Libia: l’LNA di Haftar acquisisce vecchi elicotteri Gazelle dal Sudafrica

 

Almeno quattro elicotteri Gazelle sono stati esportati dal Sudafrica alla Libia e consegnati all’Esercito Nazionale Libico (LNA) del feldmaresciallo Khalifa Haftar.

Secondo quanto riportato dai media sudafricani gli elicotteri sarebbero stati “esportati silenziosamente” dall’aeroporto internazionale di Lanseria negli ultimi mesi a bordo di voli charter. Apparentemente erano diretti alla città portuale di Bengasi.

Darren Olivier, direttore di African Defense Review, ha confermato che quattro elicotteri Gazelle sono stati esportati dal Sudafrica alla Libia, aggiungendo che “non è chiaro” se siano in vigore controlli sulle esportazioni per i velivoli o se gli aerei che li trasportavano in Nord Africa avessero i transponder disattivati.

I piani di volo ottenuti dal quotidiano domenicale Rapport indicano che i Gazelle hanno lasciato il Sudafrica negli ultimi due mesi da Lanseria, con destinazione Amman, in Giordania, dopo una sosta – presumibilmente per il rifornimento – a Nairobi. Il volo più recente è stato quello di un Ilyushin Il-76 della TransAvia Export Airlines, il 18 settembre, diretto a Lanseria, con partenza il giorno successivo. TransAvia ha sede in Bielorussia e l’Il-76 coinvolto è immatricolato lì.

I 4 Gazelle monomotore, progettati e costruiti in Francia, farebbero parte dei lotti di elicotteri del British Army ceduti a diversi operatori ed eserciti amici.

Quando furono ritirati dal servizio in Gran Bretagna, secondo il rapporto, i 4 Gazelle vennero smilitarizzati, portati in Sudafrica e immatricolati presso società private una delle quali li avrebbe acquistati per venderli all’LNA.

Il ripristino della blindatura e l’installazione di una mitragliatrice montata su portello laterale hanno riportato alcuni Gazelle ex britannici allo standard militare con alcuni esemplari impiegati da contractors sudafricani anche in Mozambico nelle operazioni contro gli insorti islamici nella provincia di Cabo Delgado.

Due settimane fa, quattro Gazelle sono stati visti prendere parte a un sorvolo a Bengasi. Le matricole sudafricane sugli elicotteri erano coperte da adesivi con la bandiera libica. “Tuttavia, gli elicotteri sono ancora chiaramente riconoscibili grazie ai colori unici con cui alcuni sono dipinti”, afferma Rapport, aggiungendo che “il sospetto è che la Giordania venga utilizzata come copertura per ottenere documenti di volo ufficiali”. Secondo quanto riferito, i trasporti aerei russi deviano dai piani di volo ufficiali per consegnare i loro carichi a Bengasi.

Il Dipartimento dei Trasporti sudafricano (DoT) starebbe “rivedendo” tutti i voli degli Il-76 di quest’anno, con un portavoce che avrebbe affermato che questo determinerà quanti Gazelle “potrebbero essere finiti in Libia in modo simile”. Le richieste di informazioni relative ai voli non hanno ricevuto risposta dall’Autorità di Gestione delle Frontiere (BMA) sudafricana.

“La Libia rimane sotto embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite, con limitate eccezioni consentite. Si potrebbe sostenere che coloro che hanno consegnato questi elicotteri all’LNA abbiano violato l’embargo, anche se si tratta di elicotteri civili/smilitarizzati e armati solo all’arrivo“, ha dichiarato Olivier.

“Tuttavia, è anche improbabile che questi elicotteri siano soggetti alle normative sudafricane sull’esportazione di armi, tramite l’NCACC [Comitato Nazionale per il Controllo delle Armi Convenzionali], poiché sono registrati come civili e smilitarizzati. Ciò significa che non esisterebbe alcun Certificato di Utilizzazione Finale né alcun obbligo legale in Sudafrica per verificare la consegna all’utente finale”, ha aggiunto.

“Questo è sempre stato un punto debole di qualsiasi regime sanzionatorio: la difficoltà di controllare le attrezzature civili esportate tramite paesi terzi e militarizzate/armate solo all’arrivo. Ma il governo sudafricano starebbe senza dubbio indagando sulle persone coinvolte per violazione delle leggi sulle Compagnie Militari Private sudafricane“, ha concluso.

L’inchiesta in corso, ripresa dal sito specializzato sudafricano Defence Web, non sembra tenere conto che l’LNA viene già rifornito di armamenti da Emirati Arabi Uniti, Egitto, Cina, Bielorussia e soprattutto Russia in seguito all’accordo di cooperazione militare rinnovato con Mosca.

Nella parata tenutasi a Bengasi nel maggio scorso l’LNA ha mostrato diversi tipi di droni aerei da combattimento Mig 29 e Su-24 ed elicotteri Mi-8, SA341 Gazelle e un Mi-26 da trasporto pesante,  mentre indiscrezioni riferiscono di forniture di aerei da combattimento Sukhoi Su-30SM e MiG-29 dalla Bielorussia.

Secondo il Military Balance 2025 l’Esercito Nazionale Libico dispone di una componente elicotteristica composta da un numero imprecisato di elicotteri da combattimento Mi-24/35, più di 3 SA341 Gazelle, 3 elicotteri da trasporto Airbus H215 (AS332L) Super Puma e alcuni Mi-8/Mi-17.

La componente da combattimento schiera alcuni MiG-23ML, Mig-29 e Su-24 mentre sarebbero stati radiati i vecchi 10 MiG-21M, i 2 Mirage F-1 e l’unico Sukhoi Su-22 rimasti dei velivoli ereditati dall’Aeronautica di Gheddafi. Resterebbero invece per ora in servizio i 10 addestratori L-39ZO Albatros.

(con fonte Defenceweb)

Foto LNA

 

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