La Ue vuole rinunciare per sempre al gas russo. La Slovacchia si oppone

LA tre anni dalla decisione dell’Unione Europea di rinunciare all’energia russa Bruxelles valuta che non avrà bisogno di tornare a utilizzare il gas russo in futuro, avendo rafforzato e diversificato le proprie catene di approvvigionamento energetico.
A giugno, ricorda Oilprice citato dall’agenzia di stampa Energia Oltre, la Commissione europea ha proposto un divieto giuridicamente vincolante alle importazioni di gas e GNL russi dall’Ue entro la fine del 2027. Se approvato, porrebbe fine a decenni di relazioni commerciali in ambito energetico.
La Commissione europea ha incluso nella proposta delle misure legali che garantiscono che i Paesi Ue che continuano a dipendere dalla Russia, come Ungheria e Slovacchia, non possano bloccare il piano.
Tuttavia, l’obiettivo è ottenere il sostegno di tutti i Paesi membri, anche se ciò significa fornire incentivi finanziari per l’abbandono dell’energia russa. Il commissario europeo per l’energia, Dan Jorgensen, ha dichiarato che l’Ue non ha presentato la proposta di eliminare gradualmente le importazioni di gas russo solo perché la Russia ha invaso l’Ucraina.
“Si tratta – ha spiegato Jorgensen – di un divieto che introduciamo perché la Russia ha utilizzato l’energia come arma contro di noi, perché ha ricattato gli Stati membri dell’Unione europea e quindi non sono un partner commerciale di cui fidarsi. Ciò significa anche che, indipendentemente dal raggiungimento o meno della pace – cosa che tutti auspichiamo – questo divieto resterà in vigore”.
Affermazioni curiosa quella di Jorgensen considerato che Gazprom ha continuato a fornire gas all’Europa attraverso i gasdotti ucraini fino alla fine del 2024 quando fu Kiev a decidere unilateralmente lo stop al transito del gas russo allo scadere del contratto con Gazprom. Inoltre diverse nazioni europee hanno continuato in questi anni ad acquistare GNL e petrolio dalla Russia.
La proposta della Commissione europea include, a partire dal 1° gennaio 2026, il divieto di importazioni di gas da qualsiasi contratto russo per il gas e il GNL firmato per il resto del 2025. Le importazioni nell’ambito di accordi russi sul gas a breve termine firmati prima del 17 giugno 2025, di durata inferiore ad un anno, saranno vietate a partire dal 17 giugno 2026.
Inoltre, le importazioni nell’ambito di contratti russi a lungo termine esistenti saranno vietate a partire dal 1° gennaio 2028. Ungheria e Slovacchia avranno tempo fino al 1° gennaio 2028 per diversificare le loro importazioni di gas dalla Russia, prima che venga imposto un divieto ai sensi del piano.
Se attuato, il piano porrebbe fine ai contratti di GNL stipulati tra la Russia e diverse major petrolifere, tra cui la francese TotalEnergies e la spagnola Naturgy. Verrebbe inoltre imposto un divieto ai terminal GNL dell’Unione europea che forniscono servizi ai clienti russi. Nel frattempo, le aziende che importano gas russo sarebbero tenute a comunicare le informazioni sui loro contratti alle autorità Ue e nazionali.
Chiedendo oggi il rinvio del voto sul 18° pacchetto di sanzioni UE alla Russia il premier slovacco Robert Fico ha reso noto che “la coalizione di governo respinge l’imbecille proposta della Commissione Europea di interrompere i flussi di gas russo a partire dal 2028. Tuttavia, è disposta a negoziare garanzie che assicurino alla Repubblica Slovacca un certo livello di sicurezza nelle forniture di gas dopo il 2028.
In queste circostanze, la Commissione Europea dovrebbe tenere sotto controllo i suoi favoriti all’opposizione, e lo stesso dovrebbe essere fatto dai Primi Ministri degli Stati membri dell’UE che li sostengono apertamente. La soluzione migliore alla situazione attuale sarebbe quella di concedere alla Slovacchia un’esenzione che le consenta di adempiere al contratto con la russa Gazprom fino alla sua scadenza nel 2034, cosa che la Commissione Europea attualmente rifiuta categoricamente, poiché approvare una tale proposta minerebbe l’essenza stessa delle sanzioni anti-russe”, sottolinea Fico.
Foto Gazprom

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