La Russia arruola 160mila coscritti e costituirebbe una “riserva strategica”

Mosca ha arruolato 160mila reclute dello scaglione di leva primaverile a cui farà seguito un secondo scaglione autunnale circa della stessa entità. Gli obiettivi “sono stati pienamente raggiunti e 160.000 coscritti sono stati inviati alle forze armate”, ha dichiarato il vice capo della Direzione generale per l’Organizzazione e la Mobilitazione dello Stato Maggiore interforze russo, vice ammiraglio Vladimir Tsimlyansky, citato dall’agenzia di stampa Interfax,
Truppe che non saranno mandate a combattere in Ucraina, dove i russi impiegano solo forze composte da professionisti, volontari e militari a contratto, mentre i coscritti prenderanno servizio solo nel territorio della Federazione Russa.
Gli obiettivi di arruolamento previsti dal decreto firmato da Vladimir Putin per la leva di primavera sono stati quindi raggiunti reclutando 160mila uomini tra i 18 e i 30 anni.
Secondo il think-tank statunitense Institute for the Study of the War (di area neocon e dichiaratamente schierato con la causa Ucraina), Mosca starebbe costituendo una riserva strategica con le nuove reclute dello scaglione primaverile. ISW cita una fonte interna russa “Queste notizie indicano ulteriormente che il Cremlino non è interessato a porre fine alla sua guerra contro l’Ucraina, ma rimane impegnato a raggiungere i suoi obiettivi di guerra sul campo di battaglia e potrebbe prepararsi a un conflitto con la Nato”, valuta l’ISW che sembra voler così rafforzare la già intensa campagna mediatica e politica in atto in Nord Europa per sottolineare la crescente minaccia di un attacco russo all’Europa.
“Il comando militare russo potrebbe aver valutato che la Russia potesse permettersi di creare una riserva strategica dopo che le perdite russe hanno iniziato a diminuire nell’estate del 2025. La presunta creazione di una riserva strategica suggerisce che la Russia prevede di intensificare le operazioni offensive in Ucraina nel breve-medio termine piuttosto che porre fine alla guerra”, scrive l’ISW.
“La Russia potrebbe anche costituire la sua riserva strategica nell’ambito dei più ampi preparativi del Cremlino per un possibile conflitto Russia-Nato in futuro, in particolare mentre la Russia intensifica i suoi programmi militari-patriottici per i giovani che mirano a reclutare giovani russi nell’esercito negli anni a venire”.
In realtà, la costituzione di una riserva strategica di truppe russe può essere legata anche a esigenze di difesa tenuto conto del contesto di tensioni con la NATO e della necessità di presidiare in forze il confine con la Finlandia, lungo ben 1.340 chilometri e trasformatosi in “Cortina di Ferro” dopo l’ingresso di Helsinki nella NATO.
Inoltre, è facile osservare che una riserva strategica con compiti offensivi contro Europa e NATO ben difficilmente potrà essere composta da reclute inesperte destinate a tornare presto alla vita civile.
La stessa fonte ha rivelato all’ISW che circa 292.000 volontari si sono arruolati a contratto tra l’inizio del 2025 e il 15 settembre, una media di circa 7.900 reclute a settimana o 31.600 al mese, numeri che risultano in linea con i dati forniti anche da fonti della NATO. Sono queste le risorse umane che affiancano i militari professionisti in Ucraina (dove Putin ha affermato recentemente che operano “oltre 700 mila militari russi”, inclusi quelli schierati sul confine russo-ucraino) e che verrebbero interessate eventualmente dalla costituzione di una riserva strategica.
Foto: Truppe russe in Ucraina (TASS)

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.