La Polonia sostituisce gli elicotteri antisom Mil Mi-14PL con i Leonardo AW-101

Dopo l’addio al cacciabombardiere Sukhoi Su-22 “Fitter” si conclude l’era di un altro importante velivolo di concezione sovietica nelle Forze Armate polacche: l’elicottero anfibio ASW (Anti Submarine Warfare) Mil Mi-14 (Codice NATO “Haze”).
Il prossimo 31 agosto 2025 si terrà infatti in Polonia una cerimonia per il ritiro definitivo del suo ultimo elicottero anti-sommergibile Mi-14PL. Secondo il portale militare Polska Zbrojna questi velivoli hanno servito nell’Aviazione Navale polacca per oltre 40 anni ed erano considerati tra i migliori al mondo per la lotta antisommergibile (ASW).

Gli ultimi elicotteri Mi-14 della Marina polacca sono basati presso la la 44ª Base Aerea Navale “Kaszubsko-Darłowska” (44.BLotM), un’unità aeronautica della Marina Militare di stanza presso Darłowo, situata sulla costa nord-occidentale della Polonia.
Negli anni ’80 la Polonia ricevette dall’Unione Sovietica un totale di 12 elicotteri Mi-14PL. Nel corso del loro servizio questi elicotteri hanno ricevuto diverse modernizzazioni. Tuttavia, nonostante gli aggiornamenti effettuati nel corso del tempo (l’ultimo cinque anni fa), l’usura della cellula e dei sistemi li ha resi insostenibili per un’ulteriore operatività, oltre al fatto che le macchine sono ormai tecnologicamente obsolete.

Ricordiamo che il Mi-14 è stato un elicottero anfibio biturbina prodotto in URSS tra il 1973 e il 1986 dalle aziende Mil e Kazan. Soprannominato “fratello acquatico” del più noto Mi-8, si distingueva per la sua capacità unica di decollare e atterrare sull’acqua grazie a una carena stagna e a un carrello retrattile che si ripiegava in gondole esterne. Per garantire la galleggiabilità anche con mare forza 4, era dotato di sacche gonfiabili e di un galleggiante aggiuntivo sulla coda.
Progettato principalmente per la lotta antisommergibile (ASW), il Mi-14P volava con un equipaggio di quattro persone. Il suo equipaggiamento specializzato includeva un radar di ricerca, un sistema antisommergibile Kalmar con sonar, tubi di lancio per boe sonore e un rilevatore di anomalie magnetiche (MAD).

L’armamento era eccezionalmente vario e potente: siluri antisommergibili, bombe di profondità nucleare “Skat” da 1.600 kg e 1 kiloton, missili antinave Kh-23 e varie cariche di profondità. Oltre al suo ruolo di cacciatore di sottomarini il Mi-14 è stato impiegato anche in altre versioni quali il Mi-14BT dragamine e il Mi-14PS adatto al ruolo da ricerca e il soccorso (SAR).
La versione SAR era in grado di trasportare fino a 19 persone (due delle quali su barella) e poteva lanciare zattere di salvataggio, contenitori galleggianti e attrezzature di sopravvivenza. Era inoltre equipaggiata con un verricello retrattile per sollevare fino a tre persone alla volta.
A tal proposito, nonostante Russian Helicopters avesse annunciato la possibilità di riprendere la produzione del Mi-14 circa dieci anni fa, l’ipotesi non si è mai concretizzata.
A sostituire i Mi-14 arriveranno i moderni elicotteri AW101 di Leonardo Helicopters, acquistati nel 2019 per 430 milioni di dollari. Questi elicotteri sono assemblati nel Regno Unito e in parte in Polonia, presso lo stabilimento PZL Świdnik. La consegna alla Marina polacca è iniziata nel 2023 e, al momento, tutte e quattro le macchine sono in servizio presso la Brigata dell’Aviazione Navale.

L’AW-101 può trasportare fino a 30 soldati e svolgere missioni di lotta antisommergibile, oltre a operazioni di ricerca e soccorso in combattimento (CSAR). Che fine faranno adesso i Mi-14 polacchi radiati? Un’ipotesi proposta da diversi canali Telegram russi vede inevitabilmente un loro trasferimento in Ucraina che impiega gli “Haze” da molto tempo e che vengono utilizzati nell’attuale conflitto con la Russia.
A tal proposito ricordiamo ad esempio l’abbattimento proprio di un Mi-14 ucraino da parte di un caccia russo Sukhoi Su-35 avvenuto nel maggio del 2022, dove perse la vita il Col. Igor Bedzai, ex comandante della 10^ Brigata dell’Aviazione navale della Marina ucraina di Saki. Con questa radiazione si conclude la carriera del Mi-14 in Europa ma – secondo l’autorevole FlightGlobal 2025 – questa prosegue in altri paesi ancora come Congo, Georgia, Libia, Pakistan, Siria, Yemen e, appunto, Ucraina.
Sebbene il loro tempo stia per scadere, la carriera nei cieli polacchi prosegue anche per altri velivoli di fabbricazione sovietica considerando che le Forze Armate di Varsavia continuano infatti a fare affidamento sui caccia MiG-29 “Fulcrum” e sulla flotta di elicotteri Mil: dai versatili Mi-8/17 “Hip” agli aggressivi Mi-24 “Hind”.
Foto Marina Polacca
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.








