Contractors russi proteggono i mercantili e le petroliere della “flotta ombra” di Mosca

 

Secondo la Marina svedese, uomini armati in uniforme militare provenienti da compagnie militari private russe sono imbarcati da inizio dicembre sulle petroliere della “flotta ombra” nel Mar Baltico con compiti di protezione.

Come riportato dalla televisione pubblica di Stoccolma, la Marina svedese ha informazioni sulla presenza a bordo delle navi russe della “flotta ombra” di personale armato, presumibilmente proveniente da compagnie militari private (PMC).

“Abbiamo visto e ricevuto informazioni sulla presenza di persone in uniforme militare a bordo di alcune di queste navi della Flotta Ombra“, ha affermato il 16 dicembre il capo delle operazioni della Marina svedese, il commodoro Marco Petkovic.

Inoltre, la Flotta Baltica della Marina russa ha notevolmente ampliato la sua presenza nel Golfo di Finlandia e nel Mar Baltico, soprattutto in diverse zone speciali adiacenti alle vie d’acqua. Molto probabilmente, queste manovre mirano anche a proteggere le petroliere e i merca ili russi in transito, sempre più spesso esposti ad arrembaggi, dirottamenti e provocazioni da parte delle flotte delle nazioni aderenti alla NATO (di fatto tutte quelli che si affacciano sul Mar Baltico esclusa la Russia).

“La presenza navale russa è diventata più permanente e ora si estende a una parte significativa del Mar Baltico”, afferma Marco Petkovic, aggiungendo che “la marina russa è periodicamente presente in vari hub nel Mar Baltico, nel Golfo di Finlandia e nel Mar Baltico, e sembra che operi lì in qualche modo per supportare questa flotta ombra”.

Pletkovic ha precisato di non prevedere “alcun rischio immediato, abbiamo un quadro situazionale buono e non credo ci sia motivo di preoccuparsi” e in realtà non è una novità che la Flotta Russa del Mar Baltico, con comando  Kaliningrad, pattugli in forze un mare che è diventato un “lago della NATO” dopo l’adesione all’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia, anche alla luce della necessità di Mosca di garantire l’accesso all’Oceano Atlantico alle sue navi mercantili attraverso gli stretti danesi.

Daniel Stenling, vice capo delle operazioni della Guardia Costiera svedese, ha confermato una maggiore presenza della Marina russa in “posizioni strategiche in mare aperto” aggiungendo circa la presenza di personale in uniforme militare a bordo delle petroliere che ” non l’abbiamo constatata di persona, ma sappiamo che si tratta di un’attività molto importante per la Russia, quindi prevediamo che siano state adottate diverse misure di sicurezza e che tali questioni potrebbero essere messe in discussione”.

La presenza di contractors sulle petroliere non è stata quindi confermata da filmati o riscontri oggettivi, tuttavia nell’ultimo anno si sono verificati diversi incidenti che hanno coinvolto il fermo e il tentativo di fermo di navi della “flotta ombra” nel Mar Baltico.

In precedenza aerei da combattimento russi hanno sorvolato le navi (che non battono bandiera russa) per scoraggiare gli abbordaggi da parte delle forze navali delle Repubbliche Baltiche.

La presenza di guardie private armate a bordo di navi russe o che rispondono ali interessi di Mosca non è certo una novità poiché la Russia fu tra i primi a imbarcare contractors armati sui propri mercantili in transito nelle acque somale e del Golfo di Aden infestate dai pirati.

E’ probabile che tutte le navi mercantili russe vengano dotate di team di protezione anche in mari diversi dal Baltico, specie dopo l’attacco subito da una petroliera nel Mar Egeo ad opera di droni ucraini probabilmente partiti da una base segreta in Grecia o da una nave nelle vicinanze.

Secondo fonti d’intelligence ucraine e occidentali non meglio precisate citate in esclusiva da CNN i dipendenti delle Compagnie Militari Private (PMC) sulle navi russe della “flotta ombra”, sarebbero in realtà impegnati in attività di spionaggio in acque europee, lavorando segretamente a bordo di queste navi.

Secondo l’intelligence ucraina, negli ultimi mesi, alcune navi sono state rifornite di nuovo equipaggio poco prima di lasciare il porto. La CNN è riuscita a entrare in possesso di due liste degli equipaggi di queste navi, in cui predominano cognomi non russi, ma i documenti indicano anche due nomi russi e i dati dei loro passaporti russi. Secondo CNN, alcune di queste persone lavorano per la società Moran Security Group (MSG) di San Pietroburgo, una delle PMC russe specializzate nella protezione di assetti navali e che recluta i propri uomini soprattutto tra gli ex della Marina e dei “Morskaja pechota”, i fanti di Marina russi.

Secondo le fonti d’intelligence ucraine e occidentali sentite dalla televisione statunitense, i dipendenti dell’MSG sono schierati su diverse petroliere e sono spesso gli unici russi a bordo. L’intelligence ucraina ha registrato la presenza di dipendenti delle PMC a bordo circa sei mesi fa.

Nel caso della petroliera Boracay (già battezzata Pushpa e Kiwala) fermata a inizio ottobre dalle forze navali francesi con l’accusa di coinvolgimento nel lancio di droni, aveva imbarcato il 20 settembre due russi nel porto di Primorsk, indicati come tecnici specializzati nella lista dell’equipaggio. Erano gli unici russi a bordo della nave, il cui equipaggio era composto da cittadini di Cina, Myanmar e Bangladesh.

Secondo una fonte dell’intelligence occidentale, uno di loro è un ex dipendente di una delle PMC del Ministero dell’Interno, che in precedenza aveva prestato servizio a contratto nella PMC Wagner, mentre l’altro aveva indicato come indirizzo legale il Ministero della Difesa russo.

I piloti danesi, che salgono a bordo delle petroliere per aiutarle ad attraversare lo stretto all’imbocco del Mar Baltico, affermano che spesso ci sono russi a bordo che, a quanto pare, assumono ruoli di autorità e sono ostili nei confronti degli ispettori.

“Ho visto personalmente almeno due navi della flotta ombra, il cui equipaggio è composto principalmente da non russi, ma improvvisamente uno o due russi compaiono nell’elenco”, ha detto Bjarne Caesar Skinnerup, un ufficiale del servizio di pilotaggio statale danese DanPilot. “Sembra che a bordo controllino la nave: hanno più potere persino del capitano“.

A volte, secondo lui, indossano uniformi mimetiche e scattano foto di ponti e obiettivi militari di paesi europei anche se non sono state fornite prove o conferme in merito.

Comprensibile che i danesi puntino a indicare le guardie russe sui mercantili come spie o minacce alla sicurezza ma in realtà non sorprende che i contractors siano gli unici cittadini russi a far parte degli equipaggi poiché si tratta per lo più di navi straniere (non russe) e la gran parte dei marittimi, sulle navi mercantili di tutto il mondo, appartengono ad alcune nazioni asiatiche.

Per aumentare la deterrenza nei confronti delle ispezioni a bordo delle petroliere della “flotta ombra”, i russi sembrano ora volerle registrare tutte in Russia, secondo Lloyd’s List, che spiega come tali navi stiano abbandonando l’impiego di bandiere di comodo a favore della registrazione diretta in Russia.

Secondo la pubblicazione, da febbraio 2022, le navi iscritte nel registro navale russo sono aumentate del 40%.
Il passaggio all’uso della bandiera russa avviene sullo sfondo della crescente pressione dell’UE sui registri navali e sull’aumento delle ispezioni a bordo delle navi che, battendo bandiera russa, sarebbero anche formalmente sotto la diretta protezione di Mosca.

Foto: Telegram e Moran Security Group

 

 

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