Gli Houthi affondano due navi: l’accordo con gli USA resta valido, Israele protesta

 

Resta ancora incerta la sorte di undici marinai, in maggioranza filippini, ancora dispersi dopo l’affondamento il 9 luglio della nave Eternity C (nelle foto sopra e qui sotto) colpita nel Mar Rosso da un nuovo e ripetuto attacco dei  miliziani del movimento Ansar Allah, braccio militare degli Houthi yemeniti.

Nelle ultime ore i soccorritori hanno recuperato altri quattro sopravvissuti – tre membri dell’equipaggio e una guardia di sicurezza greca – portando a 10 il numero delle persone tratte in salvo: si tratta di otto marinai filippini, un marinaio indiano e una guardia di sicurezza greca. Gli ultimi a essere recuperati si trovavano in acqua da oltre 48 ore.

Oltre alle altre 11 persone ancora disperse, ce ne sono quattro (tra cui almeno due filippini) che secondo la testimonianza dei superstiti sarebbero morte negli attacchi degli Houthi. I miliziani sostengono di aver salvato in mare alcuni membri dell’equipaggio e di averli portati “in un luogo sicuro”. Non è chiaro però quanti siano i marinai di cui stanno parlando e se vi siano altre persone che ancora mancano all’appello.

L’Eternity C, una nave cargo con bandiera liberiana e gestita da una compagnia greca che trasportava grano verso la Somalia per conto del Programma Alimentare Mondiale, è stata attaccata due volte dai miliziani Houthi con droni marini e razzi RPG l’8 e il 9 luglio.

La nave è affondata mercoledì 10 luglio, pochi giorni dopo l’affondamento di un’altra nave greca, la Magic Seas (nelle due foto sotto), i cui 17 marinai sono stati tutti tratti in salvo. Questi attacchi hanno segnato la ripresa della campagna degli Houthi contro le navi nel Mar Rosso, che affermano essere in solidarietà con i palestinesi di Gaza. Dal novembre 2023 oltre 100 navi sono state attaccate, mentre le ultime vittime si erano registrate nel giugno 2024.

La Missione degli Stati Uniti in Yemen ha accusato gli Houthi di aver rapito alcuni membri dell’equipaggio e ha chiesto il loro rilascio immediato. I portavoce militari Houthi affermano di aver soccorso alcuni marinai, fornito loro cure mediche e di averli trasportati in un luogo sicuro. Le autorità marittime greche e la compagnia operatrice, Cosmoship Management, stanno coordinando le ricerche, ma non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.

Un anonimo funzionario statunitense ha detto ad Al Jazeera che nonostante i due affondamenti l’intesa tra USA e Houthi siglata nel maggio scorso resta intatta. “Il nostro accordo con gli Houthi in merito alla libertà di navigazione per le navi statunitensi resta valido nonostante i loro recenti attacchi”. La portaerei USS Vinson lascerà il Medio Oriente tra due giorni, mentre la portaerei USS Nimitz rimarrà nella regione”.

Negli ultimi giorni, Israele ha chiesto agli Stati Uniti di riprendere gli attacchi contro gli Houthi, come ha riportato l’emittente israeliana Kan, citando una fonte a conoscenza del dossier. Israele avrebbe detto a Washington gli attacchi al traffico marittimo “non possono più rimanere un problema esclusivamente israeliano”, sollecitando “la ripresa degli attacchi americani e la creazione di una coalizione che comprenda altri paesi”.

Il leader Houthi, Sayyid Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi, ha dichiarato il 10 luglio che di attacchi messi a segno nei giorni scorso nel Mar Rosso, che hanno portato all’affondamento di due navi, sono “una chiara lezione per tutte le compagnie di trasporto marittimo che operano a favore del nemico israeliano“, a dimostrazione che “saranno trattate con fermezza”.

Il leader Houthi ha rimarcato che “la decisione di bandire il nemico israeliano dalla navigazione nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico non è mai stata sospesa nè annullata, rimane in vigore” fino a quando “il nemico israeliano porterà avanti la sua aggressione e l’assedio alla Striscia di Gaza“.

I due attacchi, ha precisato, sono stati lanciati dopo che “ci sono stati tentativi di riaprire il porto di Um al-Rashrash (Eilat) e alcune compagnie di trasporto marittimo hanno iniziato a violare il divieto, spedendo merci a Um al-Rashrash, ignorando il divieto e presumendo di poterla fare franca“.

Il 10 luglio il movimento Ansar Allah, ha rivendicato l’attacco missilistico all’aeroporto di Ben Gurion, a Tel Aviv. Lo ha affermato il portavoce degli Houthi, Yahya Sare’e, attraverso un messaggio pubblicato sul proprio account X.

Questa mattina migliaia di sostenitori degli Houthi nella capitale yemenita Sana’a hanno manifestato in solidarietà con Gaza e per celebrare i recenti attacchi a due navi nel Mar Rosso e a Israele.

(con fonti Asia News, AFP, Reuters e AP)

Foto Ansar Allah

 

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