SIPRI: nel 2024 il più forte aumento delle spese militari dalla fine della Guerra Fredda

La spesa militare mondiale ha raggiunto i 2.718 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 9,4% in termini reali rispetto al 2023: il più forte incremento annuo dalla fine della Guerra Fredda in un contesto che vede un incremento per il decimo anno consecutivo.
Le spese per la Difesa sono cresciute in tutte le regioni del mondo ma soprattutto in Europa e Medio Oriente, dove sono presenti i conflitti più intensi es estesi. In Africa ha raggiunto i 52,1 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 3% rispetto al 2023 e dell’11% rispetto al 2015.
Più di 100 Paesi hanno aumentato i loro bilanci per la difesa lo scorso anno, si legge nel rapporto. Il pesante incremento avrà anche “un profondo impatto socio-economico e politico”, ha osservato Xiao Liang ricercatore del programma Spese militari e produzione di armi del SIPRI, perché “i paesi dovranno scendere a compromessi nelle loro scelte di bilancio. Abbiamo visto, ad esempio, molti Paesi europei tagliare altre voci di bilancio, come gli aiuti internazionali, per finanziare l’aumento delle risorse destinate alle forze armate o addirittura prendere in considerazione l’aumento delle tasse o l’indebitamento“, ha commentato l’esperto.
In testa alla classifica del rapporto “Trends in world military expenditures 2024” redatto dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) vi sono Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e India che insieme rappresentano il 60% della spesa mondiale con 1.635 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti guidano sempre la classifica con 997 miliardi (+ 5,7% rispetto al 2023), pari al 37% della spesa globale e al 66% di quella dei paesi membri della NATO.
La Cina ha speso 314 miliardi di dollari (+7%), che rappresenta la metà della spesa militare in Asia e Oceania.
Al terzo posto la Russia che nel 2024 ha speso 149 miliardi di dollari per le sue forze armate, con un aumento del 38% rispetto all’anno precedente e il doppio rispetto al 2015 e pari al 7,1% del Pil e al 19% dell’intera spesa pubblica russa.
Nelle “Top Five” segue la Germania che ha aumentato le spese per la Difesa del 28%, raggiungendo gli 88,5 miliardi di dollari e strappando così all’India il quarto posto nella classifica. “Per la prima volta dalla sua riunificazione, la Germania è diventata il maggiore contributore alla difesa dell’Europa centrale e occidentale”, ha osservato Xiao Liang.
L’India è quinta in classifica con 86,1 miliardi, seguita da Gran Bretagna (+ 2,8%) a 81,8 miliardi, Arabia Saudita (80,3 miliardi con un più 1,5%) e poi Francia (+6,1%) e Ucraina con 64.7 miliardi ma con Kiev che ha aumentato la spesa militare del 2,9%, raggiungendo il 34% del suo Prodotto interno lordo.
Più indietro il Giappone con 55.3 miliardi mentre l’Italia e Polonia si assestano a 38 miliardi precedute da Corea del Sud (47,6 miliardi di dollari) Israele con 46,5.
Il rapporto dell’istituto svedese presentato ieri considera tra le voci di spesa non solo i bilanci dei ministeri della Difesa ma anche fondi provenienti da altri organi ministeriali e degli stati: ad esempio la spesa italiana, valutata in crescita dell’1,4% rispetto al 2023, viene stimata a 38 miliardi di dollari (circa 33,3 miliardi di euro) mentre il bilancio della Difesa attribuiva l’anno scorso 29,18 miliardi di euro con un aumento di 1,43 miliardi rispetto ai 27.748,5 del 2023. La spesa italiana secondo il SIPRI è cresciuta del 45% dal 2015, salendo dall’1,2% del Pil all’1,6% in 10 anni.
L’Europa, Russia inclusa, è stata la regione che ha speso di più con 693 miliardi di dollari per un incremento del 17 per cento. La stessa tendenza si riscontra anche in Medio Oriente dove Israele ha visto aumentare le spese militari del 65%, raggiungendo i 46,5 miliardi di dollari: l’aumento più grande dalla Guerra dei sei giorni del 1967, secondo il SIPRI.. Con l’8,8% del PIL dedicato alle spese militari è secondo solo all’Ucraina. In un decennio, il bilancio è cresciuto del 135%, portando il Paese al 12° posto globale.
L’intero Medio Oriente ha speso nel 2024 ben 243 miliardi (+15% sul 2023) per la Difesa. Le spese dell’Iran, d’altro canto, sono diminuite del 10% e ammonteranno a 7,9 miliardi di dollari nel 2024, “nonostante il suo coinvolgimento in conflitti regionali”, sottolinea il SIPRI, perché “l’impatto delle sanzioni ha fortemente limitato la sua capacità di aumentare la spesa”.
Nel 2024, il Regno Unito ha aumentato la sua spesa militare del 2,8%, raggiungendo gli 81,8 miliardi di dollari, diventando il sesto Paese al mondo per spesa militare. La spesa militare della Francia è aumentata del 6,1%, raggiungendo i 64,7 miliardi di dollari, diventando il nono Paese al mondo per spesa militare.
La Svezia ha aumentato la sua spesa militare del 34% nel 2024, raggiungendo i 12 miliardi di dollari. Nel suo primo anno di adesione alla NATO, l’onere militare della Svezia ha raggiunto il 2% del PIL.
L’Arabia Saudita è stata il Paese con la maggiore spesa militare in Medio Oriente nel 2024 e il settimo a livello mondiale. La sua spesa militare ha registrato un modesto aumento dell’1,5%, raggiungendo una cifra stimata di 80,3 miliardi di dollari, ma comunque inferiore del 20% rispetto al 2015, quando le entrate petrolifere del Paese hanno raggiunto il picco.
La spesa militare del Myanmar è aumentata del 66% nel 2024, raggiungendo una cifra stimata di 5 miliardi di dollari – il tasso di crescita più elevato in Asia e Oceania – a causa dell’intensificarsi dei conflitti interni.
La spesa militare del Messico è aumentata del 39%, raggiungendo i 16,7 miliardi di dollari nel 2024, principalmente a causa dell’aumento dei finanziamenti per la Guardia Nazionale e la Marina, coinvolte nella risposta militarizzata del governo alla criminalità organizzata.
La spesa militare in Africa ha raggiunto i 52,1 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 3% rispetto al 2023 e dell’11% rispetto al 2015: l’Algeria guida sempre la classifica africana con una spesa di 21,8 miliardi (+11,2 per cento) che la pone al 20’° posto nella classifica mondiale, mentre Taiwan occupa il 23° con 16,5 miliardi (+1,8 rispetto al 2023).
A questo link il Rapporto SIPRI completo
Foto SIPRI

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