Fin dove si spingerà la Russia? Maurizio Boni a “Il Contesto”

 

Nei giorni scorsi, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha duramente stigmatizzato l’atteggiamento aggressivo tenuto dalla leadership francese rispetto al conflitto russo-ucraino, rivolgendo al presidente Macron la seguente esortazione: «ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai».

Un’esternazione altamente provocatoria, ma che fotografa piuttosto accuratamente la linea politica sposata da Paesi come Francia e Germania, dall’apparato dirigente dell’Unione Europea e dalla Nato, schieratisi a sostegno della posizione ultra-intransigente assunta da Zelensky nelle pseudo-trattative per porre fine alla guerra. Resta da verificare se a questa postura bellicosa corrisponda una effettiva capacità di sostenere un conflitto come quello russo-ucraino.

Ne parliamo assieme a Maurizio Boni, generale di corpo d’armata, giornalista, saggista e collaboratore della rivista «Analisi Difesa».

Ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui vicecomandante dell’Allied Rapid Reaction Corps di Innsworth, capo di stato maggiore del Nato Rapid Reaction Corps Italy di Solbiate Olona, capo reparto pianificazione e politica militare dell’Allied Joint Force Command Lisbon a Oeiras e vicecapo reparto operazioni del Comando Operativo di Vertice Interforze a Roma.

Intervista realizzata il 27 agosto.

Guarda il video qui sotto o a questo link.

 

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