Skyguard contro Harop: la battaglia nei cieli di Lahore

Negli scontri di confine tra India e Pakistan nella prima decade di maggio sono emerse indicazioni, in parte da confermare, circa l’impiego di sistemi d’arma di diversa provenienza da parte dei due contendenti.
Analisi Difesa ha già fatto il punto, con le fonti disponibili, sui combattimenti aerei che avrebbero portato alla perdita di alcuni velivoli da combattimento della Indian Ar Force inclusi i Dassault Rafale.
Fonti pakistane hanno evidenziato anche gli ottimi risultati emersi dall’impiego dei sistemi di difesa aerea a corto raggio (SHORAD) Oerlikon GDF-002 e GDF 005 con cannone automatico binato da 35 mm realizzati da Rheinmetall Italia posti a difesa di obiettivi sensibili, aeroporti e infrastrutture strategiche.
Il Pakistan ha reso noto di abbattuto con questi sistemi oltre due dozzine di munizioni circuitanti (loitering munitions) IAI Harop, di fabbricazione israeliana, impiegati dall’India probabilmente per colpire un sistema di difesa aerea a lungo raggio nei pressi di Lahore, a pochi chilometri dal confine indiano, il cui aeroporto ospita istituti di formazione dell’Aeronautica e probabilmente una batteria di missili terra – aria a lungo raggio HQ-9 (sistema cinese derivato del russo S-300, nella foto qui sotto).
L’India sostiene di aver distrutto il sistema di difesa aerea pakistano ma non ha ammesso l’impiego delle munizioni circuitanti Harop (nell’immagine sotto), già impiegate con successo dagli azeri contro obiettivi armeni nell’ultima guerra per il Nagorno Karabakh.
Come ha ricordato War Zone, entrambe le part accusa l’altra di aver lanciato attacchi missilistici.
“Le Forze Armate pakistane hanno finora abbattuto 25 droni Harop di fabbricazione israeliana”, ha affermato il ministero della Difesa pakistano in una dichiarazione. “Detriti di droni Harop di fabbricazione israeliana vengono recuperati in diverse aree del Pakistan”.
Sui social media è apparso un video che mostra i resti di droni Harop recuperati dalle forze pakistane, mentre su X è stato pubblicato un video in cui si afferma che le forze pakistane hanno utilizzato un sistema di difesa aerea a corto raggio Oerlikon GDF-002 da 35 mm.
L’articolo di The War Zone ha scritto di non poter verificare in modo indipendente queste affermazioni ma in precedenza l’esercito pakistano ha precedentemente affermato che un drone ha attaccato un obiettivo militare vicino alla città orientale di Lahore, causando danni e ferendo soldati.
https://twitter.com/i/status/1920406162152771924
Analisi Difesa ha raccolto ulteriori dettagli sulla battaglia nei cieli di Lahore tra gli Harop indiani e i sistemi Rheinmetall Italia da 35mm pakistani sentendo fonti informate su quanto accaduto.
Secondo il Miltary Balance 2025 il Pakistan disporrebbe di 248 Oerlikon GDF 002/005 con 134 radar Skyguard; sistema d’arma in servizio da decenni in Pakistan con forniture recenti e aggiornamento di quelli più datati.
Altre fonti riferiscono di numeri più limitati, 180 pezzi binati con radar Skyguard FC, di cui almeno 60 aggiornati per impiegare il rivoluzionario munizionamento AHEAD (Advanced Hit Efficiency And Destruction) a frammentazione di Rheinmetall Italia, già adottato dal sistema Skynex e impiegato con successo in Ucraina contro droni, sciami di droni, missili e proiettili di artiglieria.
Sviluppato e prodotto da Rheinmetall Italia, il sistema AHEAD (a questo link la scheda del costruttore) è particolarmente efficace per l’ingaggio e la neutralizzazione di bersagli di ridotte dimensioni volanti a bassa quota e velocità come mini e micro droni, razzi, colpi di mortai ed artiglieria, missili da crociera e loitering munition.
Ogni singolo proiettile è programmabile per diffondere una rosa di submunizioni di fronte al bersaglio. La distribuzione ‘a ventaglio rotante’ che sfrutta la rotazione sull’asse del proiettile e l’elevato numero di submunizioni che crea un “muro” che incrementa le probabilità di abbattimento delle minacce più sfidanti, come emerso nel corso del conflitto russo-ucraino.
Da quanto emerso dalle nostre fonti, il successo nelle operazioni difensive pakistane sarebbe stato assicurato propria dall’efficacia di questo munizionamento anche contro sciami di droni (testato in alcune prove in Svizzera e con ogni probabilità effettuato in battaglia negli scontri intorno a Lahore) e all’integrazione di algoritmi basati su elementi di Intelligenza Artificiale nel recente aggiornamento del radar Skyguard, dei sistemi elettro ottici e di comando e controllo.
Un’implementazione che ha consentito da un lato di riconoscere il bersaglio e impiegare con accuratezza il numero di munizioni strettamente necessario a neutralizzare le loitering munitions indiane e dall’altro di rendere il sistema d’arma ancora più resistente alle contromisure tese a confondere o accecare i radar.
Un successo che, unito a quello riscontrato in Ucraina, costituisce un ulteriore test in combattimento di questo munizionamento, dei sistemi Skyguard e della loro filosofia di impiego ed evoluzione, fino allo Skynex acquisito anche dall’Esercito Italiano.
Tornando alle operazioni sul confine tra le due potenze (nucleari) asiatiche, l’India ha inviato droni Harop contro obiettivi in diverse località, tra cui le due città più grandi di Karachi e Lahore, e i loro detriti sono in fase di raccolta, ha dichiarato il portavoce militare pakistano Ahmed Sharif Chaudhry.
I funzionari indiani hanno affermato che le loro forze hanno risposto agli attacchi del Pakistan alle sue installazioni militari ma non hanno fornito dettagli specifici sulle armi utilizzate contro “radar e sistemi di difesa aerea in diverse località del Pakistan” precisando che “è stato appreso in modo attendibile che un sistema di difesa aerea a Lahore è stato neutralizzato”.
L’India non ha menzionato gli Harop ma ha reso noto che la sua rete integrata di sistemi di difesa aerea e di contrasto ai droni “è entrata in azione e ha neutralizzato diversi droni armati pakistani, munizioni e missili vaganti che prendevano di mira 15 installazioni militari, tra cui le basi aeree a Pathankot e Srinagar”.
Immagini: X, IAI e Archivio Analisi Difesa
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Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.