Paul Craig Roberts: i leader occidentali hanno perso il senso della realtà

 

“Ho sottolineato l’estremo pericolo che i popoli occidentali corrono a causa di leader o decisori che non vivono nella realtà. Vivono invece in false narrazioni da loro stessi costruite”.

Queste le prime righe del commento pubblicato  il 16 ottobre dall’economista ed ex vice ministro delle finanze statunitense nell’amministrazione di Ronald Reagan, Paul Craig Roberts,  dal titolo “Reality, Like Facts, Is No Longer Applicable to Western Decision Making” (“La realtà, come i fatti, non è più applicabile al processo decisionale occidentale”).

Concetti e preoccupazioni espressi in molte occasioni su Analisi Difesa, anche di recente, ampiamente illustrati fin dal 2022 in numerosi testi raccolti nel libro “L’Ultima guerra contro l’Europa” (Il Cerchio, 2023) in cui abbiamo spesso evidenziato la profonda inadeguatezza dei leader del cosiddetto Occidente, ammesso che questo termine abbia ancora un senso.

Forte della sua esperienza, Roberts è impietoso nel suo commento che riportiamo integralmente tradotto più in basso e soprattutto configura il rischio che questa incapacità di leggere e accettare la realtà possa portarci alla catastrofe.

Questo il testo dell’articolo:

Ho sottolineato l’estremo pericolo che i popoli occidentali corrono a causa di leader o decisori che non vivono nella realtà. Vivono invece in false narrazioni da loro stessi costruite.

In una riunione dei ministri della Difesa dei paesi NATO, il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha presentato un quadro fantasioso di una schiacciante superiorità militare della NATO sulla Russia. Rutte ha dichiarato che “le nostre forze armate sono infinitamente superiori a quelle russe”. Ha affermato che l’aeronautica russa non può “nemmeno stare all’ombra” della potente forza della NATO e che i russi non hanno “piloti da caccia ben addestrati”.

È difficile immaginare una persona stupida come Rutte. Il Ministro degli Interni britannico afferma che la Gran Bretagna non può nemmeno difendere i propri confini, e nemmeno Francia, Germania, Paesi Bassi, Italia e Spagna, ma possono difendere i confini dell’Ucraina e dell’Europa dalla Russia. Come possono queste torri di Babele difendersi dai russi quando sono totalmente incapaci di difendersi dagli invasori immigrati? Non c’è Europa, non c’è NATO. C’è un Califfato musulmano.

Trump vive nello stesso mondo immaginario. Ha recentemente annunciato che l’economia russa sta crollando, che la giornata lavorativa russa è persa a causa della forza lavoro in coda per il gas a causa dei riusciti attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe, e che l’Ucraina ha inflitto 1,5 milioni di vittime alle forze militari russe. 1,5 milioni è la dimensione delle forze armate russe. Allora perché gli ucraini non sono a Mosca?

Le dichiarazioni di Rutte e Trump non hanno alcun rapporto con la realtà. L’esercito russo non permetterebbe a Putin di combattere la guerra nel modo limitato e ristretto che Putin ha fatto se il risultato fosse così disastroso per la Russia. I russi hanno limitato i loro sforzi a cacciare gli ucraini dalla provincia russa del Donbass e non hanno fatto alcuno sforzo per impedire a Kiev di continuare la sua resistenza.

Ho sostenuto più volte che si tratta di un errore strategico di Putin, derivante dalla sua incomprensione dell’Occidente e delle sue intenzioni nei confronti della Russia. Ma il fatto che Putin abbia scelto di non conquistare l’Ucraina, ma solo di sfrattarla dalle aree russe, non significa che la Russia non abbia i mezzi.

Putin non ha fatto alcun tentativo di impedire a Kiev di continuare il conflitto. Non me ne ha spiegato il motivo. Forse non voleva dare conferma alla propaganda occidentale di essere sulla buona strada per restaurare l’Impero sovietico.

Forse non voleva assumersi la responsabilità di restaurare un’Ucraina distrutta, la cui esistenza, tranne che negli ultimi 30 anni, era una provincia della Russia e dell’Unione Sovietica. L’Ucraina come stato indipendente è la creazione artificiale del crollo del governo sovietico nel 1991, quando il Politburo sovietico pose il presidente sovietico Gorbaciov agli arresti domiciliari.

Washington si è precipitata e ha creato nuovi stati indipendenti da ex province russe e sovietiche. Questo è stato fatto per ridurre la capacità della Russia di difendersi. La popolazione e le risorse russe sono state ridotte. La Russia ha perso le sue zone cuscinetto e l’Occidente si è dato da fare per creare animosità nei confronti della Russia nei nuovi stati che Washington ha creato da ex province russe.

Tutto questo avrebbe dovuto far capire a Putin qual è il punto. Tuttavia, sembra che Putin sia un liberal americano di inizio XX secolo così fuori moda che la realtà della situazione gli è inaccettabile.

Per ribadire quella che considero l’inevitabile guerra nucleare: Rutte, Trump e tutti i responsabili della politica estera e i pianificatori di guerra occidentali stanno fraintendendo Putin e la situazione. Sono convinti di avere a che fare con una Russia militarmente incapace, destinata a crollare sotto una pressione eccessiva. Putin, a causa della sua stessa errata interpretazione della situazione, ha trasmesso loro questo pericoloso equivoco.

Prima o poi, le illusioni di Putin sulla buona volontà e la razionalità dell’Occidente lo abbandoneranno. Ed è allora che la situazione precipita. (SHTF, cioè Shit Hits The Fan”, letteralmente “la merda colpisce il ventilatore”).

Foto: Casa Bianca, NATO e TASS

 

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