Armi russe e cinesi alla parata di Bengasi dell’Esercito Nazionale Libico

Alla tradizionale parata dell’Esercito nazionale libico (LNA) del feldmaresciallo Khalifa Haftar nei pressi di Bengasi per l’anniversario dell’inizio dell’Operazione Dignità del maggio 2014, sono stati esposti vari equipaggiamenti militari, alcuni entrati in servizio recentemente, di origine russa e cinese.
Alla parata era presente anche il viceministro della Difesa della Russia, generale Yunus-Bek Yevkurov, recatosi più volte in Cirenaica negli ultimi anni e che ha accolto nelle scorse settimane Haftar a Mosca, dove ha incontrato anche il presidente Vladimir Putin e ha rinnovato gli accordi di cooperazione militare con la Russia.
Mosca schiera in Cirenaica almeno un migliaio (secondo alcune fonti oltre 2mila) di militari dell’Africa Corps, che ha rimpiazzato il Gruppo Wagner assorbendone parte del personale con compiti di addestramento, sostegno tecnico-logistico e affiancamento delle forze dell’Esercito Nazionale Libico (LNA).
Come ha ricordato l’agenzia di stampa Nova in un lungo ed esauriente reportage, oltgre al viceministro Jevkurov, erano presenti alla parata il capo del KGB bielorusso, Ivan Tertel, membri delle forze speciali statunitensi pur senza nome e gradi militari sull’uniforme, oltre a un ammiraglio della Marina Turca e al console generale a Bengasi, Francesco Saverio De Luigi.
Tra i mezzi presenti alla parata russi tank T-72 e T-62 equipaggiati con gabbie che proteggono le torrette da missili anticarro e droni impiegate in Ucraina.
In evidenza il sistema missilistico di difesa aerea Tor-M2E (in precedenza l’LNA aveva impiegato solo sistemi Pantsir di fornitura emiratina e gestiti da personale russo), il lanciarazzi campale Smerch da 300 mm, il veicolo da combattimento BMP-2M aggiornato con il modulo di combattimento Berezhok impiegato dai russi nelle operazioni in Ucraina, il ruotato BTR-82, i veicoli blindati Spartak e gli elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26.
Hanno sfilato anche i meno recenti lanciatori per razzi campali Luna M (Frog 7) e missili balistici tattici SCUD risalenti all’epoca di Muammar Gheddafi.
Tra i mezzi blindati e protetti hanno sfilato decine di Tiger e VPK-Ural russi e i fuoristrada leggeri 4×4 americani Tomcar TX.
In campo aeronautico, oltre al citato elicottero Mi-26, si sono visti in volo aerei da combattimento MiG-29 e Sukhoi Su-24, giunti in Libia 5 anni or sono dalla Russia (via Siria), gestiti almeno in parte da personale russo, anche se piloti e tecnici dell’LNA si addestrano da tempo in Russia.
Tra i droni di fornitura cinese spiccavano i già noti Wing Loong II, forniti dagli Emirati Arabi Uniti e già impiegati nelle operazioni contro Tripoli nel 2019/20, insieme a droni e munizioni circuitanti più recenti e più piccoli a decollo verticale come i QP537, i Volitation Vt370 e gli Azure Hybrid Vtol (drone commerciale dual-use venduto sul mercato a meno di 40 mila d
Di origine cinese anche diversi equipaggiamenti per la fanteria tra cui, riferisce sempre Agenzia Nova, fucili d’assalto tipo Norinco QBZ-97 e dispositivi anti-drone portatili WRJ-Q02, già in dotazione in Africa all’esercito del Burkina Faso.
Il potenziamento dell’LNA rafforza la presenza russa in Cirenaica e potrebbe in prospettiva costituire una minaccia per il Governo di unità nazionale di Tripoli, indebolito dalle faide interne e dagli scontri tra milizie.

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