Gli elicotteri Mi-8 ucraini da guerra elettronica

Nelle Forze Armate ucraine sono in servizio almeno due elicotteri EW che nel 2018 sono stati ammodernati presso l’impianto di Konotop. Questo è stato un altro tentativo dell’Esercito ucraino di aggiornare i vecchi sistemi di epoca sovietica e di acquisire armamenti e attrezzature militari più moderni per contrastare la situazione a est.
Due elicotteri Mil Mi-8MTPB e Mi-8MTPI sono stati assegnati alla base aerea di Ozernoye, nella parte occidentale dell’Ucraina. Questi due elicotteri possono essere immediatamente riconosciuti dalle grandi antenne con array a scansione elettronica (phased array) installate esternamente su entrambi i lati della cabina principale, nonché dalle antenne aggiuntive nella parte posteriore e in altre posizioni.
Entrambi sono stati creati sulla base dell’elicottero sovietico/russo Mi-8MT, una versione modernizzata dell’originale Mi-8, ampiamente conosciuto anche con la denominazione di esportazione Mi-17. Sul Mi-8MTPB è installato il sistema ‘Bizon‘ e una serie di contromisure elettroniche per le comunicazioni. Questa versione ha le antenne principali installate nella parte posteriore della fusoliera centrale e grandi scambiatori di calore per raffreddare la potente elettronica.
Il compito principale del ‘Bizon‘ è quello di intercettare stazioni radio nemiche e altri nodi di comunicazione, ma ha anche la capacità di radiogoniometria per determinare la posizione di questi obiettivi. Ciò gli conferisce una capacità secondaria molto limitata di operare come piattaforma di intelligence elettronica, determinando le posizioni nemiche in base alle loro comunicazioni.
Sul Mi-8MTPI è installato il sistema di disturbo ‘Ikebana‘, che è un jammer progettato per interrompere il funzionamento dei radar nemici sul campo di battaglia, compresi i sistemi di ricerca aerea e di controllo del fuoco associati ai sistemi di difesa aerea. In questa variante le antenne sono posizionate centralmente su entrambi i lati dell’elicottero il che lo rende facilmente distinguibile dalla versione MTPB.
Il Mi-8MTPI ha anche la capacità di rilevare e determinare la posizione generale e il tipo di fonti di emissione nemiche, il che gli conferisce limitate capacità per condurre missioni di raccolta di informazioni sulle difese nemiche.
Non è noto in cosa sia consistita esattamente la modernizzazione, se abbia riguardato solo l’elicottero o anche l’equipaggiamento. Ad esempio, fornire all’MTPI una reale capacità di intercettazione delle comunicazioni migliorerebbe significativamente la capacità del sistema di funzionare sia come generatore di disturbo che come piattaforma per la raccolta di informazioni.
Per quanto riguarda il vettore stesso, già nel 2016 ‘Motor Sich’ annunciò piani per l’aggiornamento delle versioni base dei veicoli da trasporto armati Mi-8MT in collaborazione con aziende polacche. La nuova variante avrebbe dovuto avere avionica aggiornata e un nuovo cockpit per l’equipaggio, inclusi diversi display digitali multifunzione, nonché nuovi sensori e funzionalità di autodifesa.
È difficile valutare quanto efficacemente forniscano una visione del campo di battaglia elettronico.
A differenza dei sistemi di guerra elettronica russi, che la leadership dell’esercito statunitense definisce distruttivi: nell’Ucraina orientale ad esempio, questi sistemi di guerra elettronica si sono rivelati devastanti per le radiocomunicazioni ucraine, sono in grado di sopprimere i sistemi aerei senza pilota (UAV) e possono trasmettere falsi segnali GPS (un effetto chiamato spoofing).
I Mi-8MTPB e Mi-8MTPI potrebbero essere utili per monitorare i movimenti delle forze nemiche in tempo quasi reale. D’altra parte, il numero limitato di elicotteri con piena capacità di disturbo nell’arsenale ucraino limiterà al contempo anche l’area totale che potranno coprire contemporaneamente.
Possono però aiutare le Forze di Kiev a colmare il divario nel campo della guerra elettronica in altri modi, ad esempio, quando combattono contro le Forze russe, quando spesso i militari utilizzano telefoni cellulari e altri sistemi di comunicazione non crittografati.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.