Ritrovare i Sentieri Interrotti dell’Europa

La nostra epoca è il “vortice di un tempo scomposto” che non risparmia l’Europa schiacciata da imperi, potentati, crisi e guerre i cui effetti gravano pesantemente sulla gente comune.
Per uscire dall’impasse, la soluzione proposta è Ritrovare i Sentieri Interrotti dell’Europa, ripartendo dal pensiero di Mario Bergamo, politico del ‘900, portatore di istanze libertarie, grande europeista che subì ingiusta “damnatio memoriae” non piegatosi alle lusinghe del potere e preconizzando, già nel dopoguerra, il fallimento del progetto europeo lontano dai propri ideali federali poggianti su laicismo integrale e giustizia sociale. Il tema dell’accorato pamphlet è il “ritrovamento” di ideali, valori e sentimenti per una battaglia di libertà.
Smascherando la mappa del potere del XXI secolo, denunciando le distonie della politica, il libro punta il dito contro sistemi e devianze che determinano gli squilibri del mondo, contro la politica piegata ai diktat del turbo capitalismo, della tecnofinanza e di élites post liberali che tutto arano indifferenti alla sofferenza altrui causata da guerre, crisi economico-valoriali e grandi sciagure.
Con pathos il libro si dipana tra storia, memoria, analisi politica e aneddoti familiari che sono nel contempo storia d’Italia e d’Europa. Un manuale che, con onestà intellettuale, racconta come tutto poteva essere diverso ma invita, spiegando il perché, a non perdere la speranza!
La recensione di Angelo Giubileo
Da Il Quotidiano di Salerno

Nella presentazione al testo, Augusto Vasselli evidenzia, prima di ogni cosa, che “I titoli di questi due libri, I Sentieri Interrotti dell’Europa e Ritrovare i Sentieri dell’Europa sulla via tracciata da Mario Bergamo, sintetizzano anche simbolicamente i principi ai quali Mario Bergamo si ispirò e da cui discendono il pensiero e la sua opera”.
Vasselli pertanto pone l’accento immediatamente sulla questione centrale , che, per l’appunto, concerne la riproposizione del pensiero di un grande europeista, quale fu Mario Bergamo, tuttavia genio politico e filosofico incompreso, così che ancora Vasselli conclude: “Solitamente la storia può essere scritta solo dopo molto tempo, ma leggendo entrambi i libri, si intravede con chiarezza la storia che si sarebbe potuta realizzare e che soprattutto sarebbe stata utile al nostro Paese e all’Europa”.
Ma, sappiamo bene che la storia non si fa né con i se né con i ma.
E allora, se il primo libro – come ha altresì scritto di recente anche Davide Giacalone – ha inteso “riportare alla nostra memoria la figura di Mario Bergamo”, questo secondo libro, per mezzo del testimonio tradizionale raccolto da Paola Bergamo, da nonno a figlio e nipote, ne sintetizza i cardini politici del pensiero e dell’opera. Manifestazioni “politiche” di una vita che, coerentemente, approda, secondo il mio più modesto parere, nel pensiero “filosofico e tradizionale” dell’esilio della fine.
Nella terza di copertina, Paola Bergamo si definisce innanzitutto come “la nipote di Mario Bergamo”, così che, umilmente e pacatamente, non resta che ascoltare “ciò che” del pensiero e dell’opera del nonno e del padre Ella ha da testimoniare, con fede e verità; e quindi tutto ciò che, nel primo dei due libri, concerne lo “spazio politico” di riferimento. Cosa che, indirettamente, Paola Bergamo richiama nel secondo libro alludendo al “lascito che Aristotele trasmette a suo figlio Nicomaco: nelle questioni di comportamento il fine non è quello di contemplare, ma piuttosto quello di metterli in pratica (Libro X, 1179 b)”.
E allora la disamina politica attuale tiene conto principalmente del fallimento del progetto dell’Unione europea scontratosi con l’indistruttibile “principio di realtà”. Così che, nello spazio politico in questione, sono tre le questioni irrisolte: militare, economica e sociale.
Quanto alla prima, che il filosofo sodale giudica oltremodo essenziale, l’Autrice scrive che la “Ue (le) appare un insieme rissoso che brancola nel buio, inserita in un contesto geopolitico di guerre a cui finge di dare una risposta all’unisono presentandosi più atlantica o di certo atlantismo che europea, restando litigiosa, incapace di ricavarsi una dimensione propria”. Aggiungendo altresì che: “Resta però la realtà che la questione europea è stata sempre e solo affrontata come questione economica” e che: “Non è stata presa in debita considerazione la questione sociale ed è quella che ha determinato la virata a destra del 2024, alle ultime elezioni Europee, ma in fondo anche nei rapporti tra le ventisette nazioni”.
In fondo, il parere del filosofo è che, come sempre accade, ha avuto ragione la Thatcher: “La società non esiste, esistono solo gli individui”. E l’Unione europea, per mezzo dell’economia, per fortuna non ha certo cambiato, né poteva cambiare, il loro cuore vero e tradizionale.
Angelo Giubileo
Paola Bergamo E’ la nipote di Mario Bergamo. Nata nella antica Terra della Libertà, la Repubblica di San Marino, è però d’origine veneta. Ha formazione classica – giuridica e si occupa di turismo, sport e cultura organizzando seminari, manifestazioni e eventi culturali. Esperta di comunicazione e relazioni pubbliche, opera fattivamente per il dialogo tra i popoli nel nome della giustizia e della pace. Manager anche di società immobiliari è pure un apprezzato dirigente sportivo nel settore del tennis allestendo eventi di caratura mondiale.
E’ Presidente del Centro Studi MB2, Monte Bianco – Mario Bergamo, per dare un tetto all’Europa (www.centrostudimb2.eu) che si richiama al pensiero politico filosofico di Mario Bergamo, portatore di istanze libertarie, grande europeista, fondato per vivificare la memoria dell’amato progenitore e promuovere il “sentiero” di riappropriazione del valore storico e socio-culturale di cui il continente europeo fu sorgente per Occidente e per Oriente.
E’ “Animatore Perpetuo” del Circolo Culturale “La Caduta”, prestigioso e atipico Think Tank che si occupa di temi di natura filosofica, politica culturale e di attualità, fondato nel 2001 dall’intellettuale di Montebelluna Vittorio Guillion Mangilli. E’ altresì Presidente del “Premio Scoiattolo d’Oro” di Cortina d’Ampezzo.
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