La “forza di rassicurazione” in Ucraina avrà solo compiti di addestramento?

Le prime avvisaglie di un drastico ridimensionamento delle ambizioni della Coalizione dei Volenterosi o quanto meno britanniche, nel costituire una “forza di rassicurazione” composta da truppe da combattimento da schierare in Ucraina dopo gli eventuali accordi di pace erano apparse sul Times il 25 aprile.
Il quotidiano londinese aveva rivelato che la Gran Bretagna sembrava intenzionata ad abbandonare il piano di inviare 30mila soldati a proteggere l’Ucraina. a causa dei rischi ritenuti “troppo elevati” e in subordine con l’obiettivo di indurre la Russia a progredire verso un accordo di pace.
Mosca infatti ha sempre definito inaccettabile la presenza in Ucraina di truppe di nazioni aderenti alla NATO. Londra si limiterebbe a inviare a Kiev consiglieri militari per la riorganizzazione, l’addestramento e il riarmo delle forze ucraine. Non è chiaro se Londra sia davvero determinata a ridimensionare in modo così ampio le sue ambizioni né se Parigi condivida tali valutazioni. Secondo il Times resta in campo l’opzione che aerei da combattimento e droni francesi e britannici pattuglino i cieli ucraini anche se la Russia non sembra disposta ad accettare una simile presenza lungo i suoi confini.
A quanto scrive il Times, nulla è stato ancora escluso e il ministero della Difesa ha chiarito che la Gran Bretagna non intende abbandonare i piani per l’invio di truppe nel Paese in qualche forma. Ma non con compiti operativi.
“I rischi sono troppo alti e le forze inadeguate per un compito del genere. Questo è sempre stato il pensiero del Regno Unito. E’ stata la Francia a volere un approccio più muscolare“, ha spiegato una fonte diplomatica al Times. “Gli istruttori ‘rassicurano’ con la loro presenza, ma non costituiscono una forza deterrente o di protezione”, ha sottolineato. E non c’è il rischio che siano coinvolti in battaglia in caso di rottura del cessate il fuoco.
Il ministero della Difesa ha smentito le rivelazioni del Times. “Si tratta di speculazioni. La pianificazione operativa avanzata all’interno della coalizione dei volenterosi prosegue”, ha assicurato un portavoce, “e nel frattempo continuiamo a sostenere gli sforzi per la pace“.
Appare però evidente che una forza di 30mila militari pronti al combattimento schierati in Ucraina non sarebbe sostenibile nel tempo dalla Gran Bretagna il cui esercito conta appena 78 mila militari e un simile impegno risulterebbe arduo da mantenere anche se lo sforzo venisse condiviso con la Francia (che ha 113 mila militari nell’Armèe de Terre).
Entrambi gli eserciti hanno già diversi impegni oltremare e mantenere 30 mila militari in Ucraina, oltre ai rischi di coinvolgimento in scontri contro le forze russe (riscontrabili peraltro anche schierando in Ucraina solo forze aeree da combattimento), significa tenerne impegnati con le rotazioni 90mila.
Il 30 aprile l’Estonia ha offerto la disponibilità a inviare in Ucraina una compagnia delle proprie forze armate per contribuire alla formazione del personale militare e degli ufficiali dell’esercito ucraino qualora la coalizione dei volonterosi decidesse di inviare una missione nel Paese, come affermato il primo ministro estone, Kristen Michal.
Foto: Truppe britanniche in addestramento in Gran Bretagna (Ministro Difesa Britannico)

RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.