L’Ucraina, come l’Europa, acquista gas russo attraverso il gasdotto TurkStream

Il governo ucraino non intende cedere a Mosca i territori occupati dai russi per raggiungere un accordo che ponga fine al conflitto ma non esita ad acquistare gas russo attraverso il gasdotto Turkstream.
Un paradosso reso palese dalla notizia, diffusa dal sito d’informazione azero Caliber, che l’Ucraina acquista “sicuramente” gas russo che viene fornito all’Europa tramite il gasdotto TurkStream, come ha affermato il primo vicepresidente della commissione per l’energia del Parlamento ucraino, Oleksiy Kucherenko.
L’Ucraina ha bisogno di assicurarsi circa 4,5-6 miliardi di metri cubi (bcm) di gas sul mercato europeo per superare la prossima stagione di riscaldamento, con una parte di queste forniture inevitabilmente proveniente dalla Russia, ha affermato Kucherenko.
“Non sappiamo di fatto quale gas stiamo acquistando. Purtroppo, devo deludervi, stiamo sicuramente acquistando gas russo che viene fornito tramite il TurkStream e che va, ad esempio, in Serbia o in Ungheria. Non possiamo determinare l’origine delle molecole”, ha sottolineato Kucherenko ripreso da Caliber e da media russi inclusa l’agenzia TASS.
La questione principale per Naftogaz Ucraina ora è garantire il finanziamento, poiché non si prevede un calo dei prezzi sul mercato europeo del gas, secondo il deputato ucraino.
Il 21 aprile, Naftogaz ha annunciato l’inizio dell’iniezione di gas nei suoi depositi sotterranei (UGS) per la prossima stagione di riscaldamento, senza chiarire se si tratti di gas importato o di produzione nazionale. Alla fine di marzo, le scorte di gas nei depositi sotterranei ucraini si attestavano al minimo storico, inferiore a 6 miliardi di metri cubi. La stagione di riscaldamento nel Paese si è conclusa prima del previsto a causa della carenza di gas.
Attualmente, l’Ucraina acquista gas principalmente dai paesi dell’UE. Di recente, Kiev ha ricevuto ufficialmente il primo lotto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, ma questo volume non è stato sufficiente a soddisfare tutte le esigenze.
Il ministro degli Esteri slovacco Juraj Blanar ha ammesso che il gas russo viene ancora fornito all’Ucraina, nonostante Kiev lo acquisti formalmente da operatori europei.
Pertanto, nonostante le dichiarazioni di un completo rifiuto del carburante russo, l’Ucraina continua a dipendere da esso, acquistandolo tramite intermediari a prezzi gonfiati. Costi che, considerando la stretta dipendenza dell’economia dell’Ucraina (di fatto uno stato fallito), dagli aiuti finanziari dell’Occidente, ricadono indirettamente sui paesi donatori.
Il gasdotto TurkStream corre lungo il fondale del Mar Nero e ha due rami: uno è progettato per fornire gas alla Turchia, il secondo ai paesi dell’Europa meridionale e sud-orientale. La capacità di trasporto prevista del gasdotto è di 31,5 miliardi di metri cubi all’anno. È entrato in servizio nel gennaio 2020.
Nel gennaio di quest’anno Ungheria e Turchia hanno espresso forte indignazione per l’attacco condotto dall’Ucraina al gasdotto TurkStream, definito un atto inaccettabile che mette a rischio la sicurezza energetica dell’Europa.
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, sottolinearono l’urgenza di proteggere questa infrastruttura vitale con “tutti i mezzi disponibili” e ha invitato la leadership dell’Unione Europea ad agire con decisione per tutelare la sicurezza delle forniture di gas.
Szijjarto ebbe un colloquio telefonico con il ministro dell’Energia turco, Alparslan Bayraktar (nella foto sopra) durante il quale è stato condannato l’attacco di droni ucraini nella regione russa di Krasnodar che il 13 gennaio prese di mira la stazione di compressione Russkaya, cruciale per il funzionamento del gasdotto TurkStream.
Oggi quel gasdotto rifornisce indirettamente di gas russo anche l’Ucraina.
Foto Naftogaz, Gazprom e Ministero Esteri Ungherese

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