Trump salva Netanyahu e incassa il primo successo. L’intervista di Gaiani a “Il Contesto”

A coronamento di un conflitto che ha coinvolto Israele, Iran e Stati Uniti, il presidente Trump ha annunciato una tregua provvisoria tra Israele e Iran che ha dato fin da subito segnali di forte precarietà.
Dopo aver colpito con bombe GBU-57 e missili Tomahawk gli impianti nucleari iraniani i Natanz, Fordow e Isfahan, gli Stati Uniti tornano quindi – sulla falsariga di quanto accaduto rispetto al conflitto russo-ucraino – ad atteggiarsi a mediatori più o meno super partes, a fronte di proteste ufficiali formulate da gran parte del mondo nei confronti dell’Operazione Midnight Hammer e del rapido sgretolamento della base elettorale su cui Trump aveva costruito il movimento Make America Great Again (Maga).
La situazione appare paradossale, con i governi di Teheran, Tel Aviv e Washington che dichiarano simultaneamente di aver prevalso sulle controparti nell’ambito di uno scontro che sembra tutt’altro che chiuso. Cerchiamo di districarci in questo ginepraio assieme a Gianandrea Gaiani, giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa».
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