“L’anno scorso, come ricorderete ho sottolineato come fossimo nel mezzo di cambiamenti molto importanti in cui le tempistiche, il volume e la stessa velocità di sviluppo (ed applicazione) dell’innovazione rappresentavano elementi discriminanti. Un anno dopo, con quello che è successo nel 2024 e quello che sta succedendo attualmente, penso che questa valutazione sia ancora più vera che mai,” ha esordito il CEO di MBDA, sottolineando come “oggi stiamo davvero vivendo momenti storici. Stiamo vivendo un momento in cui le alleanze nel mondo vengono messe alla prova. Stiamo vivendo un momento in cui la postura degli alleati storici sta diventando più incerta.”
“Più che mai in questi tempi, il modello MBDA si sta dimostrando rilevante per i Paesi Europei. Per modello di MBDA, intendo il modello di cooperazione in cui diversi paesi, quelli europei, cooperano insieme per beneficiare di tutte le potenzialità capacitive offerte dai complessi di sistemi d’arma in un contesto di piena sovranità. Più che mai inoltre in questi tempi molto particolari, MBDA è al fianco delle nostre Forze Armate per fornire loro i sistemi destinati a svolgere le missioni a loro assegnate,” ha sottolineato il CEO, mettendo in evidenza come questi sistemi siano stati utilizzati in numerosi teatri, dimostrando la loro affidabilità.
Tale spunto non poteva non partire dall’impiego dei missili per la difesa aerea Aster nel conflitto in Ucraina, nel cui contesto le autorità del paese hanno rivelato come il sistema missilistico superficie-aria di sviluppo e produzione europea SAMP/T che impiega la munizione Aster abbia abbattuto un velivolo russo Sukhoi senza specificarne il modello.
Sempre il sistema Aster è al centro della narrativa con riferimento all’impiego nel Mar Rosso da parte delle forze navali francese, italiana e britannica.
“Non solo per proteggere le proprie unità navali, ma anche per proteggere le navi commerciali. Inoltre, nel Mar Rosso, è stato utilizzato il Sea Ceptor (con il sistema missilistico CAMM) che è stato impiegato dalla Royal Navy. Abbiamo visto anche il dispiegamento del sistema missilistico aria-aria Mica”, facendo riferimento indirettamente a quanto annunciato ufficialmente dall’Aeronautica Militare francese che ha impiegato il missile dai velivoli Mirage 2000-5 e Rafale, dimostrando l’efficacia del binomio piattaforma-sistema d’arma contro droni suicida tipo Shahed.
Il sistema missilistico terrestre che sfrutta lo stesso missile Mica è stato impiegato per la protezione dei Giochi Olimpici, ed in particolare dei siti intorno a Marsiglia, senza dimenticare l’impiego di missili da crociera Scalp e Storm Shadow in Ucraina. L’utilizzo in particolare di questi ultimi è stato possibile, ha rimarcato il CEO di MBDA grazie al fatto che le nazioni che hanno fornito questi sistemi d’arma, avendoli sviluppati insieme, hanno la design authority e quindi la sovranità nell’impiego dei medesimi, elementi che hanno facilitato l’installazione in tempi brevissimi sui velivoli russi in dotazione all’Ucraina.
Accanto al modello di cooperazione offerto da MBDA, la sovranità nazionale e quindi europea in termini di sviluppo e produzione rispetto all’acquisizione oltre ai confini europei è secondo il CEO di MBDA è l’elemento di discussione che i Paesi del Vecchio Continente si trovano ad affrontare per la prima volta in un contesto completamente diverso rispetto al passato. “Storicamente, questo è un momento molto importante in cui l’Europa sta davvero considerando, discutendo attivamente, su come vuole prendere in mano il proprio destino. Questo è un po’ un momento di verità per l’Europa,” ha affermato Béranger, facendo riferimento al Vecchio Continente che sta decidendo di dedicare più risorse alla difesa ed al tempo stesso come utilizzarle.
Privilegiare le capacità europee e quindi mantenendo il pieno controllo sull’intero ciclo operativo del sistema d’arma oppure affidarsi a fornitori fuori dai confini europei?
In sintesi, il modello basato sulla cooperazione offerto da MBDA permette di superare tali problematiche, fornendo non soltanto i sistemi di cui le Forze Armate europee hanno bisogno ma creando un’industria transnazionale che assicuri la difesa del Vecchio Continente.
Accelerazione ed incremento della produzione
Se il modello MBDA ha dimostrato di avere le capacità per sviluppare nuovi sistemi in ambito europeo, la situazione geostrategica mondiale con i conflitti in Ucraina ed in Medio Oriente ha determinato la necessità urgente di accelerare il rateo di produzione ed aumentarne i volumi.
“Nel 2024 abbiamo prodotto e consegnato un terzo, il 33% in più di missili rispetto al 2023. Quest’anno (2025), la produzione e la consegna di nuovi missili saranno, alla fine, raddoppiate rispetto al 2023,” evidenziando come questo dia un’idea della portata di ciò che sta accadendo oggi all’interno di MBDA.
L’anno scorso, il CEO ha portato alcuni esempi in termini di accelerazione, facendo riferimento all’Aster, dichiarando che la capacità di produzione doveva essere del 50% in più nel 2026 rispetto al 2022.
“In effetti, oggi siamo molto più avanti. Se guardiamo solo al 2025, produrremo e consegneremo cinque volte il numero di Aster indicato nel 2022.”
Con riferimento al missile Mistral, aveva dichiarato che MBDA stava moltiplicando per quattro il rateo mensile di produzione, o almeno la capacità mensile di produzione. Con il 2024, il gruppo ha già dimostrato tale capacità, e quindi nel 2025, saremo già oltre tali previsioni. Anche la tempistica di produzione si è ridotta della metà per alcuni sistemi non meglio specificati.
“Quello che posso dirvi è che siamo in anticipo su ciascuno di quegli obiettivi che ho menzionato l’anno scorso. E questo vale per una serie di capacità, fra cui i missili Akeron, CAMM e Enforcer.”
Il CEO di MBDA ha inoltre fatto specifico riferimento alla necessità dell’incremento della produzione dei prodotti di nuova concezione a cui il gruppo sta lavorando come le munizioni circuitanti o sistemi d’arma intelligenti destinati ad operare insieme come i droni nelle diverse applicazioni che richiedono volumi di produzione molto alti o “produzioni in massa”.
“E qui, per andare oltre in termini di massa, MBDA sta discutendo con alcune industrie che sono abituate a volumi che sono più importanti di quelli a cui siamo abituati nel settore della difesa. Quindi, ad esempio, alcune industrie nel settore della produzione di automobili”, ha evidenziato Béranger facendo presente che in MBDA “non proviamo a fare ciò che non sappiamo fare. Abbiamo le capacità per sviluppare i droni, ma ci vorrebbe molto tempo e non sarebbe molto efficiente. Quindi lavoriamo con chi sa come farlo. MBDA a differenza di tali soggetti ha la capacità di trasformare un drone in un sistema d’arma. Qualcosa che farà ciò che vuoi, che non esploderà nelle tue mani, che sei in grado di trasportare, che consegnerà una missione esattamente quando vuoi e dove vuoi. Ed è questo il motivo per cui siamo estremamente complementari.”
MBDA sta inoltre lavorando con le start-up per vedere come le medesime possano aiutarla nella produzione di volumi molto alti.
“La necessità di ridurre i tempi di produzione e consegna sono inoltre essenziali per alcuni clienti: è la differenza fra avere una capacità che possono usare per difendersi quando ne hanno bisogno o non avere nulla. E per questo motivo, dove possiamo, e ci sono alcune aree in cui possiamo, stiamo anticipando le tempistiche preparando…….. facendo qualcosa che chiamiamo ‘assemblaggio su ordinazione’” per essere pronti con un set limitato di missili e consegnarli molto rapidamente se ci viene chiesto di farlo.”
Ovviamente, questo significa aumentare il rischio a carico di MBDA ma il gruppo procede lo stesso, ha aggiunto il CEO di MBDA. Per raggiungere tali risultati, occorrono significativi investimenti sia in termini di infrastrutture, che macchinari e personale.
Come anticipato nel 2023, MBDA sta investendo circa 2,5 miliardi di euro nel periodo che va dal 2025 al 2029 per incrementare la capacità produttiva e preparare il gruppo a nuove sfide. Al tempo stesso sta assumendo, come è avvenuto nel 2024 che si è raggiunta la quota di 2.500 persone.
“Ovviamente, assumere persone significa molta attività in termini di formazione, perché qualunque siano le competenze delle persone, quando si uniscono a noi, realizzare, progettare missili e sistemi missilistici ha alcune specificità che devi imparare. Il fattore limitante nel reclutamento è la capacità di integrarsi. Perché quando accogli un nuovo arrivato, hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui, che lo metta al passo con l’azienda, con il nuovo lavoro e con le varie competenze e pratiche che sono necessarie per, alla fine della giornata, consegnare sistemi missilistici.
E in genere, si assegna questo ruolo a qualcuno con un minimo di esperienza per trasferire le conoscenze necessarie. Quelle persone hanno anche un lavoro che devono svolgere. E quindi c’è un limite al numero di persone che puoi reclutare e poi puoi integrare nell’azienda.
Quindi questo è uno sforzo enorme ma finora siamo sempre stati in grado di reclutare le persone di cui avevamo bisogno. E il risultato è che alla fine dell’anno saremo quasi 19.000 persone, che negli ultimi cinque anni rappresentano più o meno il 50% in più. E questo continuerà perché nel 2025 abbiamo pianificato l’assunzione di altre 2600 unità.”
A partire dal COVID grande attenzione viene rivolta alla catena dei fornitori o supply chain di oltre 2.000 aziende, assicurando che la medesima sia grado di accelerare e produrre di più. Per raggiungere tali risultati, MBDA segue da vicino i fornitori ed in alcuni casi di particolare importanza come Roxelle, MBDA ha proceduto all’acquisizione nel dicembre della quota di Safran, ottenendone il pieno controllo.
“Il compito di MBDA è soddisfare i requisiti innanzitutto delle Forze Armate dei Paesi europei coinvolti e non, mettendo in campo tutti i sistemi per ottenere la superiorità operativa nei tre domini tradizionali a cui s’aggiungerà presto per MBDA lo spazio, perché quest’ultimo sta diventando sempre più importante, in un contesto in cui avranno sempre più bisogno di essere protetti.”
In termini di cifre, nel 2024, MBDA ha ricevuto ordini per 13,8 miliardi di euro, “contro quello che nel 2023 avevo citato come un record assoluto e pari a 10 miliardi di euro.”
Anno da record anche in termini di ricavi con 4,9 miliardi di euro, ed un backlog che è davvero molto sostanzioso, pari a 37 miliardi di euro.
“E se mi guardo indietro, sono entrato in MBDA nel 2019, quasi sei anni fa, il 1° giugno 2019. Onestamente, la MBDA di oggi non è la stessa di quella in cui sono entrato. 19.000 persone, ho detto, più il 50%. Backlog moltiplicato per due. Fatturato +50%. Non è affatto la stessa azienda. Ma siamo, come ho detto, in tempi storici, e quindi stiamo semplicemente consegnando ciò che deve essere consegnato.”
Soluzioni core e innovative per soddisfare nuovi requisiti operativi
In aggiunta al core produttivo tradizionale rappresentato dai sistemi missilistici, MBDA sta guardando a nuove tecnologie fra cui l’intelligenza artificiale applicata al settore, nuovi domini d’impiego e sistemi d’arma di nuova generazione.
Partendo da questi ultimi Beranger ha rimarcato lo sviluppo dei sistemi missilistici per la difesa aerea e missilistica come il sistema SAMP/T NG per la Francia e l’Italia ed altri paesi europei stanno mostrando interesse (come la Danimarca che ha ristretto la scelta per un sistema a lungo raggio fra Patriot e SAMP/T NG, con conseguenze positive anche per quanto riguarda la difesa aerea missilistica navale) nonché la più recente versione Aster Block 1NT con capacità anti missili balistici e ipersonici di prima generazione a cui s’aggiunge il programma HYDIS² ed il sistema Aquila per fronteggiare le minacce ipersoniche in futuro.
Nel settore dei missili da strike a lunga portata la famiglia FC/ASW o FMAN/FMC destinata rimpiazzare i sistemi Scalp/Storm Shadow e missili antinave Exocet e Teseo e secondo quanto annunciato da esponenti della Difesa francese dare vita ad un nuovo missile antiradiazioni di concezione europea.
A questi s’aggiunge l’ammodernamento del sistema aria-aria Meteor che rappresenta una pietra miliare nella capacità di difesa aerea da velivolo o lo stesso ammodernamento delle armi strike in profondità Taurus e MdCN/NCM che possono diventare potenziali contendenti insieme ad altre soluzioni per un capacità di strike terrestre nell’ambito del programma ELSA (European Long-range Strike Approach) che finora vede la Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi, in aggiunta all’MLU dello Storm Shadow.
Senza dimenticare i remote carrier in ambito aeronautico e per la parte terrestre la famiglia di missile Akeron e Enforcer, e trasversalmente i sistemi laser.
Con riferimento a quest’ultimo sistema d’arma (ad energia diretta) per l’impiego contro minacce sfidanti come droni e missili, il rappresentante di MBDA, che lo ha definito come un complemento dei sistemi missilistici, ha sottolineato come lo sviluppo di tale capacità ha bisogno di ancora molto lavoro e risorse. Il gruppo lavora a tale tecnologia in UK (partecipe del programma Dragonfire), Francia con CILAS di cui MBDA detiene insieme a Safran detiene la quota maggioritaria, in Germania con Rheinmetall ed in Italia con Leonardo.
Purtroppo si tratta di programmi prettamente nazionali per cui le diverse anime anch’esse nazionali di MBDA non posso mettere a comune l’attività svolta. Le ingenti risorse necessarie per sviluppare tale tecnologia in termini economici, di personale e tecnologici, secondo il CEO di MBDA, in risposta ad una domanda nel corso della conferenza, spingeranno le nazioni a collaborare insieme e quindi MBDA si troverà in prima fila dal punto di vista industriale.
Oggi, secondo quanto riportato dal CEO di MBDA, il mercato delle munizioni circuitanti si suddivide fra quelle a corto, medio e lungo raggio.
MBDA ha sviluppato l’iniziativa (consorzio guidato da MBDA) che l’epoca è stata chiamata Colibri per il programma Larinae (che mirava allo sviluppo rapido e congiunto di una munizione controllata da remoto, in grado neutralizzare un mezzo corazzato nel raggio di circa 50 km) che abbiamo sviluppato con l’Agenzia per l’Innovazione nel settore della Difesa francese (Defence Innovation Agency).
“Con il progetto Colibri, abbiamo partecipato ad una gara l’anno scorso ed abbiamo perso. Ma sono convinto che questo prodotto sia necessario. E a proposito, abbiamo un certo numero di clienti che vengono da noi e che mostrano interesse. E quindi questo è il motivo per cui abbiamo deciso di continuare nonostante questa battuta d’arresto. Abbiamo continuato a investire nello sviluppo di questa capacità, che ora chiamiamo Sphynx, e che è stata testata nelle ultime settimane insieme a DGA. Questo è davvero un settore in cui stiamo collaborando perché MBDA non è un produttore di droni.”
Ma in termini di munizioni circuitanti, esistono altri programmi negli altri paesi degli stakeholder di MBDA, come è recentemente emerso in Italia nel corso dell’esercitazione dimostrativa Volpe Bianca 2025 delle truppe da montagna dell’Esercito Italiano in cui sono state presentate loitering munition sviluppare da MBDA Italia con le società Siralab e Sky Eyes Systems specializzate in UAV.
“Per rimanere al top occorre continuare ad innovare in termini di tecnologie applicate, come è successo con il missile Meteor in termini di propulsione,” ha ricordato Beranger evidenziando a tale riguardo gli sviluppi in termini d’intelligenza artificiale ed il suo impiego, risponde a domande in conferenza.
“MBDA sta utilizzando l’intelligenza artificiale in modo etico. Questa è una cosa molto importante per noi, etica per la progettazione. E un esempio, è quello che abbiamo fatto e quello che stiamo facendo con NEODE (Systems) che è una startup creata da MBDA che si occupa di intelligenza artificiale (e tecnologie digitali) che oggi sta sviluppando un algoritmo di IA per aumentare le capacità dei nostri sistemi, a partire, per esempio, dal sistema Akeron.”
Si tratta della prima volta che MBDA parla apertamente di questa nuova realtà e delle sue attività, segno di quanto l’intelligenza artificiale abbia un posto di primo piano per il futuro della missilistica in generale come è stato rimarcato anche nel caso della capacità Orchestrike definita come game changer, ovvero la capacità di una formazione, di uno sciame di munizioni intelligenti, di lavorare insieme e portare alla realizzazione di una missione specifica.
Il CEO di MBDA ha inoltre sottolineato come il gruppo sia lavorando molto con il mondo accademico e con le piccole e medie imprese specializzate ovunque nei paesi degli stakeholder.
“Se dovessi citarne una, menzionerei una piccola azienda francese chiamata Alysophil, che sta usando, ancora una volta, l’intelligenza artificiale per identificare molecole di carburanti in grado di fornire più energia per i motori dei nostri sistemi d’arma, per esempio.”
In termini di dominii d’impiego, come anticipato, MBDA si sta affacciando anche nello spazio e come anticipato per altri settori con partnership o collaborazioni con altri soggetti che dispongono delle giuste competenze.
A tal riguardo il CEO di MBDA ha ricordato come i satelliti siano esposti ad azioni compiute da altri satelliti o sistemi per limitarne l’efficacia. “Con la conseguenza che gli operatori nello spazio devono immaginare modi per difendere i loro assetti in questo dominio. E qui, MBDA può contribuire in termini di catena delle reazioni per eludere una minaccia. E possiamo contribuire anche con potenziali armi nello spazio senza creare detriti. Oggi abbiamo una collaborazione con una start-up (francese) che si chiama U-Space. E questa azienda lancerà l’anno prossimo una suite dimostrativa che imbarca una capacità sviluppata da MBDA.”
Non sono state fornite ulteriori informazioni, ma secondo quanto risulta ad Analisi Difesa, Béranger si riferiva al programma TOUTATIS (Test en Orbite d’Utilisation de Techniques d’Action contre les Tentatives d’Ingérences Spatiales), assegnato a U-Space e la cui sperimentazione verrà condotta insieme a MBDA.
In termini di ricerca e sviluppo, alla domanda se con gli ultimi investimenti più alti nella Difesa, è possibile incrementare tale capacità, Eric Béranger ha risposto che “le risorse non sono mai infinite. Quindi dobbiamo sempre stabilire delle priorità. Tuttavia, stiamo lavorando con un numero sempre maggiore di attori industriali, università, piccole e medie imprese, startup… abbiamo persino una cellula che sta esaminando cosa è disponibile e cosa stanno facendo questi vari attori sul mercato……
Con la crescita del nostro fatturato, siamo nel processo di aumentare le risorse che stiamo dedicando. Ma ovviamente, dobbiamo ancora stabilire delle priorità e quest’ultima si sviluppa in funzione di ciò che percepiamo quali siano quelle dei nostri clienti militari.”
Foto: MBDA ed Esercito Italiano

Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).