L’innovazione fattore della Geopolitica

 

Alberto Cossu – Vision & Global Trends. Progetto Società Italiana di Geopolitica

Il volume “Geopolitica e Geografia dell’Innovazione: Le sfide delle teorie e delle prassi per l’innovazione al tempo del multipolarismo” a cura di Tiberio Graziani e Stefano de Falco (Callive Edizioni, collana “Giano. Affari Internazionali”, 2025) propone un’analisi complessa e multidisciplinare che esplora l’innovazione come fulcro centrale dello sviluppo economico e della competizione geopolitica a livello globale. In un’epoca di transizione multipolare e crescente centralità della tecnologia, questa raccolta si presenta come uno strumento studiato per chi cerca di comprendere le dinamiche che legano innovazione, potere e trasformazioni socioeconomiche e geopolitiche.

 

La centralità dell’innovazione nel mondo contemporaneo

Partendo dall’assunto oggi largamente condiviso che la tecnologia e l’innovazione siano i motori imprescindibili della crescita economica, così come della trasformazione degli equilibri internazionali, il testo approfondisce questo tema fornendo sia analisi teoriche che esempi concreti. L’importanza della tecnologia non è più confinata alle mere performance produttive o ai progressi tecnici superficiali; diventa invece la chiave di volta per capire chi domina, chi cresce e chi resta ai margini nel sistema internazionale.

Questo concetto trova conferma negli studi dei recenti vincitori del Nobel per l’Economia 2025 (Aghion, Howitt e Mokyor), che hanno evidenziato come l’innovazione guidata dalla “distruzione creativa” non sia semplicemente un processo economico, ma una forza che ristruttura interi assetti di potere e capacità statali. Il volume si inserisce perfettamente in questo filone, articolando le dinamiche di innovazione a livello geopolitico e prendendo in considerazione scenari reali come il confronto tecnologico tra Stati Uniti e Cina, i nuovi spazi strategici come l’Artico, il ruolo di attori emergenti nell’arena globale, la capacità di leadership intesa come forza di attrazione di risorse umane ed economiche.

 

Innovazione e antifragilità

Una delle proposte teoriche più stimolanti del libro è l’approccio all’innovazione tramite il concetto di antifragilità. Oltre la semplice resilienza, l’antifragilità implica la capacità di un sistema di adattarsi, evolvere e migliorare di fronte agli shock e all’incertezza. In un mondo caratterizzato da rapidissimi cambiamenti tecnologici, crisi geopolitiche e shock economici, questa prospettiva risulta particolarmente attuale e preziosa.

Il testo approfondisce come le organizzazioni, le imprese e persino le istituzioni statali possano applicare questa logica, trasformando la gestione dell’innovazione in un sistema dinamico che non si limita a sopravvivere ma nasce e si rafforza proprio nelle condizioni di difficoltà o di discontinuità. Con un interessante analogia assunta dalle scienze manageriali vengono proposte alcune norme ISO come guida di riferimento per attivare un processo ispirato alla sostenibilità, governance partecipativa e co-creazione.

 

Un approccio multidimensionale e interdisciplinare

Il pregio del volume è sicuramente la capacità di incrociare linguaggi disciplinari diversi, dalla geopolitica alla economia, dalla sociologia alla gestione aziendale, restituendo un quadro complessivo e articolato che riflette la complessità reale dei fenomeni di innovazione. La visione integrata permette di cogliere non solo gli aspetti tecnici e di governance legati all’innovazione, ma anche quelli culturali, politici e persino antropologici.

In questo senso, il libro non si limita ad analizzare l’innovazione come un processo neutro o esclusivamente economico, ma riconosce come essa impatti profondamente le strutture di potere, le gerarchie sociali e le identità collettive. Questa prospettiva è cruciale per comprendere come le nuove tecnologie non siano soltanto progresso tecnico, ma anche potere politico e strumenti di influenza e controllo.

La complessità e la ricchezza teorica, se da un lato arricchiscono il lettore esperto, rischiano di rendere la lettura impegnativa per chi cerca sintesi rapide o applicazioni pratiche immediate. In particolare, i concetti di antifragilità e sistemi di gestione dell’innovazione, seppur ben spiegati, potrebbero beneficiare di esempi più dettagliati e casi di studio approfonditi che mostrino come queste teorie possano essere implementate concretamente in diversi contesti.

Inoltre, la difficoltà a condensare un tema così variegato in poche pagine rischia qualche sovrapposizione o frammentarietà nei contributi dei diversi autori all’interno della raccolta. Una maggiore unitarietà di linguaggio e una sintesi finale più robusta potrebbero aumentare l’impatto complessivo e la chiarezza per il lettore.

 

Innovazione, politica e sfide globali

Il libro è particolarmente acuto nel mettere in rilievo come innovazione e tecnologia siano ormai intrinsecamente legate a questioni di governance, sostenibilità e potere geopolitico. L’analisi critica delle tensioni tra apertura e chiusura, tra globalizzazione e nazionalismo tecnologico, appare centrata in un momento storico in cui politiche protezionistiche e deglobalizzazione rappresentano fattori di rischio per la crescita economica.

Questa prospettiva si ricollega direttamente agli studi dei vincitori del Nobel 2025, i quali hanno evidenziato che la crescita non è mai sicura se non si garantisce la libertà di innovare e lo sviluppo tecnologico, temi cruciali anche per le politiche pubbliche in Europa e altrove. Il libro sottolinea dunque il ruolo decisivo di scelte politiche che favoriscano la cooperazione internazionale, lo sviluppo della ricerca e l’educazione, come prerequisiti per mantenere la competitività globale.

 

L’innovazione responsabile e rigenerativa

Un altro punto di interesse è l’enfasi posta sull’innovazione responsabile e rigenerativa, capace cioè di creare valore durevole e condiviso, non solo economico ma anche sociale e ambientale. Questo orizzonte si allinea a una visione moderna e sostenibile della crescita, che integra aspetti etici e di giustizia sociale, cercando di superare i limiti di un modello di sviluppo esclusivamente centrato sulla performance finanziaria.

Qui il testo apre spazi di riflessione importanti su come le pratiche di innovazione debbano essere accompagnate da governance partecipativa, co-creazione e inclusione, valorizzando il capitale umano e le diversità culturali come fattori produttivi di valore. Si tratta di un richiamo essenziale per la comunità accademica e per i policy maker, che invita a coniugare progresso tecnologico e sostenibilità globale. Tutto questo nella consapevolezza che l’innovazione è sempre più un fattore che disegna gli equilibri geopolitici globali.

 

Conclusioni

Il volume “Geopolitica e Geografia dell’Innovazione” si configura dunque come un contributo fondamentale per chiunque voglia comprendere la stretta relazione tra innovazione tecnologica, sviluppo economico e potere geopolitico nell’attuale contesto multipolare. Attraverso un approccio multidisciplinare e teoricamente robusto, il testo fornisce chiavi interpretative vitali sia per l’analisi scientifica sia per le strategie operative, integrando le più recenti acquisizioni accademiche e teoriche.

Considerando la complessità e l’ampiezza del tema, il libro stimola una riflessione profonda sull’importanza di gestire l’innovazione non solo come questione tecnica, ma anche politica, culturale e sociale. Il richiamo all’antifragilità come paradigma per affrontare le sfide contemporanee costituisce una intuizione ricca di applicazioni operative, soprattutto alla luce delle delicate transizioni economiche e geopolitiche in corso.

Infine, l’opera sottolinea la necessità di un modello di innovazione aperto, sostenibile e inclusivo, capace di conciliare competizione e cooperazione, progresso tecnologico e responsabilità sociale. In un’epoca in cui la tecnologia e l’innovazione è un fattore decisivo per l’assetto degli equilibri globali, questo libro appare imprescindibile per studiosi, decisori politici e imprenditori impegnati a disegnare le traiettorie future di sviluppo e potenza.

Geopolitica e Geografia dell’Innovazione. Le sfide delle teorie e delle prassi per
l’innovazione al tempo del multipolarismo – Geopolitics and Geography of Innovation. The challenges of theories and practices of innovation in the multipolar era – Callive/Media&Books – 2025 – ISBN 9791281485501

A cura di /Edited by Tiberio Graziani & Stefano de Falco – Contributi di: Oliviero Casale, Marco Castriani, Alberto Cossu, Mark L. Entin, Ekaterina G. Entina, Said S. Gulyamov, Plinio Innocenzi, Gino Lanzara, Giuliano Luongo, Minas Lyristis, Claudio Mancini, Alfredo Musto, Paola Rinaldi, Giuseppe Romeo, Sholpan Sartaeva, Andrei A. Vadov.

Questo volume della collana Giano. Affari internazionali gode del patrocinio di:

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