La RAF perde i Typhoon Tranche 1, la Royal Navy vende al Brasile le LPD

Nonostante i proclami del governo laburista guidato da Keir Starmer circa il rafforzamento delle spese per la Difesa e delle capacità militari, le forze armate britanniche continuano a perdere mezzi, velivoli e navi che sarebbero stati in grado di restare ancora a lungo in servizio.
La Royal Air Force (RAF) ha ufficialmente ritirato il 1° aprile dal servizio attivo la quasi totalità dei 49 Eurofighter Typhoon Tranche 1 in servizio, come previsto da tempo.
Come ha sottolineato AeroTime, dei 53 Typhoon costruiti della Tranche 1 uno è andato perduto e 3 hanno subito danni e non sono operativi: dei 49 rimasti 4 resteranno operativi per la difesa aerea delle Isole Falkland fino al 2027, 10 saranno smontati per recuperare pezzi di ricambio per la flotta di Typhoon Tranche 2 e Tranche 3, 17 verranno smantellati, 12 immagazzinati in attesa di demolizione, 4 assegnati a compiti di addestramento a terra e 2 messi in naftalina per la vendita all’estero.
Il ritiro di questi velivoli entrati in servizio nella prima decade degli anni 2000 era inizialmente previsto nel 2019 nell’ambito della Strategic Defence Review del 2010, ma nel 2015 è stato deciso di mantenerli in servizio fino al 2040.
Nel 2021 il Ministero della Difesa ha però annunciato l’intenzione di ritirare i Typhoon Tranche 1 entro il 2025 nonostante gli aerei avessero volato all’epoca di tale decisione solo il 42% della loro vita utile prevista, con una media di 2.544,8 ore di volo per aereo.
Nonostante il possibile interesse di Grecia e Ucraina ad acquisirli , la flotta di Typhoon T1 della RAF non è stata finora venduta sul mercato dell’usato e nel dicembre 2023 è stato confermato che l’aereo sarebbe stato sottoposto a un programma “Reduce to Produce” per recuperare parti utilizzabili e integrarle nel magazzino ricambi della restante flotta di Typhoon.
Il portavoce della RAF, Martin Tinworth, aveva riferito il ritiro dei velivoli Tranche 1 in una dichiarazione del 2021 ad AeroTime, giustificando la decisione come necessaria per concentrare le risorse su piattaforme più avanzate.
Il giornale specializzato britannico evidenzia però come gli esperti abbiano messo in dubbio l’economicità del ritiro dal servizio di aerei con una vita operativa residua considerevole, sostenendo che i Typhoon della Tranche 1 avrebbero potuto essere aggiornati per rimanere efficaci nei moderni ruoli di combattimento, anche se concentrati principalmente sulle missioni aria-aria.
Certo si tratta dei velivoli con capacità limitate alla difesa aerea ed entrati in servizio a partire dal 2003 ma lo stato di guerra in atto in Ucraina e le tensioni militari con la Russia hanno indotto molti a ritenere avventato radiare questi velivoli che potrebbero venire mantenuti in riserva o ammodernati da BAE Systems.
L’azienda (che li ha costruiti nell’ambito del Consorzio europeo Eurofighter) aveva fatto sapere che l’aggiornamento dei Tranche 1 è possibile fornendo tutti i dettagli tecnici per portare i velivoli allo standard Tranche 2 o Tranche 3 ma il ministero della Difesa non lo ha mai chiesto.
“Non vi è alcuna ragione tecnica che impedisca alla RAF di aggiornare e mantenere in servizio la sua flotta di aerei da combattimento Eurofighter Typhoon della Tranche 1” ha fattoi sapere l’anno scorso BAE Systems al Comitato parlamentare per la Difesa nel gennaio scorso.
Valutazione confermata dalla decisione presa dalla Spagna che nel 2019 ha affidato ad Airbus l’ammodernato dei suoi 19 Typhoon Tranche 1 con l’integrazione di equipaggiamenti adottati dai velivoli Tranche 2 e Tranche 3, come il Computer Symbol Generator, il Digital Video and Voice Recorder, il Laser Designator POD e il Maintenance Data Panel.
Oggi anche in Gran Bretagna molti sostengono che gli aggiornamenti mirati avrebbero potuto migliorarne la versatilità e prolungarne la vita operativa.
La radiazione dei Tranche 1 rende ancora più limitate sul piano numerico le capacità di combattimento della RAF a soli 107 Typhoon oltre ai 48 F-35B (una quarantina in servizio gli altri ancora da consegnare) impiegati anche a bordo delle portaerei: una flotta numericamente ridotta che Londra sta valutando di integrare ordinando un centinaio di F-35A con una decisione che risulterebbe molto costosa e in controtendenza rispetto a un’Europa che sta riconsiderando il peso strategico della sua dipendenza dagli Stati Uniti nel procurement militare.
Pur incrementando il bilancio della Difesa anche nel 2025, Londra continua infatti a ridurre, non a incrementare, le sue capacità operative con il taglio di una cinquantina di droni droni, una trentina di elicotteri, una cinquantina di aerei da combattimento e di 5 navi militari incluse le due LPD da assalto anfibio Albion e Bulwark che verranno vendute al Brasile in base a un accordo firmato a inizio aprile.
Entrambe le navi della classe, la HMS Albion (L14) e la HMS Bulwark (L15), dovrebbero essere consegnate al Brasile dopo il loro ritiro dalla Royal Navy entro il 2025.
Il governo britannico aveva reso noto che la dismissione delle due navi avrebbe fatto risparmiare al Regno Unito circa 11 milioni di sterline all’anno in costi di mantenimento ma senza queste unità la Royal Navy non risolverà in ogni caso la sua grave carenza di equipaggi ma priverà i Royal Marines delle piattaforme necessarie a effettuare sbarchi dal mare.
Come i Typhoon Tranche 1, alche le due LPD erano in servizio dai primi anni 2000.
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