Il GUR ucraino svela il nuovo missile da crociera russo Banderol

 

Sul sito web della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina (GUR) sono apparse poco tempo fa informazioni su un nuovo missile da crociera russo.

Il canale Telegram “Osveditel” ha attirato l’attenzione su questa nuova arma che inizialmente era stata confusa per un drone a reazione. A Kiev, il nuovo sistema d’arma è stato denominato “S8000 Banderol”.  Secondo le informazioni diffuse questo missile è progettato per colpire obiettivi situati fino a 500 chilomretri di distanza mantenendo una velocità di crociera di circa 650 km/h.

Una delle caratteristiche principali del Banderol è la sua testata a frammentazione ad alto esplosivo, designata OFBH-150, con un peso di 115 kg.

I funzionari della difesa ucraini hanno posto l’accento sulla maggiore manovrabilità del missile Banderol: a differenza infatti di altri missili da crociera russi più convenzionali come il Kh-101, il 3M14, il 9M727 o il Kh-69, il Banderol sarebbe in grado di eseguire virate più strette mantenendo al contempo una traiettoria di volo a bassa quota, tipica dei sistemi missilistici da crociera.

Per quanto riguarda le piattaforme di lancio, attualmente il missile Banderol viene lanciato dal drone Orion (Inokhodets). Tuttavia, i piani futuri prevedono l’utilizzo anche dall’elicottero d’attacco Mil Mi-28N “Havoc”. Secondo l’analisi tecnica condotta dagli investigatori ucraini tra i rottami del Banderol è stata rinvenuta una significativa presenza di componenti di origine straniera e tra questi componenti identificati figurano:

  • il motore a reazione Swiwin SW800Pro proveniente dalla Cina e commercializzato per l’hobbistica, con un prezzo al dettaglio di circa 16.000 dollari su piattaforme commerciali online come AliExpress;
  • il modulo di telemetria RFD900x originariamente sviluppato in Australia o una sua imitazione di fabbricazione cinese;
  • un sistema di navigazione inerziale che si presume essere di origine cinese; batterie prodotte dall’azienda giapponese Murata.
  • servocomandi Dynamixel MX-64AR fabbricati dall’azienda sudcoreana Robotis;
  • un’antenna satellitare protetta CRP Kometa-M8 di fabbricazione russa che è stata precedentemente trovata anche nei droni Geran e nei kit per bombe UMPK.
  • circa venti microchip provenienti da diverse nazioni, tra cui Stati Uniti, Cina, Svizzera, Giappone e Corea del Sud.

Il GUR ucraino ha inoltre indicato che molti di questi componenti di fabbricazione estera vengono acquisiti tramite Chip & Dip, un importante distributore di elettronica operante in Russia. Complessivamente, l’intelligence ucraina ha identificato più di venti componenti critici e circa trenta aziende coinvolte nella produzione e nella catena di fornitura del nuovo missile S8000 “Banderol”.

Paradossalmente non si hanno notizie dell’apparizione di un missile del genere in Russia. Tuttavia, lo scorso 26 aprile, al vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev è stato mostrato un prodotto simile presso il sito di test di Kapustin Yar che esteriormente assomigliava al missile da crociera a bassa osservabilità americano AGM-158 JASSM.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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