Patriot per la Svizzera in ritardo indefinito. Priorità alle forniture per l’Ucraina

Il ministero della Difesa svizzero ha comunicato oggi di essere stato informato dal Dipartimento di Stato statunitense che le consegne dei sistemi missilistici Patriot ordinati da Berna subiranno ritardi, poiché la priorità ora è rifornire l’Ucraina.
Lo riferisce il Guardian. Secondo il comunicato elvetico, i cinque sistemi Patriot, ordinati nel 2022, dovevano essere consegnati tra il 2027 e il 2028, ma l’annuncio statunitense implica che saranno “coinvolti nella nuova definizione delle priorità” e, quindi, subiranno ulteriori ritardi. “Al momento – ha aggiunto Berna – non è chiaro quanti sistemi saranno interessati né se le consegne di missili guidati saranno anch’esse coinvolte. Non è possibile fornire indicazioni precise sui tempi di consegna né su eventuali ulteriori implicazioni per la Svizzera. Sono in corso chiarimenti”.
I Patriot all’Ucraina fanno discutere anche in Romania dove il ministro degli Esteri Oana Toiu ha spiegato che “oggi disponiamo di un sistema di difesa aerea migliore di quello che avevamo prima di trasferire il sistema Patriot all’Ucraina. Abbiamo ricevuto il rimborso dai Paesi alleati per quel sistema e al momento abbiamo anche l’approvazione degli Stati Uniti e sono stati presi provvedimenti per la consegna di un nuovo sistema, al posto di quello trasferito. Inoltre, ne è stato attivato un altro che era già in preparazione. Quindi, non siamo meno protetti di quanto lo fossimo prima di compiere questo gesto“.
A Berlino il ministero della Difesa della Germania ha reso noto di “non essere a conoscenza di una consegna di sistemi di difesa aerea Patriot statunitensi all’Ucraina”, come ha dichiarato un portavoce a seguito delle affermazioni del presidente statunitense Donald Trump il quale aveva precedentemente affermato che le prime consegne dei Patriot erano già in arrivo dalla Germania. Tuttavia, il portavoce ha affermato che “lunedì si terrà una riunione degli Stati che sostengono l’Ucraina per discutere la fornitura di ulteriori sistemi Patriot a Kiev”.
Successivamente il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato che “non può essere questione di ore, ma forse di giorni o settimane” per l’invio in Ucraina dei missili Patriot americani che Berlino si è impegnata a pagare agli Stati Uniti. Si tratterebbe quindi di armi già presenti nei depositi americani. A margine di un vertice a Londra con il premier britannico Keir Starmer, Merz ha spiegato che il suo ministro della Difesa è in contatto con il collega Usa per cercare di definire i dettagli, nonostante in questi giorni Trump avesse detto che i missili erano già in viaggio per Kiev.
Il Comandante supremo alleato della NATO in Europa, generale Alexus Grynkewich, ha confermato ieri mattina durante una conferenza a Wiesbaden, di aver ricevuto istruzioni da Washington di consegnare i sistemi Patriot all’Ucraina il più rapidamente possibile.
“Non rivelerò ai russi o a chiunque altro il numero esatto di armi che stiamo trasferendo o la tempistica di tali consegne, ma quello che posso dire è che i preparativi sono in corso. Stiamo lavorando a stretto contatto con i tedeschi per il trasferimento dei sistemi Patriot e le istruzioni che ho ricevuto sono di agire il più rapidamente possibile. È quello che stiamo facendo. E stiamo anche valutando altre capacità, identificando le esigenze e lavorando a proposte da sottoporre ai nostri leader politici. Ci muoveremo il più rapidamente possibile” ha dichiarato.
Foto: Forze armate tedesche

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