I russi penetrano combattendo a Pokrovsk e Kupyansk

 

I fatti bellici di rilievo delle ultime ore sui fronti ucraini rivestono una grande importanza e infatti sono quasi del tutto assenti da giornali e tv. I russi sono penetrati in profondità nelle difese ucraine della roccaforte di Pokrovsk (Krasnoarmeysk per i russi) penetrandovi da sud, dove da molte settimane le avanguardie russe erano giunta i sobborghi del centro abitato.

Il canale Telegram ucraino Deep State aveva segnalato la penetrazione di truppe russe a Pokrovsk già il 22 luglio segnalando che le forze russe avevano approfittato della carenza di fanteria ucraina a difesa del perimetro della città. Secondo Ukrainska Pravda, i militari ucraini avevano affermato che la prima incursione della fanteria russa a Pokrovsk aveva avuto luogo il 17 luglio. Probabilmente una ricognizione in forze per saggiare la consistenza delle truppe ucraine in città.

Parlando al Kyiv Independent in condizione di anonimato, un membro di una squadra di droni ucraini in servizio a Pokrovsk ha riferito che i soldati russi erano riusciti a penetrare nei confini della città, sebbene non fosse chiaro se fossero riusciti a trincerarsi.

Secondo DeepState, citato da Kiyv Independent, le forze russe erano penetrate in città il 22 luglio dal vicino sobborgo di Zvirove e la violazione avrebbe richiesto un contrattacco urgente da parte delle unità ucraine per ripristinare il controllo sul perimetro urbano e evitare che la situazione “degeneri in un disastro”.

“Le unità russe hanno tentato di trincerarsi e di prendere il controllo di via dei Difensori dell’Ucraina”, ha riportato DeepState. “Alcuni di loro sono stati uccisi, altri sono ancora ricercati. La ricerca e l’eliminazione di questi gruppi sono ancora in corso”.

Deep State ha osservato che le forze ucraine hanno subito perdite durante le operazioni contro i russi affidate alle unità della 155ª Brigata Meccanizzata Separata e dalla 68ª Brigata Jaeger, con episodi di fuoco amico segnalati a causa della mancanza di informazioni chiare sui movimenti e le posizioni delle truppe russe.

“Le cose stanno andando terribilmente male” per le forze di Kiev che combattono per mantenere il controllo del centro logistico di Pokrovsk, ha riferito un sergente maggiore ucraino su X citato da Newsweek.

La penetrazione russa in città è conseguenza diretta del consolidamento delle postazioni delle forze di Mosca a sud di Pokrovsk e della decrescente capacità ucraina di contrastare con truppe e artiglieria la manovra nemica.

L’analista militare Emil Kastehelmi del Black Bird Group ha dichiarato il 22 luglio a Newsweek che “le conquiste russe sul fianco orientale della città ne hanno messo a repentaglio la difesa, ma che non vi era una minaccia immediata di accerchiamento, sebbene la situazione per le forze ucraine potesse deteriorarsi rapidamente. L’analista ha affermato che le linee di rifornimento sono sempre più minacciate dai droni russi, ma che esiste ancora una concentrazione di truppe relativamente elevata nell’area Pokrovsk-Myrnohrad-Novoekonomichne.

“I russi hanno recentemente ottenuto ulteriori conquiste, soprattutto sul fianco orientale di Pokrovsk, dove le ultime avanzate stanno iniziando a rappresentare un problema significativo per la difesa della città”, ha precisato Kastehelmi.

La distanza tra le morse della tenaglia russa che potrebbe chiudere l’accerchiamento a nord cella città è ancora di poco inferiore a 21 chilometri, ha sottolineato Kastehelmi, valutando che non c’è una minaccia immediata di accerchiamento, “tuttavia la situazione può peggiorare rapidamente se il fianco orientale non viene stabilizzato”, ha aggiunto precisando con ottimismo (per gli ucraini) che “piccoli gruppi russi sembrano essere riusciti a penetrare a Pokrovsk, il che indica la presenza di alcune falle nelle linee ucraine, ma pare che le forze russe non abbiano ancora consolidato alcuna posizione all’interno della città”.

In realtà la situazione sul fronte di Pokrovsk è un po’ più complessa e non certo a favore degli ucraini. Valutare la consistenza delle forze ucraine dal numero di brigate dislocate in quel settore è del tutto fuorviante poiché la gran parte della dozzina di brigate disponibili ha effettivi ridotti spesso al 50 o addirittura al 30 per cento degli organici (come riferiscono ad Analisi Difesa fonti ben informate), altri reparti hanno ricevuto rimpiazzi quasi del tutto privi di addestramento e soffrono di una crescente carenza di munizioni e pezzi di artiglieria a causa degli incessanti attacchi russi con artiglieria, droni e bombe d’aereo plananti.

Già il 22 luglio l’Institute for the Study of the War (think tank statunitense di ispirazione neocon e molto vicino alla causa ucraina) aveva segnalato che la Russia aveva ricevuto a rinforzo altre due brigate nel settore di Pokrovsk, in aggiunta alle 7 già dispiegate in prima linea in quell’area. Un importante indicatore della volontà di Mosca di accelerare e intensificare gli attacchi.

Infatti il 25 luglio è apparso chiaro che i russi non solo non sono stati respinti dalle posizioni che avevano conquistato il 22 luglio in città ma che le hanno addirittura ampliate creando una linea che si infila da sud nel centro urbano per poi allargati a est e ovest con il controllo di alcune importanti strade.

Ieri l’ISW replicava la versione ucraina secondo cui i russi “sembrano condurre limitate missioni di sabotaggio e ricognizione a Pokrovsk, nel contesto dei continui sforzi per accerchiare la città”.

Altri milblogger russi hanno affermato che unità di fanteria e gruppi di sabotaggio e ricognizione russi sono avanzati dentro Pokrovsk e nella periferia di Myrnohrad (a est di Pokrovsk), uno ha affermato che diversi gruppi di sabotaggio e ricognizione russi sono temporaneamente avanzati nel centro di Pokrovsk. Il milblogger affiliato al Cremlino ha tuttavia affermato che le segnalazioni sulla presenza di unità russe a Pokrovsk sono premature e che l’ISW non ha rilevato alcuna indicazione che le forze russe mantengano posizioni stabili a Pokrovsk”.

La mappa dell’ISW (qui sopra) , che mostra i progressi resi noti dai blogger russi in città, sembra grosso modo coincidere con quelle diffuse da alcuni canali Telegram russi come quella di Z-Comittee (qui sotto=, molto dettaglia e che, se veritiera, fotografa una penetrazione ben più estesa di una “missione di sabotaggio e ricognizione”.

Innanzitutto appaio messi in sicurezza i punti logistici che dal sobborgo di Zverevo hanno permesso di incunearsi fino al centro città assumendo il controllo delle strade principali. Osservando gli assi di penetrazione russa in città non si può escludere che i russi utilizzino le strade principali per avanzare e tagliare fuori i reparti ucraini barricati nei quartieri interni. chiudere appare probabile.

Se i due bracci laterali dell’avanzata russa, a est e a ovest, puntassero a ricongiungersi con l’asse centrale seguendo le due ampie strade che hanno davanti verso nord e nord est una buona parte dei difensori ucraini schierati nel centro e nel sud di Pokrovsk verrebbero circondati.

Per questo, a 4 giorni dall’ingresso delle truppe russe in città, le prossime ore saranno decisive per comprendere se gli ucraini sono in condizioni di contrattaccare per respingere i russi fuori dal perimetro urbano o se la loro resistenza è destinata a farsi sempre meno intensa 4d efficace.

Molto dipenderà dalle reali condizioni delle brigate ucraine e dalla consistenza e capacità di combattere di queste truppe, attaccate e circondate da tre lati alle quali è ormai impossibile per Kiev inviare rinforzi in sicurezza.

Le due tenaglie della morsa russa che minaccia di chiudere a nord l’accerchiamento di Pokrovsk distano in realtà meno di 15 chilometri in linea d’aria; questo significa che tutti i movimenti lungo le due strade e le due linee ferroviarie non ancora cadute in mano alle truppe di Mosca sono in ogni caso sotto il loro costante tiro mentre i droni rilevano ogni movimento da e per le linee ucraine a Pokrovsk.

Al di là della penetrazione russa in città il contesto militare nel settore è peggiorato per gli ucraini negli ultimi giorni. Dopo la caduta di Novoekonomichne e Zvirove è aumentata la pressione russa su Pokrovsk e Myrnohrad. La situazione è stata riassunta dal report dell’ISW con il testo che riportiamo qui sotto.

“Filmati geolocalizzati pubblicati il 25 luglio indicano che le forze russe sono recentemente avanzate nel centro di Novoekonomichne e hanno probabilmente conquistato l’insediamento. Un milblogger affiliato al Cremlino ha affermato che le forze ucraine mantengono posizioni vicino alla miniera Kapitalna, appena a ovest di Novoekonomichne e appena a sud della miniera. Un milblogger russo ha affermato che le forze russe sono avanzate anche più a nord-est di Pokrovsk, vicino a Nykanorivka, Boikivka e Zatyshok, e a sud di Pokrovsk, vicino a Sukhyi Yar e Novoukrainka. I milblogger russi hanno affermato che elementi della 30ª Brigata Fucilieri Motorizzata russa (2ª CAA, Distretto Militare Centrale [CMD]) hanno recentemente partecipato alla conquista di Zvirove (a sud-ovest di Pokrovsk). Le forze ucraine stanno conducendo limitati contrattacchi nella zona e ulteriori filmati geolocalizzati pubblicati il 25 luglio indicano che le forze ucraine hanno recentemente ripreso le posizioni a ovest di Hrodivka (a est di Pokrovsk)”.

In termini operativi il crollo delle linee ucraine a nord est di Pokrovsk ha compromesso le capacità ucraine di difendere il settore e ingigantito le opportunità russe di puntare a nord minacciando le residue roccaforti ucraine a Donetsk.

Da dove Kiev sta cercando di evacuare almeno 23.000 civili, tra cui 113 bambini, che “rimangono nelle zone di combattimento attive nell’oblast di Donetsk” come ha dichiarato ieri Dmytro Petlin, capo del Dipartimento di protezione civile, mobilitazione e lavoro di difesa dell’amministrazione militare locale, durante un briefing online.

Il capo dell’amministrazione statale regionale di Donetsk, Vadim Filashkin, ha ordinato l’evacuazione forzata delle famiglie con bambini dalla città di Dobropillya, dai villaggi di Hannivka, Novyi Donbas, Rubizhne della comunità di Dobropillya e dai villaggi di Dobropillya, Nadiya, Novokryvorizhzhye, Novomaryivka, Novofedorivka, Raksha della comunità Kryvorizhskaya.

“Lo sottolineo ancora una volta: rimanere nel territorio di Donetsk comporta un pericolo costante. Evacuare finché è ancora possibile! Prenditi cura dei tuoi cari e non esporli al pericolo!” ha esortato Filashkin anche se, come in molte altre località del Donbass, molti civili restano nelle proprie case perché attendono l’arrivo dei russi.

Benché a Kiev (e nella compiacente Europa) molti si affannino a definire Pokrovsk priva di valore strategico, appare invece evidente a tutti e soprattutto ai comandi ucraini, che la sua caduta comprometterebbe la tenuta dell’intero fronte di Donetsk.

 

Il fronte in bilico in tutto Donetsk

Forse non a caso diverse fonti ucraine hanno riferito la sera del 25 luglio che nei pressi di Konstantinovka, dove in questi giorni si prevedeva un’intensificazione dell’assalto russo alla città le forze di Mosca hanno concentrato gli attacchi sull’incrocio stradale tra Pokrovsk e Konstantinovka in direzione di Shakhovo e Toretsk.

Del resto a Konstantinovka (nella mappa qui sotto) la situazione è difficile per gli ucraini quanto a Pokrovsk. Le truppe di 8 brigate messe insieme raggiugono a malapena i 10mila uomini secondo blogger militari ucraini, accerchiate da tre lati sotto il tiro costante dei russi. Come a Pokrovsk, ai media viene vietato descrivere la gravità della situazione, come denunciano alcuni canali Telegram.

Ora che le difese ucraine barcollano in tutto il settore di Donetsk, i russi punterebbero a prendere il controllo di un ulteriore tratto dell’autostrada T-05-14 puntando decisamente a nord per aggirare le roccaforti di Sloviansk e Kramatorsk.

Kastehelmi ha affermato che le forze ucraine dovranno fare attenzione a non subire logoramenti nelle loro unità nelle zone più critiche del fronte, nel tentativo di mantenere il controllo di Pokrovsk.

Arduo però evitare di “subire logoramenti” quando gli poiché gli ucraini combattono in netta inferiorità numerica, sia come quantità che come qualità dei combattenti, in nettissima inferiorità nel numero di droni e artiglieria e in più senza nessuna copertura aerea e con scarse difese antiaerea attive solo a bassa quota mentre i russi colpiscono con decine di bombe guidate plananti ogni giorno lanciate da velivoli in volo ad alta quota fino a 90 chilometri di distanza dall’obiettivo.

 

L’esercito ucraino senza fanteria

Secondo fonti citate dal canale Telegram ucraino Rezident, il reclutamento, quasi sempre forzato, copre i l fabbisogno dell’esercito solo al 27%: per questo dopo aver inviato nei reparti di fanteria personale dei reparti sanitari, logistici e della difesa aerea e anti-drone, ora Kiev sta mandando al fronte anche una percentuale crescente di reclutatori, cioè degli addetti a rastrellare con la forza i renitenti alla leva che si nascondono.

Fonti militari sui canali Telegram riportano  la crescente carenza di fanteria e soprattutto di fanteria addestrata lamentando che in molte aree la prima linea è presidiata dai reparti con droni FPV.

Del resto Kiev ha fatto sapere a tutti i militari che non ci sarà smobilitazione per chi combatte da due, tre o più anni. Le elevate perdite, le diserzioni che avrebbero superato quota 250 mila e la renitenza alla chiamata alle armi (almeno 800 mila ucraini sfuggono all’uniforme nascondendosi) impedisce di congedare i veterani logorati da anni di guerra ma anche i combattenti più esperti.

Il comandante in capo delle forze ucraine, il generale Oleksandr Syrsky, ha dichiarato il 18 luglio che le truppe ucraine stavano “fermamente” difendendo Pokrovsk dai ripetuti assalti della fanteria russa. A giugno, Syrskyi l’aveva descritta come “il punto più caldo lungo l’intera linea del fronte di 1.200 chilometri”.

Secondo Syrskyi, le truppe russe stanno tentando di interrompere le rotte logistiche dalla città settentrionale di Dobropillia e ha osservato che le forze russe avevano ammassato oltre 110.000 soldati nella zona all’inizio dell’estate.

Numero rilevante ma che comprende anche le forze russe penetrate più a ovest nella regione di Dnepropetrovsk dove continuano ad avanzare e nelle ultime ore hanno conquistato il villaggio di Maliyevka.e quello di Zeleny Gai, situato sul confine con Donetsk e trasformato dagli ucraini in una roccaforte, spiega il comunicato del ministero della Difesa russo.

Secondo questa fonte la conquista dei due villaggi consente “un avanzamento tattico rilevante che potrebbe aprire nuove direttrici di penetrazione nel territorio ucraino in un’area ritenuta strategicamente significativa per il controllo delle linee logistiche ucraine e per la pressione sull’intera regione di Dnepropetrovsk”.

Dopo aver incontrato ieri il comandante supremo alleato in Europa (SACEUR), il generale statunitense Alexus Hrinkevich, Syrsky ha rilasciato un comunicato ottimistico in cui sostiene di aver informato la NATO che “l’Esercito ucraino conserva il potenziale convenzionale per sconfiggere i gruppi offensivi nemici”.

Secondo fonti militari citate nei giorni scorsi dal canale Telegram ucraino Rezident, il generale Syrsky aveva definito “imperativo” un cessate il fuoco poiché in caso contrario “non sarà possibile tenere Pokrovsk”.

 

L’Ucraina ha bisogno del cessate il fuoco

Non è un caso che il disastro militare induca l’Ucraina a cercare una via d’uscita negoziata. Forse troppo tardi. Vladimir Putin ha respinto per ora la proposta di incontro faccia a faccia chiesta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, Rustem Umerov (fino a pochi giorni or sono ministro della Difesa), al termine dell’incontro tra le delegazioni negoziali dei due Paesi tenutosi a Istanbul ha dichiarato che “siamo pronti per un cessate il fuoco ora e per l’avvio di significativi colloqui di pace. E spetta a entrambe le parti concordare questo passo fondamentale verso la pace“.

Offerte che per i russi non hanno alcun senso senza l’accettazione delle condizioni poste da Mosca: rinuncia alle armi offensive e alla presenza di militari di nazioni aderenti NATO sul territorio ucraino, rinuncia a entrare nella NATO e il ritiro delle truppe di Kiev dalle 4 regioni che i russi si sono annessi oltre alla Crimea e che solo in un caso (Lugansk) controllano per intero mentre Kherson, Donetsk e Zaporizhia sono in parte sotto il controllo ucraino.

I russi negoziano nuovi scambi di prigionieri e di salme di caduti (dopo l’ultimo scambio di salme, 1.000 soldati ucraini per 19 soldati russi, il totale ha raggiunto quota 16.362 ucraini e 3.165 russi) ma non il cessate il fuoco. I russi del resto stanno avanzando su quasi tutti i fronti inclusa Zaporizhia, Sumy (dove ieri il 225° reggimento d’assalto ucraino avrebbe riconquistato il villaggio di Kindrativka) e Kharkiv. In quest’ultima regione oltre alle penetrazioni da nord lungo il confine russo le truppe di Mosca avanzano anche da est, dalla regione di Lugansk e ieri sono penetrate nella periferia nord di Kupyansk, roccaforte che gli ucraini riconquistarono con l’offensiva del settembre 2022 e a cui i russi si sono riavvicinati lentamente spostando gradualmente il fronte verso ovest.

Anche in questo settore le tenaglie della manovra russa a nord (oltre Kupyansk) e a sud (Kolishinyvka), distano tra loro meno di 20 chilometri. Troppi per chiudere l’accerchiamento delle forze ucraine ma sufficienti a tenere sotto tiro ogni movimento stradale e l’afflusso di rifornimenti alle linee ucraine.

La crescente potenza di fuoco russa si evidenzia anche dai dati diffusi da fonti ucraine. Secondo il ministro degli esteri ucraino Andrji Sybiha nel mese di giugno le forze russe hanno utilizzato 5mila droni, 5mila bombe plananti, 330 missili (dei quali 80 balistici) mentre nella seconda settimana di luglio 1.800 droni, 1.200 bombe plananti e 83 missili per colpire anche in profondità obiettivi militari e industriali in Ucraina.

Grazie a un più diffuso e preciso impiego di droni e munizioni circuitanti a più lunga autonomia le forze russe hanno iniziato da un paio di mesi a bersagliare locomotive, treni e installazioni ferroviarie nelle retrovie del fronte fino a oltre 30 chilometri per interrompere i rifornimenti alle truppe. All’inizio della guerra per colpire stazioni e treni venivano impiegati i ben più costosi missili balistici Iskander, oggi sciami di droni Geran-2 o munizioni circuitanti Lancet.

Il canale militare Slavyangrad riferisce che vengono ora impiegati anche in prima linea per colpire sistemi di difesa aerea, magazzini, logistica, posti di comando, spesso in combinazione con le bombe plananti.

(Lukas Fontana ha collaborato a questo articolo)

Foto: Forze Armate Ucraine e TASS

Mappe: ISW e Z-Comittee

 

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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