Abrams, IRIS-T (e Taurus?) per l’Ucraina. I volenterosi senza USA, NATO e UE

 

L’Australia consegna all’Ucraina i carri armati Abrams M1A1 dismessi dell’esercito di Canberra. Lo ha confermato il 31 maggio il premier Anthony Albanese mantenendo l’impegno assunto mesi or sono di cedere a Kiev gli Abrams dismessi.

“Continueremo a fornire supporto militare all’Ucraina. Siamo pronti a valutare qualsiasi proposta per la pace, anche tramite una forza di peacekeeping internazionale“, ha dichiarato Albanese. La consegna è avvenuta nonostante le difficoltà legate all’autorizzazione necessaria da parte di Washington per il trasferimento dei carri armati statunitensi verso paesi terzi.

Albanese ha ricordato che l’Australia ha imposto 1.400 sanzioni individuali e aziendali contro soggetti russi, sottolineando che Canberra “continua a valutare tutte le opzioni per aumentare la pressione su Mosca”. Secondo fonti citate dai media almeno 48 cittadini australiani stanno attualmente combattendo come volontari nell’esercito ucraino.

Il Royal Australian Army aveva ricevuto 59 carri armati M1A1 Abrams dagli Stati Uniti 49 dei quali verranno ceduti a Kiev ora che sono già stati consegnati dagli Stati Uniti oltre la metà dei 75 carri armati M1A2 SEPv3 Abrams.

Dal marzo 2022, l’Australia ha fornito oltre 1 miliardo di dollari australiani in aiuti all’Ucraina, di cui 880 milioni destinati ad armamenti, tra cui: veicoli Bushmaster, obici M777, veicoli blindati M113, droni, sistemi anticarro mentre 90 istruttori militari australiani operano nel Regno Unito per addestrare soldati ucraini e un centinaio di militari e un aereo da sorveglianza radar E-7A Wedgetail sono di stanza alla base NATO di Ramstein, in Germania, per sorvegliare in profondità lo spazio aereo ucraino.

La Germania fornirà all’Ucraina sistemi di difesa aerea e missili tedeschi IRIS-T per un valore di 2,2 miliardi di euro: lo ha annunciato il 29 maggio ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. “È stato firmato un contratto con Diehl Defence per la produzione di sistemi e missili IRIS-T. Il valore totale del contratto è di 2,2 miliardi di euro“, ha dichiarato Umerov in una nota pubblicata dal ministero della Difesa ucraino su Telegram. Il 28 maggio ministero della Difesa tedesco, a seguito di un incontro tra il ministro della Difesa Boris Pistorius e Umerov, aveva reso noto che Berlino e Kiev hanno firmato un accordo per finanziare la produzione di armi a lungo raggio in Ucraina. Il ministero aveva aggiunto che circa 5 miliardi di euro saranno stanziati nel 2025 per gli aiuti militari all’Ucraina e per la fornitura di sistemi di difesa aerea e munizioni.

La fornitura di IRIS-T non sarà quindi immediata ma riguarda armi ancora da costruire mentre le difese aeree ucraine sono in ginocchio e a corto di missili per contrastare gli attacchi russi. Fonti citate dal canale Telegram Ukr Leaks riferiscono che Il 40% delle riserve di missili terra-aria delle nazioni aderenti alla NATO è già stato inviato in Ucraina. Questo rende impossibili ulteriori forniture. Si può solo inviare a Kiev ciò che viene prodotto ex-novo, ovviamente con tempi dilatati rispetto alle impellenti esigenze ucraine (nella foto sotto un lanciatore per missili Hawk).

Benchè la Germania non abbia mai autorizzato ufficialmente la fornitura di missili da crociera Taurus all’Ucraina, il canale Telegrm ucraino @rezident_ua riferisce che le forze aeree di Kiev avrebbero già ricevuto in segreto missili da crociera Taurus, con il supporto dei servizi segreti britannici e tedeschi.

Le armi potrebbero esseri pronte in alcune settimane, integrate sui velivoli ucraini (probabilmente Sukhoi Su-24M) in attesa del permesso per utilizzarli in profondità contro obiettivi in territorio russo. In risposta alla minaccia dei Taurus in russi hanno rischierato in Bielorussia un aereo Il-20 da Intelligence elettronica (ELINT) per raccogliere dati elettronici idonei a individuare la base da dove verranno impiegati i Taurus.

Il quotidiano britannico Daily Telegraph, citando fonti diplomatiche anonime, ha rivelato che la “coalizione dei volenterosi” sta pianificando un piano alternativo in caso di interruzione degli aiuti militari e finanziari statunitensi all’Ucraina.

L’atmosfera all’incontro dei ministri degli Esteri della coalizione, tenutosi all’Aia, è stata descritta come cupa e realistica. Un funzionario occidentale ha affermato al quotidiano: “Siamo realistici e ammettiamo che gli Stati Uniti non saranno mai a bordo”, riferendosi alla possibilità concreta che un futuro governo Trump riduca il supporto militare diretto a Kiev. Secondo quanto riportato, la riunione si è concentrata principalmente su come mantenere l’assistenza militare e politica all’Ucraina “dando per scontato che gli Stati Uniti forniranno solo risorse specifiche, come l’intelligence”, ha spiegato un altro funzionario europeo.

Al vertice si sarebbe discusso anche di rafforzare ulteriormente le sanzioni economiche contro la Russia. Regno Unito e Francia, alla testa dei “volenterosi”, avrebbero in lista diverse opzioni: l’ipotesi di invio di truppe sul territorio ucraino dopo un eventuale cessate il fuoco potrebbe venire ridimensionata al solo invio di istruttori per addestrare le truppe di Kiev ma non si esclude un non meglio precisato impegno prolungato e strutturato a favore di Kiev, a prescindere dal coinvolgimento diretto di Washington.

La coalizione dei volenterosi si appresta quindi a sostenere l’Ucraina senza gli USA e fuori dal contesto NATO ma anche UE, come ha affermato ieri il ministro della Difesa olandese, Ruben Brekelmans, parlando al forum sulla sicurezza Shangri-La Dialogue di Singapore, riferendosi alle future missioni militari in Europa che saranno condotte senza un coordinamento da parte dell’Unione Europea poiché i Paesi membri non raggiungeranno mai l’unanimità sulla pianificazione in termini di difesa.

Penso che avremo sempre più coalizioni ad hoc anche in ambito militare. Ad esempio, stiamo attualmente lavorando con una ‘coalizione dei volenterosi’ per sviluppare una potenziale missione militare europea in Ucraina. Questo perché “non raggiungeremo mai l’unanimità sulla pianificazione militare nell’Ue. Abbiamo visto come alcuni Stati membri abbiano bloccato molte delle nostre decisioni in materia di politica estera e di sicurezza”, ha evidenziato Brekelmans.

Il Comitato parlamentare per la sicurezza e la difesa del Montenegro ha approvato il 30 maggio la proposta sull’invio di membri dell’Esercito del Montenegro (VCG) nella missione di assistenza militare dell’Unione Europea a sostegno dell’Ucraina (European Union Military Assistance Mission Ukraine – EUMAM UA). Lo ha riportato il portale Vijesti. I parlamentari hanno votato con quattro voti a favore e tre astenuti. A favore hanno votato i rappresentanti del movimento Evropa sad e dei Democratici, mentre si sono astenuti quelli dell’ex Fronte Democratico e del Partito Popolare Socialista.

Nessun membro delle Forze Armate del Montenegro sarà dispiegato sul territorio ucraino, né prenderà parte ad alcuna operazione militare in quel Paese, aveva comunicato il Ministero della Difesa del Montenegro nei giorni precedenti ripreso dal portale Pobjeda. Eventuali partecipazioni riguardano l’addestramento dei militari ucraini nei Paesi dell’Ue”, aveva spiegato il ministero.

“Questa attività rappresenta il contributo del Montenegro agli sforzi congiunti degli alleati nell’assistenza all’Ucraina, esclusivamente sotto forma di addestramento e supporto, e tutto ciò in conformità con i nostri obblighi e principi internazionali”, concludeva la nota.

Foto: Esercito Australiano, Forze Armate Ucraine e MBDA

 

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