Gripen svedesi e Mirage 2000 greci per l’Aeronautica Ucraina?

I paesi della NATO premono sulla Grecia affinché ceda all’Ucraina i velivoli da combattimento francesi Dassault Mirage 2000-5, non lontani dalla fine della loro carriera con le insegne elleniche (o alla Francia che poi li girerebbe all’Ucraina) dopo l’ingresso in servizio dei Dassault Rafale.
L’Estonia si è proposta come intermediario per portare a termine l’operazione di trasferimento dei caccia, che poi finiranno in Ucraina ma che Atene potrebbe non voler cedere direttamente alla nazione in guerra contro la Russia.
La cessione a uno stato membro di UE e NATO come l’Estonia potrebbe favorire la transazione. L’Aeronautica greca schiera 19 Mirage 2000-5EG e 5 Mirage 2000-5BG più altri 10 Mirage 2000EG immagazzinati e mantenuti in riserva. Le forze aeree ucraine hanno perduto in volo almeno uno dei 6 Mirage 2000 ricevuti finora da Parigi mentre è impossibile sapere se altri velivoli di questo o di altri tipi siano stati distrutti al suolo dai missili e droni russi che ogni giorno martellano le basi aeree ucraine.
Oltre a Mirage 2000 ed F-16, l’Ucraina riceverà per la prima volta i caccia svedesi di quarta generazione Gripen, come ha detto oil 29 settembre il viceministro della Difesa ucraino Ivan Gavrilyuk (nella foto a lato) senza però precisare quando verranno consegnati.
“Quando li vedrete volare sopra l’Ucraina, allora capirete”, si è limitato ad aggiungere. Il trasferimento dei caccia Gripen dalla Svezia era emerso come possibilità già nel 2023 per poi venire discusso almeno da settembre 2024, dopo che Kiev aveva inizialmente respinto la proposta nel luglio dello stesso anno.
Tuttavia i tempi per la possibile consegna di probabilmente 10/12 velivoli da combattimento ex-Reale Aeronautica svedese potrebbero allungarsi fino alla fine del 2026 considerando la necessità di addestrare piloti e personale per la manutenzione e creare le condizioni per il supporto logistico di tali velivoli in Ucraina.
Come ricordò lo scorso anno l’allora il Ministro degli Esteri svedese Tobias Billström, integrare nelle forze aeree ucraine allo stesso tempo gli F-16 e i Gripen avrebbe rappresentato una sfida troppo complessa. “Non si tratta solo dell’acquisto degli aerei e dell’addestramento dei piloti. Sono sistemi complessi, e sarebbe troppo difficile implementarne due contemporaneamente“.
Il mese scorso il ministro della Difesa svedese Pol Jonsson ha confermato l’esistenza di piani per la fornitura degli JAS-39 Gripen alle Forze Armate ucraine, ma ha precisato che la vendita di questi aerei “dipende dalla fine della guerra in Ucraina”.
“Stiamo anche dialogando con l’Ucraina, e poiché loro hanno sicuramente mostrato interesse per il sistema Gripen, principalmente per il Gripen E, nuova versione che è utilizzata anche in Svezia e Brasile. In futuro è possibile una vendita” – ha dichiarato il ministro in un’intervista a Breaking Defense.
Come ha scritto la testata, Jonsson ha fatto capire che l’acquisto potenziale “dipende” dalla fine della guerra in Ucraina, sottolineando che qualsiasi accordo “deve essere a lungo termine“.
L’impressione è quindi che vi sia o anche ragioni politiche che consigliano alla Svezia di cedere i velivoli da combattimento a Kiev solo dopo la conclusione del conflitto.
In ogni caso per l’Aeronautica Ucraina combattere mantenendo operativi 3 linee di aerei di tipo russo/sovietico (Mig-29, Sukhoi Su 25 e Sukhoi Su-27) e tre linee su velivoli di tipo occidentale (F-16, Mirage 2000 e JAS-39 Gripen) sarà in ogni caso molto impegnativo, sia in tempo di guerra che in tempo di pace.
Di fattoi nelle forze aeree si replicherà quella vasta gamma di sistemi d’arma di origine diversa che già si registra nell’Esercito e che rendono il supporto logistico un vero incubo.
Foto Saab, Ministero Difesa Ucraino e Aeronautica Ucraina

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