L’Ucraina fa il pieno di gas azero ma soprattutto russo!

L’Azerbaigian sta emergendo come fornitore energetico alternativo alla Russia, complementare agli interessi turchi e gradito anche all’Europa.
Nel periodo gennaio-giugno 2025 l’Azerbaigian ha esportato in Italia 6,821 milioni di tonnellate di petrolio greggio e prodotti derivati da rocce bituminose per un valore di 3,602 miliardi di dollari. Lo ha reso noto il 26 luglio il Comitato doganale statale dell’Azerbaigian, citato dall’Agenzia Nova. Rispetto allo stesso periodo del 2024, l’export verso l’Italia è aumentato del 32,4 per cento in valore (pari a 881 milioni di dollari) e del 59,6 per cento in volume (più 2,547 milioni di tonnellate).
Nella prima metà dello scorso anno, le esportazioni si erano fermate a 4,274 milioni di tonnellate per un valore complessivo di 2,721 miliardi di dollari. L’Italia si conferma così al primo posto tra i Paesi di destinazione del petrolio azero nella prima metà del 2025.
Complessivamente, l’Azerbaigian ha esportato nei primi sei mesi dell’anno in 18 Paesi circa 12 milioni di tonnellate di greggio e prodotti affini, per un valore di 6,4 miliardi di dollari. Su base annua, il volume totale esportato è cresciuto dell’8,5 per cento, mentre il valore è diminuito dell’8,6 per cento (pari a 602,8 milioni di dollari i
Azerbaigian protagonista energetico anche sul fronte del gas. La Turchia ha avviato oggi la fornitura di gas naturale azero alla Siria, le cui infrastrutture sono state devastate dalla guerra, con consegne che dovrebbero raggiungere i due miliardi di metri cubi l’anno.
Damasco ha affermato che il gas sarà utilizzato per generare elettricità. “Il gas contribuirà ad attivare una centrale elettrica con una capacità di circa 1.200 megawatt, soddisfacendo il fabbisogno elettrico di circa cinque milioni di famiglie”. “Trasporteremo il gas naturale ad Aleppo e da Aleppo a Homs. Questo consentirà di mettere in funzione le centrali elettriche in quella zona nel prossimo futuro”, ha aggiunto.
Una prima fase del programma del Qatar per finanziare le forniture di gas per la produzione di energia elettrica in Siria è stata avviata a marzo attraverso la Giordania e ha fornito 400 megawatt di elettricità al giorno.
Ma la fornitura azera più delicata ed importante è quella varata il 24 luglio dall’accordo tra il gruppo Naftogaz e Socar Energy Ukraine – sussidiaria della compagnia energetica statale azerbaigiana Socar – per la fornitura sperimentale di gas attraverso la rotta Bulgaria-Romania. Si tratta della prima volta in cui gas di origine azerbaigiana raggiunge direttamente l’Ucraina.
Come riporta sempre l’Agenzia Nova, secondo il ministro dell’Energia ucraino Svitlana Hrynchuk, il corridoio transbalcanico “apre l’accesso alle risorse energetiche del sud e permette agli operatori europei di utilizzare gli impianti di stoccaggio sotterraneo ucraini“.
Il nuovo sistema di prenotazione congiunta, sviluppato con l’operatore della rete Ucraina, ha ridotto del 25 per cento i costi di trasporto, aumentando l’attrattività commerciale del corridoio. L’Ucraina ha reso disponibile una capacità garantita di 7 milioni di metri cubi al giorno fino a fine 2024, e sono in corso i lavori per portarla a 11,5 milioni nel 2025. Naftogaz ha definito l’accordo con Baku “un passo strategico” per la diversificazione delle forniture e il rafforzamento della sicurezza energetica nazionale.
La capacità prenotata sul gasdotto transbalcanico è aumentata di 2,6 volte rispetto al mese precedente, sullo sfondo dell’avvio delle prime forniture di gas azero all’Ucraina. Lo riferisce il ministero dell’Energia di Kiev.
Le forniture di gas azero all’Ucraina hanno alimentato tensioni tra Baku e Mosca anche se appare evidente che il governo azero intende utilizzare il suo crescente peso energetico per incrementare la sua rilevanza geopolitica.
Hikmet Hajiyev (nella foto a lato), consigliere del presidente dell’Azerbaigian e direttore del Dipartimento di politica estera dell’amministrazione presidenziale, in un’intervista al quotidiano tedesco Berliner Zeitung ha affermato che Baku è pronta a fornire una piattaforma per colloqui di pace tra Russia e Ucraina, qualora entrambe le parti lo desiderassero.
“Se i nostri amici e partner vorranno incontrarsi a Baku, saremo lieti di accoglierli”, ha affermato Hajiyev, ricordando che la capitale azerbaigiana “è già’ diventata la capitale diplomatica dell’intera regione del Caspio”.
Il consigliere presidenziale ha elencato i precedenti diplomatici di Baku, sede in passato di negoziati tra Turchia e Israele, Siria e Israele, Russia e Stati Uniti sui sistemi di difesa missilistica, e incontri fra Russia e Nato. “Siamo lieti di vedere tutti, ma non possiamo forzare nessuno. Devono contattarci di persona”, ha concluso Hajiyev.
Al di là del ruolo del gas azero l’Ucraina sta aumentando paradossalmente le importazioni di gas russo otto mesi dopo aver chiuso il contratto con Gazprom bloccando i flussi di gas russo verso l’Europa attraverso i gasdotti ucraini.
Gli acquisti di gas russo da parte di Kiev avvengono indirettamente, come riporta il giornale online ucraino Strana, che riferisce come nel mese di luglio l’Ucraina ha aumentato del 13% le importazioni di gas dall’Ungheria (raggiungendo i 300 milioni di metri cubi) e del 140% dalla Slovacchia (268 milioni di metri cubi) Questi due paesi ricevono a loro volta il gas russo attraverso il gasdotto Turk Stream.
Secondo i dati citati da Strana, i 570 milioni di metri cubi di gas russo acquistati dall’Ucraina in Slovacchia e Ungheria corrispondono a quasi il 70% delle importazioni totali. Strana aggiunge che “in precedenza abbiamo scritto dell’Ucraina che ha acquistato gas per l’inverno a credito, utilizzando prestiti miliardari”.
Ennesimo paradosso: Ungheria e Slovacchia sono duramente criticati dall’Unione Europea perché acquistano ancora gas russo, che però rivendono in parte all’Ucraina che da un lato impedisce il flusso di gas di Mosca verso l’Europa ma dall’altro si fa pagare dalla Ue il gas russo che compra da Budapest e Bratislava.
Considerate le precarie condizioni militari e le disastrose condizioni economiche dell’Ucraina è evidente che ogni fornitura all’Ucraina viene pagata con i finanziamenti europei tenuto conto che gli Stati Uniti hanno smesso di fornire aiuti gratuiti.
Strana evidenzia che il governo dell’Ucraina chiede costantemente ai Paesi dell’Unione Europea di rifiutare l’importazione di risorse energetiche russe mentre Kiev è alimentata per il 70 per cento dal gas russo.
Del resto, a parte l’Ucraina, le esportazioni verso l’Europa di gas russo attraverso il gasdotto Turkish Stream a luglio hanno raggiunto il nuovo record di quasi 1,6 miliardi di metri cubi.
Immagini: Ministero dell’Energia Azero, Wiki e Naftogaz

RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.