Trump sospende gli aiuti militari all’Ucraina – AGGIORNATO

(aggiornato alle ore 23,50)
Il presidente Donald Trump avrebbe deciso di ordinare lo stop agli aiuti militari statunitensi all’Ucraina dopo il duro scontro verbale alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky.
“Stiamo facendo una pausa e rivedendo la nostra assistenza per assicurarci che stia contribuendo a una soluzione” del conflitto tra Ucraina e Russia, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca, che ha chiesto l’anonimato.
“Il presidente ha detto chiaramente di essere concentrato sulla pace. Abbiamo bisogno che anche i nostri partner si impegnino a raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto. Per il Washington Post la decisione di sospendere l’invio di aiuti militari all’Ucraina è stata presa durante una riunione alla Casa Bianca a cui hanno partecipato il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, la direttrice dell’intelligence Tulsi Gabbard e l’inviato per il Medio Oriente ma anche in contatto con Mosca Steve Witkoff.
La sospensione dell’invio di tutti gli aiuti militari all’Ucraina può essere rivista se il presidente ucraino “mostrerà uno sforzo sincero nel partecipare ai negoziati di pace”, ha aggiunto il funzionario del governo americano.
Trump sembra quindi determinato a imporre a Zelensky di accettare il negoziato per concludere il conflitto e le condizioni poste da Washington sull’accordo per lo sfruttamento delle risorse minerarie ucraine che doveva essere firmato alla Casa Bianca venerdì scorso.
In un’intervista a Fox News, il vicepresidente Vance si è’ detto fiducioso che il leader ucraino “alla fine” accetterà di discutere la pace con la Russia: anche se il presidente ucraino “ha mostrato una chiara riluttanza a impegnarsi nel processo di pace, credo che alla fine ci arriverà. Deve farlo”.
Fino a ieri Trump aveva dichiarato di non aver preso decisioni circa lo stop agli aiuti militari a Kiev. “Non ne ho ancora parlato al momento. Vedremo cosa succederà. Molte cose stanno accadendo proprio ora, mentre parliamo”.
La decisione emersa nelle ultime ore ingigantisce le già gravi difficoltà delle forze ucraine sul campo di battaglia poiché senza il supporto di armi, munizioni e rifornimenti statunitensi le capacità delle forze di Kiev risulteranno decisamente indebolite, specie se lo stop agli aiuti militari include anche la fine del supporto per intelligence e comunicazioni finora assicurato da Washington.
Il Financial Times ha citato funzionari a conoscenza della questione secondo i quali Washington ha interrotto la condivisione di informazioni d’intelligence con Kiev e ha anche impedito ai propri alleati di farlo.
Sebbene sia probabile che alcune nazioni aderenti alla NATO continuino a trasmettere informazioni rilevanti all’Ucraina, l’assenza di quelle fornite dagli USA impedirebbe di condurre attacchi di precisione su obiettivi russi.
Il direttore della Central Intelligence Agency (CIA) John Ratcliffe, ha confermato la sospensione della condivisione di informazioni di intelligence con Kiev.
Secondo il quotidiano britannico Daily Mail, gli Stati Uniti hanno revocato al Regno Unito l’autorizzazione a condividere con l’Ucraina informazioni di intelligence di provenienza statunitense. “Tutte le agenzie di intelligence e gli organi militari del Regno Unito hanno ricevuto un ordine che proibisce espressamente la condivisione di informazioni di intelligence provenienti dagli Stati Uniti precedentemente etichettate come Rel Ukr, abbreviazione di Rilasciabili all’Ucraina. Il divieto di condivisione riguarda probabilmente anche altre nazioni alleate.
Anche se lo volessero, gli aiuti militari delle nazioni europee non sarebbero in grado di colmare il gap di rifornimenti assicurato dagli Stati Uniti.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto questa mattina che ‘se gli Stati Uniti smettono di essere” un fornitore militare dell’Ucraina “o sospendono le consegne, questo sarà probabilmente il miglior contributo per la pace. Bisognerà vedere i dettagli, ma se fosse vero sarebbe una soluzione che porterebbe davvero il regime di Kiev ad accettare un processo verso la pace”.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha confermato che il congelamento degli aiuti militari a Kiev da parte degli Stati Uniti è già da oggi visibile presso l’hub logistico istituito presso la base polacca di Rzeszòw dove affluiscono quasi tutti gli aiuti occidentali prima di transitare in territorio ucraino.
Il Pentagono aveva elencato al 20 gennaio scorso forniture per:
- 3 batterie di missili terra-aria Patriot e 12 sistemi di difesa aerea NASAMS oltre a sistemi e missili antiaerei Hawk e oltre 3mila missili antiaerei spalleggiabili Stinger.
- 21 radar di sorveglianza aerea e apparati elettronici per integrare i sistemi da difesa area di tipo russo/sovietico e occidentale
- oltre 200 obici da 155 mm con 3 milioni di proiettili di artiglieria e 72 obici da 105 mm con un milione di proiettili più oltre 700mila proiettili per mortai.
- Oltre 40 lanciarazzi campali multipli (MLRS) HIMARS con un numero imprecisato di razzi e missili balistici ATACMS
- oltre 10mila armi anticarro Javelin e altre 120mila lanciarazzi anticarro, 10mila missili anticarro Tow
- oltre 500 milioni di proiettili per armi leggere e granate
- 20 elicotteri militari Mi-17 di progettazione sovietica ex afghani o forniti da altre nazioni agli USA.
- U numero imprecisato di droni e munizioni circuitanti
- 31 carri armati Abrams e 45 tank T-72B di progettazione sovietica forniti agli USA da altre nazioni.
- 300 veicoli da combattimento corazzati Bradley
- 1.300 veicoli cingolati e ruotati trasporto truppe (M-113, Stryker, MRAP….)
- oltre 5mila veicoli militari Humvee
- 300 ambulanze corazzate
- 100 motovedette per impiego fluviale e nel Mar Nero
- sistemi di difesa costiera
- mine antiuomo Claymore
- sistemi di comunicazione satellitare, visori notturni e oltre 100mila giubbotti antiproiettile.
Foto: US DoD e MAGA

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