I piloti degli F-35 belgi si addestreranno anche oltre confine

Il ministro della Difesa belga, The’o Francken, ha affermato che lo spazio aereo del Belgio “non sarà sufficiente ad assorbire le missioni di addestramento” dei nuovi caccia F-35A acquistati da Lockheed Martin, aggiungendo però che si tratta di una questione “nota da tempo” e già affrontata tramite la negoziazione di accordi di cooperazione con Italia e Paesi Bassi.
Il Belgio ha ordinato 34 velivoli F-35 per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, destinati a sostituire gli F-16AM/BM in servizio dagli anni ‘80. Tre F-35A sono già arrivati il 13 ottobre alla base aerea di Florennes, mentre un quarto è rimasto fermo alle Azzorre per un’avaria durante il volo di trasferimento dagli Stati Uniti al Belgio.
Francken ha ricordato che l’Aeronautica Belga si addestra già da anni anche in Francia, poiché lo spazio aereo nazionale è limitato e condiviso con numerosi utenti civili e militari.
“Il Mare del Nord offre ulteriori opportunità di addestramento, ma richiede una stretta cooperazione”, ha spiegato il ministro. Secondo siti specializzati come Belgium Defence e Opex360, la situazione non rappresenta un’anomalia: anche Svizzera e Paesi Bassi, che stanno acquisendo gli stessi velivoli, hanno concordato addestramenti transfrontalieri. Tuttavia, l’F-35 presenta nuove criticità legate al rumore — fino a cinque volte superiore a quello dell’F-16– e ai costi operativi stimati tra 40 e 50 mila euro l’ora di volo, che ne limiteranno l’uso in esercitazioni frequenti e prolungate.
(con fonte Agenzia Nova)
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